Derby dell’Adriatico. Pareggio inutile per entrambe

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Derby dell’Adriatico. Pareggio inutile per entrambe

SPALATO | Il derby dell’Adriatico al Poljud si conclude con un pareggio per 1-1, che sicuramente va bene al Rijeka. La partita clou della 12ª giornata viene decisa da due rigori, ma per il resto è stato uno spettacolo desolante in uno stadio vuoto in cui l’Hajduk scontava la prima delle complessive quattro partite che dovrà disputare senza pubblico in seguito agli incidenti dell’ultimo incontro con la Dinamo. Oltre ai tifosi ieri è mancato anche altro, sia tra i padroni di casa che tra i fiumani, fin troppo timidi, con l’aria di chi ha avuto più paura di prenderle che voglia di vincere. Alla fine le due squadre, entrambe in pesante ritardo in classifica rispetto alle loro ambizioni e prestigio, incasellano un punto quasi insignificante. Forse a causa dell’ambiente poco motivante, forse per colpa della pioggia battente, questo derby dell’Adriatico è stato senza dubbio quello con meno emozioni degli ultimi decenni. Dopo il successo a Zaprešić al suo esordio sulla panchina fiumana, da Bišćan e dai suoi ragazzi ci si aspettava qualcosa di più a Spalato. Ci può essere, semmai, una magra consolazione per il fatto di essere nuovamente usciti indenni dal Poljud, dove l’Hajduk non batte il Rijeka da 7 anni e mezzo.

Dopo quasi mezz’ora in cui non è successo assolutamente niente che meritasse di venire annotato nel taccuino, è arrivato un rigore dal nulla per l’Hajduk. Al 27’, in un contrasto ravvicinato con Jradi, Zuta ha toccato il pallone con un braccio e l’arbitro ha indicato il dischetto, senza esitazione. Non ci sono state proteste. A incaricarsi della realizzazione è stato Said, che non ha sbagliato. Fino a quel punto il Rijeka ha avuto più possesso palla, ma dopo il gol è sembrato stordito e per poco non ha subito anche il raddoppio, con Said che ha colpito il palo da 12 metri. Poi fino al riposo il nulla. Sono stati 45 minuti in cui la squadra di Bišćan non ha effettuato un tiro in porta, creato nemmeno un’occasione da gol. L’Hajduk, dall’altra parte, non ha fatto molto di più. Oltre al rigore e al palo di Said ci sono stati due tentativi velleitari di Juranović dalla grande distanza, neutralizzati senza problemi dal portiere fiumano Sluga. Il Rijeka schierato da primo minuto al Poljud è stato anemico, senza idee e fin troppo cauto.

Nella ripresa Acosty subentra a Grahovac e al 50’ Tudor atterra Zuta, responsabile per il rigore subito nel primo tempo, e l’arbitro indica nuovamente il dischetto. Il capitano del Rijeka, Alexander Gorgon, non lascia scampo al portiere Blažević firmando il pareggio. Ieri l’attaccante austriaco ha festeggiato il suo trentesimo compleanno e, come aveva annunciato di voler fare, ha segnato al Poljud il suo terzo gol in campionato. Al 74’ Bišćan tenta di dare spinta all’attacco sostituendo un isolatissimo Čolak con Puljić. L’ultimo cambio nel Rijeka arriva all’83’, quando Kvržić prende il posto di Heber che non ha avuto l’opportunità di farsi notare. Ultimo sussulto della partita all’86’ per una conclusione di testa del macedone Ivanovski, che finisce fuori di poco.
Per il Rijeka, mercoledì prossimo, c’è la sfida secca degli ottavi di Coppa Croazia in casa del Varaždin, squadra di Seconda Lega che ambisce alla promozione. Per Bišćan e la sua squadra sbagliare lì non sarà consentito.

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