CI di Gallesano: 75 anni portati bene e con lo sguardo rivolto al futuro

La «Armando Capolicchio» celebra un importante anniversario, un motivo di grande orgoglio per tutti gli attivisti di ieri e di oggi che con autentica passione, dedizione ed entusiasmo hanno contribuito e continuano a contribuire alla salvaguardia, alla valorizzazione e alla promozione delle tradizioni, degli usi e dei costumi locali

0
CI di Gallesano: 75 anni portati bene e con lo sguardo rivolto al futuro
La sede della Comunità degli Italiani di Gallesano: fulcro di idee e iniziative. Foto: CI GALLESANO

La tradizione non consiste nel mantenere le ceneri, ma nel tenere viva una fiamma. Jean Léon Jaurès, politico e storico francese, ne ha fatto una bandiera del suo pensiero e la Comunità degli Italiani “Armando Capolicchio” di Gallesano una colonna della sua esistenza. I gallesanesi sono fieri della propria cultura, della loro parlata, delle loro tradizioni… che hanno difeso e continuano a difendere con orgoglio, ma soprattutto con amore. Un amore che va oltre il semplice attaccamento geografico e che riguarda piuttosto l’idea di sentirsi parte integrante di una comunità, di un insieme di persone che condividono una storia comune tramandata da una generazione all’altra. Grazie soprattutto all’energia e all’impegno della CI di Gallesano, da 75 anni ormai unica e vera custode del ricco patrimonio culturale locale. Proprio così, da 75 anni. La “Armando Capolicchio” tra qualche giorno spegnerà 75 candeline e celebrerà l’anniversario il 1º dicembre in sede. Un traguardo importante e un motivo di grande orgoglio per tutti gli attivisti di ieri e di oggi che con autentica passione, dedizione ed entusiasmo hanno contribuito e continuano a contribuire alla salvaguardia, alla valorizzazione e alla promozione delle tradizioni, degli usi e dei costumi, dei canti e delle danze, ma anche alla conservazione della lingua italiana e della parlata locale.

Una missione tutt’altro che semplice
Una missione tutt’altro che semplice, almeno agli inizi, visto e dato il contesto storico in cui è nata la Comunità degli Italiani di Gallesano. Il sodalizio nasce infatti nel secondo Dopoguerra, un periodo difficile, delicato, drammatico, avvelenato da un profondo sentimento di odio, diffidenza e intolleranza nei confronti della popolazione italiana, e segnato dall’esodo di massa di migliaia e migliaia di connazionali. Tuttavia, i gallesanesi “rimasti” non si sono lasciati scoraggiare e hanno continuato a lottare per la propria identità, la propria lingua e le proprie tradizioni, ben consapevoli del fatto che una comunità senza tradizioni è un paese privo di anima, un castello di sabbia destinato a venire spazzato via dalla prima ondata del mare, dalla prima folata di vento. Con questo spirito, il 28 giugno 1948, Vittorio Andreani, Antonio Detoffi, Domenico Detoffi, Antonio Leonardelli, Giovanni Moscarda, Giovanni Sifari, Domenico Sifari e Giacomo Simonelli convocarono la prima Assemblea Costituente del Circolo Italiano di Cultura. Intitolato ad Armando Capolicchio, partigiano gallesanese caduto in un’imboscata durante la Lotta popolare di liberazione, il CIC viene, però, ufficialmente costituito qualche mese più tardi, precisamente il 29 novembre. Il resto è storia. Non una storia qualunque, ma una storia contraddistinta, come già ribadito, dalla ferma volontà di mantenere accesa la fiamma della tradizione e dell’identità italiana a Gallesano. Una fiamma, anzi un fuoco che arde e risplende tutt’ora. Un fuoco alimentato dai tanti dirigenti, dai tanti attivisti e dai tanti soci che in questi 75 anni hanno contribuito alla nascita e alla crescita della Comunità degli Italiani “Armando Capolicchio”, da subito diventata punto di riferimento, punto d’incontro e luogo di ritrovo dei gallesanesi di nazionalità italiana. Lo è tutt’ora. E non soltanto per le generazioni più in là con gli anni.

