Il Rijeka non si sblocca: con lo Šibenik è solo 0-0

Calcio. Nel decimo turno della Supersport HNL i fiumani disputano un buon primo tempo, per poi calare vistosamente nella ripresa. I tre punti mancano oramai da più di due mesi

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Il Rijeka non si sblocca: con lo Šibenik è solo 0-0
Una mischia, senza esito, nell’area di rigore dello Šibenik. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

“Vogliamo le vittorie!”, recitava l’unico, ma ben visibile, striscione esposto nella curva dell’Armada in occasione dell’incontro di ieri con lo Šibenik, valevole per la decima giornata della Supersport HNL. Perché il bottino pieno mancava da ormai due mesi, per esattezza dalla prima di campionato e dalla sfida allo Šubičevac con lo stesso avversario affrontato ieri a Rujevica. Purtroppo i tre punti non sono arrivati nemmeno stavolta, con la situazione di classifica che si fa sempre più preoccupante nonostante il fatto che il pareggio sia valso il sorpasso in penultima posizione ai danni del Gorica. Per l’allenatore Serse Cosmi saranno altre due settimane di fuoco, che potrebbero portare a decisioni drastiche in accordo con la società. Così non ha senso andare avanti, anche perché dopo la pausa per gli impegni della nazionale ci sarà il derby con l’Hajduk. Cosmi è alla ricerca di quello che dovrebbe essere l’undici titolare della sua gestione, ma dovendo fare i conti con numerose assenze è costretto a schierare ancora una volta una formazione d’emergenza. Nella difesa a tre ci sono Grgić e il sempre più convincente Vlasenko accanto al rientrante Krešić, a centrocampo fiducia a D. Pavlović, mentre in attacco Djuričin è chiamato a dare man forte a Obregon e Ampem. Djouahra e Vučkić partono dalla panchina, dove si rivede finalmente lo spagnolo Alvarez.

Tante occasioni e due gol annullati
I fiumani iniziano con l’atteggiamento giusto, e già questa è una novità apprezzabile. Al 7’ Selahi apre per Djuričin, il quale calcia di potenza dall’interno dei sedici metri, ma Rogić evita il peggio. Gli ospiti rispondono per due volte con Čanadi dalla mezza distanza, però Labrović non corre alcun pericolo. Passano pochi minuti e il Rijeka va a segno. Hodža serve Obregon, il quale scatta e supera in uscita Rogić. L’assistente segnala immediatamente la posizione di fuorigioco del colombiano, confermata poi anche dal VAR. Al 19’ è ancora Djuričin a trovarsi in posizione favorevole, dopo un assist di Ampem: tiro di prima che finisce però a fondocampo. Il Rijeka piace finalmente ai tifosi, che incitano la squadra. Nulla da dire sull’impegno in campo, anche se tatticamente la confusione è parecchia. Poco prima della mezzora ci prova Grgić, ma la mira è ancora una volta sbagliata. Lo Šibenik bada soprattutto a difendersi, tentando di colpire in contropiede. Mesa, già ammonito, commette evidente fallo da giallo su Selahi: l’arbitro Jović sorvola, tra le proteste della panchina fiumana e del pubblico. Il tecnico ospite Čanadi capisce al volo e lo sostituisce prima che combini la frittata. Che il Rijeka abbia il problema del gol lo si capisce anche al 41’, quando Obregon sbaglia a tu per tu con Rogić. Non così invece Djuričin, che insacca allo scadere di tempo. Purtroppo è ancora una volta fuorigioco. Nei minuti di recupero l’attaccante austriaco sbaglia l’impossibile da pochi metri, mentre la conclusione di Ampem, uno dei più vivaci, è deviata in angolo dall’attento Rogić.

Jorge Obregon in azione: per il colombiano il digiuno da gol continua.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Gli ospiti sfiorano il colpaccio
I secondi 45 minuti ripropongono quanto visto nel primo tempo, ovvero un Rijeka che cerca disperatamente il gol e uno Šibenik che si difende con ordine. Si fa male D. Pavlović, costretto a lasciare il posto a Djouahra. Con il passare dei minuti gli ospiti prendono confidenza e si riversano sempre più frequentemente dalle parti di Labrović. Viceversa, il Rijeka s’innervosisce e incappa in frequenti errori di gestione della palla. Nulla di nuovo, insomma. Cosmi si sgola e gioca la carta Vučkić, non comunque in perfette condizioni fisiche. Ma la partita stenta a decollare e le uniche emozioni sono un tiro per parte: di Selahi per i quarnerini e di Kvesić per gli ospiti, in entrambi i casi piuttosto innocui. Vlasenko deve salvare in angolo su Čop, mentre Dolček colpisce la rete esterna. Il Rijeka accusa un netto calo fisico e psicologico, non riuscendo a costruire nemmeno un’azione di gioco da definirsi tale. In prevalenza si tratta di giocate individuali, con Ampem protagonista principale. All’82’ Selahi si ritrova sul piede destro la palla, ma la sua conclusione dal limite dei sedici metri non inquadra nemmeno lo specchio della porta. Nel finala di gara al Rijeka va pure di lusso, visto che lo Šibenik sfiora per ben due volte il gol e di conseguenza la vittoria. Al 94’ Dolček colpisce in pieno la traversa, mentre nel quinto e ultimo monito di recupero Skorup non rova il varco giusto. Finisce qui, e all’uscita dal campo per i giocatori fiumani piovono altri fischi dai propri tifosi, che ne hanno abbastanza di questo Rijeka…

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