«Il titolo? Dobbiamo crederci»

Anton Krešić ha disputato al Poljud la migliore partita con la maglia del Rijeka

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«Il titolo? Dobbiamo crederci»

Goran Tomić miglior allenatore della 25ª giornata; Josip Drmić, Domagoj Pavičić e Anton Krešić nella squadra ideale. La tradizionale rubrica delle Sportske novosti che premia i più bravi parla chiaro: il fine settimana che ci siamo lasciati alle spalle è stato soprattutto all’insegna del Rijeka, al di là dell’altrettanto importante successo dell’Osijek contro la Dinamo. E anche la classifica ha subito due variazioni importanti, con gli slavoni primi davanti agli zagabresi e con i fiumani che hanno superato in terza posizione gli spalatini. Una situazione soggetta a cambiamenti di turno in turno e che, come tutti se lo augurano, possa portare a un finale di stagione scoppiettante, con un quartetto a caccia del titolo. Ognuno sembra avere il proprio cavallo di battaglia: quello del Rijeka potrebbe essere (ma non necessariamente considerati i risultati fin qui ottenuti, nda) il calendario: Dinamo, Osijek e Hajduk saranno infatti tutte attese dalla trasferta a Fiume nell’ultimo mini girone.

 

Al Poljud hanno giocato bene un po’ tutti, da “vera” squadra, ma un cenno particolare se lo merita Anton Krešić, che ha disputato forse la sua migliore partita con la maglia quarnerina. Ha messo la museruola a Kalinić e Livaja, segnando anche il gol della sicurezza. “Non sono certo un goleador, ma questa rete è sicuramente la più importante della mia carriera. Con il Rijeka ne avevo segnata un’altra, nel febbraio 2021 contro l’Istra 1961 – ammette il centrale difensivo –. Posso paragonare questo gol soltanto a quello realizzato nel derby di Serie B con la maglia dell’Avellino ai danni della Salernitana. Lo dedico alla mia fidanzata Anamarija, che non è certo un’appassionata di calcio, ma che deve seguirlo per forza”.

Decideranno i dettagli

Il Rijeka ha lanciato un messaggio forte e chiaro al resto della concorrenza: per il titolo ci siamo anche noi, come del resto confermato nel dopopartita da Tomić. “Abbiamo perso malamente contro Dinamo e Osijek e tutti ci hanno escluso dalla lotta per le primissime posizioni. Ma non possiamo certo colpevolizzarli perché sembravamo davvero giù di forma. Questa vittoria cambia però sensibilmente le carte in tavola – ne è pienamente convinto Krešić –. Da qui alla fine sarà una bella lotta a quattro, senza esclusione di colpi. A fare la differenza potrebbe essere una vittoria o una sconfitta, dipende da che lato si guarda. Noi vogliamo giocarcela sino in fondo. Anche al Poljud si è visto che si può arrivare lontano se ci si crede e si ha fiducia nei mezzi a disposizione. Il Rijeka ha sia qualità tecnica che una voglia matta di emergere”.

Kalinić e Livaja

Il gol del 3-1 è stato soltanto la ciliegina sulla torta nei novanta minuti giocati ad altissimo livello. Nikola Kalinić praticamente non si è visto, mentre Marko Livaja ha avuto un po’ più spazio, limitandosi per fortuna al gol della bandiera. “Parliamo di due giocatori molto validi, come d’altronde dimostra la loro carriera all’estero. Ad entrambi serve poco per punire, il che costringe a rimanere concentrati dal primo all’ultimo minuto. Tuttavia, parliamo di due calciatori parecchio diversi tra loro: Kalinić cerca e attacca gli spazi, mentre Livaja preferisce ricevere la palla al piede. In difesa siamo stati davvero molto attenti, merito anche del resto della squadra che ci ha aiutato in fase di copertura. Bravo l’allenatore Tomić a imbavagliarli tatticamente, con uno stopper e un mediano in più”.

Evitare passi falsi

Prima del rush finale e dei confronti diretti ci sarà una serie di quattro partite con avversari decisamente più abbordabili. Nelle sfide contro Slaven Belupo, Hrvatski dragovoljac, Gorica e Istra 1961 bisogna fare incetta di successi. “In teoria ci si attende 12 punti, ma nel calcio non c’è nulla di scontato. Ogni gara è un capitolo a parte. Dobbiamo giocare come fatto a Spalato, entrando in campo con il piglio giusto. Speriamo che i passi falsi nel passato ci abbiano insegnato qualcosa. Adesso siamo in quella fase di stagione quando ogni sbaglio rischia di costare doppiamente caro. Perdere punti per strada renderebbe tutto molto più difficile, se non addirittura impossibile. Pertanto, niente più sbandamenti”.

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