Federcalcio spalatina: i «confini» dettati dai rivolgimenti geopolitici

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Federcalcio spalatina: i «confini» dettati dai rivolgimenti geopolitici

La storia della Federazione spalatina di calcio è stata molto turbolenta. Molto spesso ci sono stati dei cambiamenti anche radicali. Pure il territorio sotto la sua egida è variato di molto a seconda delle circostanze storiche e politiche. All’inizio copriva tutta la Dalmazia, ma pure parte dell’attuale Montenegro e della Bosnia ed Erzegovina. Ovviamente con il passare degli anni il territorio compreso nell’ambito della Federcalcio spalatina è andato riducendosi, in linea con la tendenza di dare un marchio maggiormente regionale al mondo del calcio e organizzare quanti più campionati collegandoli a entità o regioni ben definite.

Campionati: rivoluzione

Questa linea di pensiero diede nel corso degli anni la possibilità a tante squadre di svilupparsi, di puntare anche in alto: alcune di queste giunsero infatti a competere a livelli molto elevati nell’ambito dell’allora Jugoslavia. Naturalmente la Federazione e le sue modalità organizzative si sono dovute adeguare nei decenni al contesto imposto dalla politica. A contare non era tanto l’orientamento politico in quanto tale, ovviamente, bensì i cambiamenti di carattere geopolitico relativi ai territori che la Federazione era chiamata a coprire.
Così il 1991 fu l’anno dei grandi cambiamenti sotto tutti i punti di vista. Con la dissoluzione della Jugoslavia, la Croazia iniziò il suo percorso quale Stato indipendente e sovrano e tutte le sue società calcistiche naturalmente si adeguarono alla nuova realtà statuale. Si rese necessario procedere a un capillare rifacimento dei campionati nazionali che tenesse conto dell’esistenza del nuovo Stato sovrano. Questo era già un compito molto difficile in quanto tale e a “complicarlo” ulteriormente c’era il fattore bellico. In buona parte della Dalmazia, come pure in Slavonia e nella parte centrale del Paese infuriava la guerra. Nel bel mezzo delle varie regioni passava la linea del fronte, in quanto una parte del territorio nazionale era sotto occupazione. Singole squadre furono pertanto costrette a riorganizzarsi e a spostare la propria sede, o meglio a disputare le loro partite casalinghe altrove, alla luce per l’appunto dell’occupazione di parte del territorio nazionale o del fatto che in diverse aree il pericolo derivante da bombardamenti o scontri improvvisi fosse troppo grande. L’autunno del 1991, nonostante la buona volontà degli operatori sportivi, fu una stagione che andò del tutto persa per il mondo del calcio in Croazia. A parte qualche torneo, ci furono poche attività. Tutti i campionati finirono poi per essere concentrati nella successiva stagione primaverile, una stagione più calma dall’ottica bellica e politica in buona parte della Croazia.

Le nuove dirigenze

Subito il 1.mo luglio del 1991 venne scelta la nuova presidenza della Federazione dalmata. Venne nominato un nuovo presidente nella persona di Ante Petričević. Oltre a lui la nuova Presidenza era formata pure da Anton Buble, Goran Čulić, Joško Glavina, Ante Plazibat, Goran Tenžera, Ivan Gabrić e Mate Tomić. Però la loro leadership fu molto breve e già alla fine del 1991 venne costituita una nuova Assemblea e alla carica di presidente venne nominato Vedran Rožić. A comporre la Presidenza furono pure Rade Bratim, Slobodan Bronzović, Fredi Fiorentini, Goran Tenžera, Ante Plazibat, Ranko Pletikosić, Mate Tomić, Zdeslav Tonković, Davor Zekan, Vinko Barbarić e Ivan Gabrić.
Dall’altro lato la formazione delle singole leghe e dei diversi livelli di campionato apparve subito il compito principale. La linea d’azione iniziale però fu molto semplice. Infatti vennero presi in considerazione i piazzamenti delle squadre croate nell’ultimo campionato della stagione 1990/91, disputato nell’ambito dell’allora Jugoslavia. In base a questi risultati si andarono a tracciare i “confini” dei singoli campionati di livello regionale. Però certe squadre pure dalmate finirono per ritrovarsi “dall’altra parte del fronte”, per cui il loro status fu congelato. Un esempio su tutti la Dinara di Knin.

