Al Poljud in gioco presente e futuro

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Al Poljud in gioco presente e futuro
Goran Tomić. Foto: GORAN KOVACIC/PIXSELL

È la classica partita che vale la stagione per entrambe le squadre. L’esito determinerà pure la programmazione – con particolare attenzione alla sessione estiva di calciomercato – e le ambizioni per la prossima annata. Rijeka e Hajduk oggi si giocano tantissimo al Poljud, non soltanto il Sole di Rabuzin. Chi sta “peggio” in tal senso sono sicuramente gli spalatini, affamati di trofei, ma a digiuno da troppi anni. Grande protagonista nella seconda parte di campionato, ma mai realmente pericoloso per la Dinamo nella lotta per il titolo, l’Hajduk ha fatto investimenti importanti in questa stagione agli sgoccioli per rafforzare la squadra, ma rischia seriamente di restare con un pugno di mosche in mano. Al Poljud hanno semplicemente dimenticato come si vince: l’ultimo titolo nazionale risale al 2005 e il trionfo in Coppa al 2013. Un’eternità per una squadra (società) che parte sempre con l’ambizione di competere e lottare per il massimo risultato. Quanto poi siano reali le (grandi) aspettative – soprattutto di una tifoseria fin troppo appassionante – è un altro discorso. Vincere la Coppa diventa quindi un imperativo, che però può trasformarsi in una pressione insostenibile. Il Rijeka, si fa per dire, in questo caso sta un pochino meglio perché tutto sommato sta ottenendo con una discreta continuità risultati importanti. L’ultimo urrà risale al 2020, appunto in Coppa, però anche a Fiume c’è chi storce il naso e se la prende con il presidente Mišković, “reo” di vendere con costanza i pezzi da novanta senza fare investimenti “faraonici” sul mercato. Succede quando si ha la memoria corta… Il pericolo pubblico numero uno per il Rijeka risponde al nome di Marko Livaja, che sta attraversando il momento migliore della carriera. Il 29.enne attaccante, con trascorsi in Italia indossando le maglie di Inter, Atalanta ed Empoli, è l’autentico trascinatore della squadra. Quest’anno si è laureato capocannoniere del campionato con 28 gol e nella storia della Prima Lega croata meglio di lui avevano fatto soltanto Da Silva (34 gol nella stagione 2006-07) e Vlaović (29, 1993-94). I tifosi fiumani sperano nella “risposta” di Josip Drmić (21 gol), alla sua ultima apparizione con la maglia biancocrociata prima di raggiungere il Maksimir. Poi c’è il cosiddetto fattore campo, che si dice sia un vantaggio non trascurabile, che però nel caso concreto lascia il tempo che trova. Nei quattro precedenti stagionali, infatti, il Rijeka ha vinto al Poljud (2-1 e 3-1) e l’Hajduk a Rujevica (3-2 e 3-0). La speranza è che sia spettacolo in campo e che dal punto di vista dell’ordine pubblico non ci siano problemi di alcun genere. Quanto accaduto recentemente dopo DinamoHajduk è però un invito alla massima prudenza.

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