La Comunità siamo noi

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La Comunità siamo noi

Serata d’addio per Orietta Marot, per anni direttrice dei servizi amministrativi dell’UI, da ieri in pensione. Complessivamente, una carriera lavorativa di 46 anni, di cui 31 spesi per l’UI. “Sono commossa, triste, una sensazione stranissima. Avevo lasciato il posto in banca per l’Unione Italiana su insistenza del mio ex preside Corrado Illiasich e ho conosciuto momenti bellissimi, persone splendide, che porterò nel mio cuore per sempre. Io ho voluto e voglio bene all’Unione Italiana e non è facile andare via, nonostante gli ultimi anni non siano stati facili. Sarò lontana, ma vi sarò vicina. Vi abbraccio tutti”, ha dichiarato un’emozionatissima Orietta Marot. Il presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, l’ha voluta accanto a sé, un gesto di omaggio per il suo contributo pluridecennale alla CNI, e l’ha invitata a continuare a dare il suo apporto, ad aiutare i giovani, la nuova Giunta esecutiva.

In sala pure la vicepresidente della Regione Istriana, in rappresentanza della Comunità nazionale italiana, Giuseppina Rajko, la quale ha trasmesso i saluti suoi personali, quelli della Regione istriana e del suo presidente Valter Flego. Gaetano Benčić, consigliere assembleare e vicesindaco di Torre Abrega, ha dato il benvenuto all’Assemblea UI anche a nome del sindaco Nivio Stojnić, e ha rivolto un ringraziamento alla Nazione madre che ha consentito la costruzione della sede in cui i connazionali torresani svolgono la loro attività, mantenendo viva la lingua e la cultura italiana in questi territori. Benčić ha colto l’occasione per condividere con i presenti l’esigenza di costituire un forum politico permanente, in collaborazione con l’UI, per spronare, sensibilizzare i consiglieri comunali e i vicesindaci italiani ad attuare e sviluppare i diritti della CNI. Il presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione istriana, Gianclaudio Pellizzer, si è detto convinto della necessità di operare in sinergia ed ha ribadito l’intenzione di continuare a lottare per l’applicazione del bilinguismo, della tutela, promozione e valorizzazione della lingua, della cultura, delle millenarie tradizioni italiane. Un ringraziamento anche a Orietta Marot, ricordata pure dal presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che nel suo discorso ha toccato una serie di argomenti molto attuali che riguardano la CNI, dalle aspettative nei confronti del nuovo governo di Lubiana, al fallimento delle due iniziative referendarie in Croazia che andavano a mortificare i diritti delle donne e delle minoranze nazionali, alla crisi di valori e finanaziaria che coinvolge l’Università Popolare di Trieste e che immancabilmente si riflette sull’UI (Tremul ha espresso piena solidarietà ai dipendenti e disponibilità a fare il possibile per salvare i posti di lavoro), all’approvazione del progetto che consentirà la realizzazione del progetto legato a palazzo Gravisi Buttorai a Capodistria… Tremul ha ricordato che la Giunta esecutiva ha preso una serie di decisioni importanti e coraggiose che hanno consentito alle CI e alle istituzioni della CNI di svolgere la loro attività, ha rilevato con soddisfazione la nuova stagione che la Comunità italiana vive a Fiume con l’iniziativa di recupero degli odonimi storici e di forme di bilinguismo visivo, delle trattative per il rifinanziamento della legge 73/01, auspicabilmente con un aumento delle risorse, senza modifiche nelle modalità di erogazione dei mezzi… L’UI, ha aggiunto, continuerà ad adoperarsi perché non siano aboliti o ridotti i mezzi alla stampa italiana, per il sostegno ai Programmi italiani della Radiotelevisione di Capodistria, per avere certezze per il 2019 senza dover subire le difficoltà avute quest’anno con i fondi della Regione Friuli Venezia Giulia… La padrona di casa, la presidente della CI di Torre, Roberta Stojnić, nel ringraziare l’UI per aver scelto il suo sodalizio per la riunione, ha invitato a dibattere e riflettere con serenità e apertura di tutti i problemi che assillano la CNI.
Il Console generale d’Italia, Paolo Palminteri, di ritorno da Roma, dalla conferenza in cui ha potuto confrontare le rispettive esperienze, guardando alla CNI ha potuto concludere: “Siate orgogliosi di ciò che siete, di quanto state facendo”. E se Palminteri è appena rientrato dalla capitale italiana, la prossima settimana sarà nella Città Eterna il vicepresidente del Sabor, deputato della CNI e già presidente dell’UI, Furio Radin, con una delegazione del Parlamento croato.
Radin ha fatto riferimento all’eccellente lavoro svolto in questi mesi dal presidente dell’UI, dalla Giunta esecutiva e dalla dirigenza della CI di Fiume per quanto concerne il ripristino del bilinguismo. “Non avremo sicuramente più soldi – ha precisato – ma saremo Comunità anche senza i finanziamenti. Essere Comunità significa essere un gruppo di persone che condividono le stesse tradizioni, modo di vivere, lingua e/o dialetto e soprattutto finalità. La cosa principale è sopravvivere. La Comunità siamo noi, è quello che ci portiamo dentro e che trasmettiamo ai nostri figli e nipoti”, ha concluso Radin. 

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