Giovani sempre più coinvolti
Oggi più che mai, la CI di Gallesano è frequentata da giovani, ragazzi e bambini, sempre più coinvolti nelle molteplici attività e nei programmi di salvaguardia, valorizzazione e trasmissione del patrimonio storico, culturale e identitario del territorio. Programmi come il Gruppo del dialetto e delle tradizioni gallesanesi che, partito nell’ottobre 2021, conta già una ventina di bambini. Qualche dettaglio in più sulla relativamente nuova iniziativa è stato fornito da Debora Moscarda Demarin, presidente della CI e responsabile del Gruppo assieme a Viviana Capolicchio Ljubišić. “L’iniziativa – spiega la presidente – nasce con l’obiettivo di incentivare l’uso dell’istrioto locale e accompagnare e guidare i piccoli lungo ‘sentieri’ che abbracciano la storia, le tradizioni popolari e le usanze che ancora oggi rivivono grazie all’esperienza e ai racconti delle generazioni precedenti”. La dirigente aggiunge poi che il gruppo si riunisce a cadenza settimanale e che l’idioma gallesanese viene insegnato ai bambini attraverso il gioco, le uscite didattiche, le ricerche… Debora Moscarda Demarin tiene inoltre a evidenziare come, sebbene lanciato soltanto due anni fa, il Gruppo abbia già “sfornato” un paio di interessanti progetti come “L nostro simbolo”, un breve video documentario in dialetto dedicato al tamburello, strumento tipico per eccellenza di Gallesano, o “L nostro Gali∫an”, una pubblicazione, o meglio una raccolta di nuove e vecchie immagini che raccontano com’è cambiata nel tempo Gallesano. Tutte le fotografie sono accompagnate da didascalie in dialetto gallesanese. Un altro progetto ancora è “L nostro Portego”, dedicato alle vecchie edizioni dell’annuario del sodalizio. Come accennato, il Gruppo del dialetto e delle tradizioni non è l’unica nuova iniziativa pensata per i più piccoli.

Il folclore dei più piccoli
Nell’ottobre dell’anno scorso è stato, infatti, riattivato il Gruppo folcloristico dei bambini. La responsabilità della “classe”, composta da bimbi tra gli 8 e i 12 anni, è stata affidata a Melania Duras Detoffi e Pietro Demori, il cui principale compito è insegnare ai piccoli i passi della “furlana” e del “valser”, i due balli tradizional-popolari di Gallesano. “Ai bambini non viene insegnato solo il ballo”, spiegano i due dirigenti, precisando che durante gli incontri settimanali ai piccoli vengono insegnati anche i canti tradizionali. Non i discanti, però. Molto più difficili da imparare, i canti “a la pera”, “a la longa” e i “soto le pive” continuano a essere riservati ai ragazzi più grandi e agli attivisti di una certa età. A proposito di discanti, Pietro Demori tiene a ricordare che i tre canti gallesanesi sono iscritti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. “Quest’anno abbiamo candidato alla Lista anche la nostra forlana. Siamo in attesa di una risposta”, ha svelato Demori che, tornato a parlare di iniziative dedicate e riservate ai bambini, rammenta che da diversi anni è attivo in seno alla CI il Gruppo creativo. Guidato da Laura Deghenghi e Ileana Demori, il Gruppo (composto da una quindicina di bambini, soprattutto dell’asilo e della prima elementare) permette ai piccoli di lavorare da soli o insieme, sperimentare tecniche artistiche diverse e dare libero sfogo alla loro fantasia, creando dei simpatici e originalissimi lavoretti.

La passione per il ballo
Alla Comunità degli Italiani “Armando Capolicchio” si può non soltanto approfondire la conoscenza dell’idioma locale, avvicinarsi alla tradizione, imparare i passi della forlana e del valser e dare libero sfogo alla fantasia: i bambini, o più precisamente le bambine, possono sbizzarrirsi anche nel ballo moderno. Tra le molteplici attività proposte non manca infatti il Gruppo ritmico, il cui obiettivo è trasmettere ai piccoli la passione per il ballo e coinvolgerli nella creazione di coreografie innovative e coinvolgenti. Alla CI di Gallesano non mancano nemmeno le attività sportive. I bambini, i ragazzi e i giovani in generale possono praticare infatti diverse discipline, dal calcetto alla pallavolo e fino al tennistavolo. Possono, inoltre, aggregarsi ai più grandi e sfidarli in un partita di briscola e tressette. Naturalmente, accanto alle numerose iniziative pensate per i bambini e ai giovani non mancano le ormai consolidate attività come la filodrammatica che, oggi guidata dal giovane attivista Toni Moscarda, continua proporre sketch divertenti e brevi scenette. Naturalmente in istrioto de Gali∫an. Il gruppo coinvolge sia giovani che meno giovani. Così come il Gruppo Letterario e il Gruppo dei Ceramisti, altre due attività tradizionali del sodalizio, dove non manca nemmeno il Coro. Insomma, non ci sono scuse per non frequentare la CI di Gallesano, a cui non resta che augurare “Buon anniversario!”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display