Istra 1961, la difesa è un colabrodo

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Istra 1961, la difesa è un colabrodo

POLA | Per un ex difensore con una grande carriera da giocatore alle spalle, come quella del neoallenatore dell’Istra 1961, Curro Torres, subire quattro gol all’esordio sulla panchina di una squadra non è proprio il massimo. Purtroppo per lui, e per i tifosi della squadra polese, ciò è avvenuto domenica sera nella partita dell’ottavo turno di Prima Lega contro l’Hajduk di Spalato. È finita 4-2 per gli ospiti dopo una partita strana che, comunque, per quanto visto, ha potuto soddisfare i 3.500 spettatori accorsi al Drosina, che hanno visto di tutto: gol di pregevole fattura, a partire da quello del panamense Rodriguez; svarioni difensivi da oratorio, come quello di Grujević in occasione del primo gol; espulsioni per falli di mano (nuovamente Grujević); palloni stampatisi sulla traversa (il rigore di Caktaš) e parate pregevolissime, come quella di Čondrić su calcio di punizione di Gyurcso nella prima fase della partita. E ovviamente scelte arbitrali discutibili di Pajač, che comunque non hanno influito sul risultato.
Si parlava della difesa. Ebbene, al giorno d’oggi è il problema più serio per i polesi, che in 8 turni hanno subito 19 reti, 10 delle quali nelle ultime quattro uscite (3 a Rujevica contro il Rijeka, 2 in casa contro il Gorica, 1 a Zaprešić e 4 ieri l’altro).
“Non siamo entrati bene in partita – ha ammesso Torres a fine gara –. Dopo un errore individuale abbiamo subito la prima rete e ciò ci ha demoralizzati, con l’Hajduk che ha saputo approfittarne andando sul 3-0 in 15 minuti. Ecco, se c’è qualcosa di cui posso essere soddisfatto è stata la reazione della squadra dopo un passivo così grande. Siamo riusciti prima a segnare la rete dell’1-3 e poi nella ripresa abbiamo giocato 20 minuti alla grande, arrivando pure vicini al pareggio. Purtroppo un altro errore individuale ha poi chiuso l’incontro“.
Alla vigilia Torres aveva auspicato maggiore combattività da parte dei suoi. “Non è stata al livello auspicato, ma ci siamo andati vicini. Quello che è mancato maggiormente è stato il collegamento tra i reparti, i calciatori erano troppo lontani gli uni dagli altri. Comunque, nonostante la sconfitta, posso essere moderatamente soddisfatto”.
Se da una parte la difesa è un reparto da sistemare, dalla cintola in su la squadra sta facendo sempre meglio. Lo dimostrano le 7 reti segnate negli ultimi quattro turni. Mattatore, ovviamente, quel Ramon Mierez, idolo dei tifosi di casa, il quale con 5 reti condivide assieme a Heber e Kastrati il terzo posto nella classifica cannonieri guidata da Zwolinski e Andrić, con una rete in più.
Nel prossimo turno di campionato, lunedì prossimo, i polesi faranno visita al fanalino di coda Rudeš, un’ottima occasione per far dare respiro alla classifica. In fin dei conti l’Istra 1961 per ora va meglio in trasferta che in casa: dei cinque punti fin qui ottenuti, quattro sono arrivati lontano dal Drosina.

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