Croatia Open… Silenzio prego

Oggi inizia il torneo ATP di Umago. La 32ª edizione sarà all’insegna della next gen, guidata da Alcaraz, Sinner, Rune e Musetti

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Croatia Open… Silenzio prego
Fabio Fognini. Foto: FABRIZIO CORRADETTI/IPA-AGENCY/IPA/PIXSELL

Il conto alla rovescia è finito. Oggi, con gli incontri del primo turno, inizia la 32ª edizione del Plava Laguna Croatia Open di tennis, in programma sui campi in terra battuta dello Stella Maris a Umago. Sarà il torneo della rinascita dopo un periodo difficile e ricco d’incertezze dovuto alla pandemia di Covid-19, che negli ultimi due anni aveva messo in ginocchio il mondo intero, compreso lo sport. La kermesse istriana della racchetta di quest’anno sarà una vera calamita per gli appassionati del tennis di altissimo livello visto il cast dei partecipanti (ci saranno due top ten, lo spagnolo Carlos Alcaraz e l’italiano Jannik Sinner), dove spiccano i rappresentanti della cosiddetta “next gen”. Attenzione però anche alla vecchia guardia, soprattutto all’italiano Fabio Fognini.

Dalla Spagna con furore
Il ruolo di grande favorito spetta ovviamente allo spagnolo Carlos Alcaraz, campione in carica. Il 19.enne di Murcia ha vinto quest’anno due Masters 1000 (Miami e Madrid) e gli appuntamenti di Rio de Janeiro e Barcellona. Il giovane fenomeno della racchetta in poco più di dodici mesi ha fatto una scalata così repentina che ha dell’incredibile. Alla fine del mese di aprile 2021, infatti, era al numero 120, il 1º gennaio al numero 32 e a Umago sarà il numero uno del seeding. La giovane stella murciana è considerata come il futuro volto del tennis. Giovanissimo, ma da tempo sulla bocca degli addetti ai lavori, Alcaraz è destinato a scrivere il futuro prossimo di questo sport, complice anche la caduta (fisiologica) dei fenomeni della racchetta che hanno monopolizzato il Tour degli ultimi tre lustri. L’anno scorso sorprese tutti vincendo a Umago il suo primo torneo in carriera e oggi l’allievo di Juan Carlos Ferrero, altra vecchia conoscenza del torneo istriano (vinse il titolo nel 2010), è pronto a concedere il bis. Da oggi è il numero 5 al mondo (beset ranking) più giovane dai tempi di Nadal nel 2005. Alcaraz, che ha già scavato un enorme divario rispetto ai coetanei, è pronto a guidare a Umago la carica dei ragazzi del Duemila: il danese Holger Rune, gli italiani Jannick Sinner e Lorenzo Musetti, che ieri ha vinto ad Amburgo il primo titolo in carriera battendo in finale proprio lo spagnolo e l’argentino Sebastian Baez.

Il campioncino danese
Il tennis maschile danese non è stato mai ai vertici mondiali a differenza di quello in gonnella, che ha visto brillare la stella di Caroline Wozniacki, ex numero uno al mondo e vincitrice di 43 tornei, tra i quali l’Australian Open del 2018. Una tendenza che potrebbe essere invertita dal 19.enne Holger Rune, che a maggio ha festeggiato il suo primo titolo ATP in carriera a Monaco di Baviera grazie a una cavalcata straordinaria da wild-card. Il teenager, come il coetaneo Alcaraz, prosegue la sua straordinaria crescita nel ranking ATP, dove ha già raggiunto la 27ª posizione. Il salto rispetto all’inizio del 2021 è vertiginoso: in meno di 20 mesi, Rune è schizzato dall’essere il numero 475 del mondo alla top 30. E a Umago si presenta con l’obiettivo di andare fino in fondo.