Composizione dei gironi

La diverse leghe della nuova Croazia indipendente così furono formate dalle squadre che avevano disputato l’ultimo campionato jugoslavo nei primi quattro livelli. Tra le compagini dalmate entrò a far parte della Prima lega, ovviamente, l’Hajduk di Spalato. Nella Seconda lega entrarono lo Šibenik di Sebenico e il GOŠK/Jug di Ragusa (Dubrovnik) e infine nella Terza lega si ritrovò incluso il vincitore del proprio girone, lo Zadar di Zara.
La nuova Seconda lega fu divisa in tre parti vista la problematica legata ai trasporti, ovvero alle trasferte, e un girone fu di carattere regionale prettamente dalmata. Ne fecero parte Jadran (Ploče), Junak (Sinj), Mar Solin (Salona), Neretva (Metković), Neretvanac (Opuzen), Primorac (Stobreč), Slaven (Canali ragusei) e Split (Spalato).
Stesso discorso per la formazione del campionato di Terza lega che a livello croato fu suddiviso in ben cinque gruppi con due gironi dalmati. Di quello occidentale chiamato A fecero parte: Borac (Glavica), Jadran (Castel San Giorgio/Kaštel Sučurac), Mosor (Žrnovnica), Nova Zora (Sv.Filip Jakov), Omiš (Almissa), Orkan (Dugi Rat) e Primorac (Zaravecchia). Il girone orientale ossia il gruppo B si ritrovò ad essere composto da Croatia (Zmijavci), Gusar (Komin), Jadran (Tučepi), Maestral (Krvavac), Mračaj (Runović), Orebić e Zmaj (Makarska).
Però prima dell’inizio dei singoli campionati fu organizzato un torneo con le future squadre della Prima lega già alla fine del 1991. A parteciparvi tra le squadre dalmate fu soltanto lo Zadar che si piazzò al sesto posto tra le sette compagini in lizza. Il Gošk/Jug (Ragusa/Dubrovnik) rinunciò fin da subito al torneo, mentre Hajduk (Spalato) e Šibenik diedero forfait pochi giorni prima dell’inizio della competizione; tutte queste rinunce ovviamente furono dettate da ragioni dovute agli eventi bellici.
Così si dovette aspettare la fine del febbraio del 1992 per arrivare al primo vero campionato croato. Per l’Hajduk la competizione ebbe inizio con la vittoria interna contro l’Istra di Pola per 3-1. Lo Šibenik perse a Fiume per 2-0 e infine a Metković giocarono Dubrovnik e Zadar. Vinsero gli ospiti per 2-0.

A tappe forzate

Si andò avanti a tappe forzate fino a metà giugno. A laurearsi campione alla fine fu l’Hajduk di Spalato. Gli spalatini s’imposero con ben 16 vittorie su 22 partite e con tre punti di vantaggio sullo Zagreb. Molto meno fortunate furono le altre tre squadre dalmate che si piazzarono dal decimo al 12.esimo e ultimo posto: nell’ordine Zadar, Dubrovnik e Šibenik. Il lato positivo della vicenda risiede nel fatto che la Federazione nazionale decise che non ci sarebbero state retrocessioni, ragion per cui tutti rimasero in Prima lega.
Nella Seconda lega il vincitore del girone sud, ossia quello dalmata, fu alla fine deciso ricorrendo allo spareggio tra il MAR Solin di Salona e il Primorac (Štobreč). A imporsi fu quest’ultima squadra, che grazie a questa successo poté partecipare alle qualificazioni per la Prima lega. Però dopo aver vinto la partita di andata contro il Pazinka di Pisino per 3-0, perse quella di ritorno per 4-0 e uscì di scena.
I campionati di Terza lega finirono con le vittorie nei propri gironi della Jadran (Castel San Giorgio/Kaštel Sučurac) e del Croatia (Zmijavci). Le due squadre disputarono lo spareggio per decretare il vincitore del girone sud della Terza lega. Partita aspra, vinta dalla Jadran (Castel San Giorgio/Kaštel Sučurac) per 2-1. Comunque, con la ricostruzione delle Seconda lega, entrambe le squadre furono promosse e poterono disputare il campionato meridionale.

La stella dell’Hajduk

In questi quasi 30 anni della nascita dei campionati croati le squadre dalmata hanno registrato tanti alti e bassi. Il campionato croato è stato vinto in sei occasioni dall’Hajduk di Spalato: 1992, 1993/94, 1994/95, 2000/01, 2003/04 e 2004/05. L’Hajduk è pure l’unica squadra dalmata ad aver partecipato a tutti i campionati croati di Prima lega. Alle sua spalle lo Zadar con 19 presenze, lo Šibenik con 18, lo Split con sette, Dubrovnik con tre e Primorac (Stobreč) con due.

