Roma garantisca i fondi alla minoranza italiana

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Roma garantisca i fondi alla minoranza italiana

BRUXELLES | L’europarlamentare Ivan Jakovčić (DDI/ALDE), parlando alla sessione plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles, ha avvertito la Commissione europea delle possibili conseguenze negative che potrebbero nascere “dall’annuncio del governo italiano relativo alla cessazione del finanziamento dei programmi e delle attività della Comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia”.

“Desidero attirare l’attenzione della Commissione europea sull’annuncio del governo italiano in merito al possibile taglio dei fondi di bilancio necessari per il finanziamento delle attività della minoranza italiana in Croazia e Slovenia. Il nuovo governo italiano, a quanto sembra, tende a ignorare le proprie leggi e a mettere in discussione il funzionamento delle associazioni della minoranza nazionale italiana”, ha dichiarato Jakovčić. “Ci sarà un grosso problema se verranno a mancare i fondi per gli asili e per le scuole frequentate dai bambini appartenenti alla minoranza italiana. Sono a rischio anche le attività e programmi della minoranza italiana, che erano finanziati dal marzo 2001 fino ad oggi”, ha avvertito l’europarlamentare della Dieta Democratica Istriana. Viste le circostanze, Jakovčić ritiene che “né al governo croato, né alla Regione istriana, né a quella litoraneo-montana, né alle Città e ai Comuni, sarà facile trovare i fondi necessari per finanziare il programma della minoranza italiana”. L’europarlamentare ha in particolare sottolineato le difficoltà nelle quali potrebbe trovarsi il quotidiano La Voce del popolo. “Questo quotidiano, pubblicato in lingua italiana, offre un contributo straordinario alla riconoscibilità della minoranza italiana in Croazia”, ha aggiunto Jakovčić. “Mi aspetto che la Commissione europea segua con attenzione i passi annunciati dal governo italiano in merito al finanziamento della minoranza italiana in Croazia e Slovenia. I programmi e le attività della minoranza italiana in Croazia non devono essere messi in discussione“, ha concluso.

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