Tennista per caso
Per chi è nato nell’Alto Adige il percorso sportivo comincia inevitabilmente con lo sci. È accaduto a tanti grandi campioni e così è stato per Jannik Sinner, che ha iniziato proprio con gli sci, ma che da quando ha provato a impugnare una racchetta, all’età di 8 anni, ha cominciato un percorso completamente differente, diventando uno dei tennisti azzurri più forti. Il suo curriculum parla chiaro: Sinner è un predestinato, ma da prendere secondo dosi consigliate perché i rischi esistono e vanno gestiti. Il 2020 gli aveva già regalato una grande emozione: primo titolo ATP a Sofia e ingresso nella top 40. Il 2021 è l’anno della consacrazione: l’altoatesino si era regalato, in questa stagione, ben quattro titoli ATP (Melbourne, Washington, ancora Sofia e Anversa) la finale a Miami, l’ingresso nella top 10. Anche se predilige assolutamente le superfici veloci, specie quelle indoor, a Umago è considerato uno dei principali candidati alla vittoria finale. E sarebbe un successo importante visto che nel 2022 è ancora a secco di titoli.

Carattere esuberante
La carriera di Fabio Fognini è fatta di intoppi, di racchette spaccate, di urla e di qualche parola, a volte, fuori posto. Ma a 35 anni il giocatore ligure ha ancora tanto da dare al mondo del tennis. Carattere esuberante e tecnica sopraffina, Fognini è un fedelissimo di Umago, dove trionfò nel 2016, e quest’anno sarà alla sua 12ª partecipazione. Partirà a fari spenti, però con ambizioni di vittoria anche per raggiungere a quota dieci tornei vinti un certo Adriano Panatta. Infatti, il ligure ha portato finora a casa sette ATP 250, un ATP 500 e un Masters 1000 (Montecarlo).

Lorenzo il magnifico
Un particolare appunto è doveroso farlo per l’italiano Lorenzo Musetti, che si presenterà in campo a Umago con il morale alle stelle. Ieri, infatti, il 20.enne di Carrara ha vinto una finale da brividi contro Carlos Alcaraz conquistando ad Amburgo il primo titolo in carriera. Il match si è concluso con il punteggio di 6-4, 6-7, 6-4, con l’azzurro che nel secondo parziale ha fallito cinque match point. Il toscano chiude dunque con il botto una settimana indimenticabile, conquista punti preziosi per il ranking e si lancia con ottimismo verso i prossimi appuntamenti. La concorrenza a Umago è avvertita. Musetti è tra i pochi nel Tour che gioca il rovescio a una mano: il suo stile di gioco è considerato “vintage” tanto da risultare in termini di estetica uno dei più belli del circuito. Il tennis italiano intanto crea un nuovo dispiacere ad Alcaraz, che tra Australian Open e Wimbledon aveva perso contro Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Lo spagnolo ha vissuto momenti altalenanti che non gli hanno permesso di giocare in maniera aggressiva e sicura come sempre. Al Plava Laguna Croatia Open l’occasione per rifarsi.

Pronti a stupire
Attenzione all’argentino Sebastian Baez, il classico underdog, cioè un giocatore dato per sfavorito dai pronostici, però in grado di piazzare la stoccata vincente. Il 21.enne di Buenos Aires in maggio ha vinto a Estoril il suo primo torneo e attualmente occupa la 32ª posizione nella classifica mondiale. Chi invece insegue il suo primo titolo è invece lo slovacco Alex Molcan, il quale ci è andato vicinissimo in tre occasioni perdendo le finali di Belgrado (2021) e quest’anno di Marrakesh e Lione.

I forfait di Ćorić e Nardi
La prima wild-card era stata assegnata a Borna Ćorić, poi era arrivato il turno di Mili Poljičak, recente vincitore del torneo juniores di Wimbledon, e infine dell’italiano Luca Nardi. Scelte logiche dell’organizzatore, che da tradizione cerca di “aiutare” i giocatori croati in difficoltà e le giovani promesse. Ćorić, dopo il successo al Challenger di Parma, si era ritirato a Wimbledon per il riacutizzarsi dei problemi alla spalla, ma i guai fisici per il 26.enne zagabese sembrano non finire mai. Nel match dei quarti al torneo di Amburgo il croato è stato costretto al ritiro contro Molcan per un problema inguinale alla coscia sinistra e poche ore dopo è arrivata anche la notizia del suo ritiro al Croatia Open. Al suo posto ci sarà così il 16.enne spalatino Dino Prižmić. Sfortunato anche il 18.enne azzurro Nardi, che ha dovuto rinunciare alla sua wild card perché risultato positivo al coronavirus e il suo invito per il tabellone principale è andato al 21.enne spalatino Duje Ajduković.

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