Istra 1961, sul più bello spunta Livaja

La squadra di Garcia, avanti 2-1 fino all’88’, si fa riprendere dall’Hajduk

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Istra 1961, sul più bello spunta Livaja
La rete di Livaja nel finale ha negato il successo all’Istra 1961. Foto: HINA/ IVANA IVANOVIĆ

I polesi vanno sotto, ribaltano tutto nel giro 12 minuti, accarezzano a lungo il dolce sapore di una clamorosa vittoria al Poljud, ma alla fine devono accontentarsi di un pareggio destinato a bruciare ancora a lungo. Il match della decima giornata di campionato tra Hajduk e Istra 1961 è terminato 2-2, con tutte e quattro le reti arrivate nella ripresa. Sfortunati gli ospiti, raggiunti all’88’ da Livaja dopo essere rimasti in dieci per l’infortunio di Lisica a cambi esauriti. Alla vigilia a Pola avrebbero firmato per un pareggio in casa dei vicecampioni, ma visto quanto successo in campo il risultato non può che stare stretto alla truppa di Gonzalo Garcia. Un punto che comunque rappresenta un prezioso mattoncino nella corsa salvezza e che inoltre interrompe la striscia di 15 sconfitte consecutive al Poljud.

In avvio Sahiti scalda subito i guantoni di Majkić, dall’altra parte risponde Boultam con una capocciata sugli sviluppi di un calcio d’angolo che termina sopra la traversa. Al 10’ proteste dei padroni di casa per un duro intervento in area di Perković su Nikola Kalinić. L’attaccante finisce dolorante a terra, ma l’arbitro lascia correre e nemmeno la VAR Room interviene. Due minuti dopo l’ex centravanti della nazionale è costretto a uscire e a lasciare il posto a Mlakar. La partita stenta a decollare e le occasioni latitano. Mlakar e Biuk sono tra i più attivi, ma non riescono a fare breccia nel muro gialloverde. Intorno alla mezz’ora sono gli ospiti a fare più possesso e dagli spalti arrivano i primi fischi per la squadra di Mislav Karoglan. Gli istriani prendono coraggio e nel finale della frazione Petković spreca una ghiotta occasione non riuscendo ad approfittare dell’incomprensione tra Lovre Kalinić e Borevković. Un primo tempo povero di contenuti si chiude qui, ma la ripresa sarà diametralmente opposta.

I polesi non uscivano indenni dal Poljud dal 2014.
Foto: MIROSLAV LELAS/PIXSELL

Botta e risposta
Passano due minuti e Livaja sblocca il risultato infilando Majkić sul perfetto lancio dalla retrovie di Elez. L’Istra però non si scompone e al 52’ Melnjak regala il pallone a Erceg che trova il pari con un siluro dai 20 metri che non lascia scampo a Kalinić. Per gli spalatini è tutto da rifare. Biuk suona la carica e poco dopo Majkić salva la sua squadra mettendoci la faccia sulla conclusione ravvicinata della giovane punta. I dalmati insistono alla ricerca del nuovo vantaggio, però al 64’ Boultman ribalta la partita con un gran gol dalla distanza, ma con la decisiva deviazione di Borevković che beffa Kalinić. La reazione dell’Hajduk tarda ad arrivare e l’Istra controlla senza correre particolari rischi. Nel finale però si fa male Lisica, con Garcia che ha esaurito tutti i cambi. La squadra di casa allora alza i giri e trova il pari a due minuti dal 90’ grazie alla girata di Livaja sulla sponda di Biuk. Nel recupero non succede più nulla e il match termina 2-2, con l’Hajduk che esce tra i fischi dei propri tifosi. La Dinamo è sempre più in fuga e la conferma di Karoglan si fa sempre più lontana. Dall’altra parte sono tanti i rimpianti per il polesi, arrivati a un passo da un successo che a un certo punto sembrava cosa fatta.

Gonzalo Garcia può comunque ritenersi soddisfatto.
Foto: MIROSLAV LELAS/PIXSELL

Coraggio e personalità
Al termine dell’incontro Garcia si è detto comunque soddisfatto per il punto conquistato su un campo dal quale gli istriani erano usciti indenni l’ultima volta nel luglio del 2014. “È stata una battaglia per 95 minuti – le parole del tecnico uruguaiano –. L’Hajduk è partito molto aggressivo mettendoci subito in difficoltà. Con il passare dei minuti siamo però cresciuti e la partita è stata molto equilibrata. In avvio di ripresa abbiamo incassato un po’ ingenuamente il primo gol, ma siamo stati bravi a reagire e a trovare subito il pari. Poi l’abbiamo ribaltata, però non è stato sufficiente per portare a casa la vittoria. Paura di vincere? No. Abbiamo perso per infortunio Lisica senza più cambi e con un uomo in meno diventa tutto più complicato. Purtroppo non siamo riusciti a resistere e dispiace sempre quando prendi gol praticamente allo scadere. Nel complesso però non posso rimproverare nulla ai ragazzi perché in campo ci hanno messo coraggio e personalità. Un punto in casa dell’Hajduk non è certamente da buttare”.
A negare il quarto successo stagionale è stato Livaja, che con questa doppietta è salito a quota 6 centri in campionato. “Marko è un giocatore che sposta gli equilibri. L’unico modo per neutralizzarlo è cercare di tenerlo quanto più lontano dall’area di rigore. Se gli concedi un po’ di spazio poi ti punisce ed è esattamente ciò che è successo. Lo stesso discorso vale anche per Biuk, che quando ha il pallone tra i piedi è necessario il raddoppio di marcatura”.
Garcia può però coccolarsi un Ante Erceg che sta attraversando un ottimo momento di forma. Il centravanti cresciuto nelle giovanili dello Split è arrivato al quinto centro in campionato, il quarto consecutivo. “È un giocatore fantastico. Mi piace soprattutto la sua mentalità. Sta diventando il leader di questa squadra. La sua condotta in campo e fuori è encomiabile ed è da esempio per tutti i suoi compagni”, ha concluso Gonzalo Garcia.

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