Split, seconda forza

La seconda squadra spalatina, lo Split, ha vinto in tre occasioni il campionato cadetto; una volta da quando esiste il girone unico, ossia nella stagione 2009/10. In altre due occasioni si è imposta nel girone meridionale (talvolta soltanto dalmata), ossia nelle stagioni 1996/97 e 1997/98. Nelle altre stagioni a vincere questo girone, per quanto concerne le squadre dalmate, sono state: 1991/92 Mar Solin (Salona), 1992/93 Primorac (Štobreč), 1993/94 Neretva (Metković), 1994/95 Uskok (Klis), 1995/96 Junak (Sinj) e 2005/06 Šibenik.
In generale nel secondo livello del campionato croato le squadre dalmate che vi hanno partecipato dal 1991 ad oggi sono state Croatia (Zmijavci), Dubrovnik, Dugopolje, GOŠK (Dubrovnik), Hrvatski vitez (Posedarje), Imotski, Jadran (Kaštel Sučurac), Jadran (Ploče), Jadran (Tučepi), Junak (Sinj), Mladost (Proložac), Mosor (Žrnovnica), Neretva (Metković), Neretvanac (Opuzen), Omiš (Almissa), Primorac 1929 (Stobreč), Raštane, Slaven (Canali ragusei/Konavle), Solin, Split, Šibenik, Trogir, Uskok (Clissa), Val (Castelvecchio/Kaštel Stari), Zadar e Zmaj (Makarska).
Nella Coppa Croazia si sono cimentate parecchie squadre dalmate. A vincere il trofeo è stato l’Hajduk in sei occasioni (1992/93, 1994/95, 1999/00, 2002/03, 2009/10, 2012/13, mentre in altre cinque occasioni è stato finalista. Altre due squadra dalmate sono arrivate in finale: Šibenik (2009/10) e Split (2014/15).
L’Hajduk ha vinto pure in cinque occasioni la Supercoppa croata, di cui le prime tre finali (1992, 1992/93 e 1993/94) e poi altre due (2003/04 e 2004/05).
A livello juniores sei gli scudetti dell’Hajduk e uno dello Split. Sei le Coppe per l’Hajduk e due per lo Split. A livello cadetti l’Hajduk ha vinto sette campionati e cinque coppe. Infine a livello dei pionieri quattro gli scudetti per l’Hajduk e una coppa.
Non bisogna dimenticare pure gli altri campionati. Nel calcetto lo Split, che negli anni ha cambiato tanti nomi, ha vinto otto scudetti e 10 coppe nazionali.

Tornei femminili

Infine nelle competizioni femminili sono state diverse le squadre dalmate che hanno militato in Prima lega: Dalmacija (Castelli spalatini/Kaštela), Libertas (Ragusa/Dubrovnik), Marjan (Spalato), Neretva (Metković), Ombla (Ragusa/Dubrovnik) e Split (Spalato). Comunque negli anni nessuna squadra dalmata ha mai vinto né il campionato né la coppa nazionale.
Tornando alle questioni attinenti precipuamente alla Federazione e alle sue forme organizzative, da rilevare che nel corso degli anni ci sono stati tanti cambiamenti e che il “raggio d’azione” della stessa si è andato via via riducendo, tanto che non sempre tutta la Dalmazia vi ha fatto parte. La Federcalcio spalatina ha cambiato nei primi anni di vita in diverse occasioni il proprio statuto e parte della dirigenza.

Più autonomia

Il 18 novembre del 1994 vennero nominate le nuove cariche direttive. Alla carica di presidente fu riconfermato Vedran Rožić, il suo vice fu Ivica Mladineo. I membri della Presidenza furono Blaž Karlović, Damir Todorić, Josip Romac, Ante Balić, Vinko Zulim, Ivo Bućan, Branko Grgić, Fredi Fiorentini e Mijo Radan. Nel 1995 si decise di dare più autonomia alle diverse realtà locali e di formare i centri calcistici di Spalato, Traù (Trogir), Kaštela (Castelli spalatini), Sinj, Salona (Solin), Imotski, Omiš (Almissa) e Makarska. Il 14 luglio del 1998 fu nominata la nuova Presidenza con alla testa Damir Vukelja. Il suo vice fu Ante Petričević. Gli altri componenti dell’organo collegiale furono Stipe Doljanin, Dražen Mladin, Jakov Grbeša, Fredi Fiorentini, Alojzije Šupraha, Mirko Kuzmanić, Ante Balić e Lovre Kalašić.
Nel 2000 alla carica di nuovo presidente fu nominato Paško Vidak, già leader durante il periodo della Jugoslavia. E in occasione degli 80 anni delle Federcalcio spalatina furono premiati con targhe speciali Frane Matošić, Vladimir Beara, Ante Mladinić, Tomislav Ivić, Stjepan Glavina, Lovre Kalašić e Marijan Travizzi. Furono premiati pure gli ex presidenti Ivo Mrčić e Zdravko Arapović. Uscì pure in quell’occasione un libro. Furono premiati gli autori del volume, Viktor Grabovac e Jurica Gizdić, il lettore Srećko Listeš e il recensore Duško Marović.

Anniversari: festeggiamenti

L’ultimo grande avvenimento per la Federazione fu quello in occasione dei 90 anni dalla fondazione. La celebrazione fu organizzata il 5 marzo del 2010 nei sotterranei del Palazzo di Diocleziano. Tanti i premiati, dalle società alle singole persone: calciatori e dirigenti. Così un riconoscimento speciale venne assegnato all’Hajduk in vista dei 100 anni dalla sua fondazione; la tifoseria dell’Hajduk, ovvero la ben nota Torcida, fu premiata per i suoi primi 60 anni. A ottenere un riconoscimento fu pure il più forte club di calcetto, lo Split Brodosplit Inženjering. Premi particolari andarono inoltre a Ivan Mihačić, all’allenatore Milan Viđak, all’ex arbitro Edo Trivković e tra gli altri al segretario della Federcalcio nazionale, Zorislav Srebrić. Premiati pure gli otto giocatori dalmati che vinsero la medaglia di bronzo ai mondiali del 1998. Inoltre uscì una nuova monografia sulla Federcalcio spalatina, firmata da Jurica Gizdić.           

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