Župarić: «Prima i risultati, il bel gioco può aspettare»

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Župarić: «Prima i risultati, il bel gioco può aspettare»

FIUME | Dario Župarić, quando sta bene, è una presenza imprescindibile nella difesa del Rijeka. Per lo stopper è la seconda stagione con la maglia del club fiumano, indossata per 50 volte. Questa stagione è stata segnata da una novità importante come l’avvicendamento sulla panchina, assegnata poco più di un mese fa a Igor Bišćan. La squadra, forse, non incanta, ma riesce a fare punti. Il 26.enne difensore, alle prese con una fastidiosa sinusite, si sta confermando come leader incontrastato della retroguardia: “Fare risultato per noi è adesso la cosa più importante, sia per la classifica che per il morale. Il bel gioco, semmai, potrà arrivare in seguito. Siamo reduci da una mini serie positiva e da una partita che ci siamo aggiudicati nettamente contro il Rudeš, incontro delicato contro un avversario che non può venire sottovalutato”.

«Il gol non visto? Ci scherzo sopra…»

Nel 5-1 rifilato al Rudeš nell’ultimo turno la prestazione di Župarić è stata ai suoi livelli abituali. I calci piazzati e le palle alte non sono più quei momenti di ansia che hanno caratterizzato l’inizio di questa stagione. Contro il Rudeš, comunque, Župarić ha anche segnato, ma il suo gol lo hanno visto tutti tranne l’arbitro e i suoi collaboratori. Sono quei momenti in cui il ruolo del Var sarebbe stato fondamentale. Per un difensore fare gol non è una cosa consueta. Dario Župarić finora ha realizzato tre gol con il Rijeka. “Al termine della partita – commenta il difensore –, ero contento per il successo e per il modo in cui è maturato. Il fatto che io non abbia segnato, e lo dico sinceramente, non conta assolutamente nulla. Sono molto più soddisfatto quando la mia squadra chiude la gara senza correre troppi rischi e senza subire gol. Certo che a quella rete non vista ci ho pensato nel momento in cui il Rudeš si è portato sull’1-1. Fortunatamente, abbiamo ripreso in mano le redini della gara e fatto valere la nostra qualità. Sull’episodio del gol non visto preferisco scherzarci sopra, ricordando che a non convalidarmelo è stato un mio conterraneo, Josip Lučić di Vinkovci. Ripeto, comunque, che quell’episodio per me non conta niente perché, alla fine, la mia squadra ha vinto in modo convincente“.

«A Pola una trasferta insidiosa»

È un periodo in cui l’Armada, o parte di essa, è in polemica con il club per le sue scelte. Domenica pomeriggio all’Aldo Drosina di Pola il Rijeka è atteso dalla delicata sfida contro l’Istra 1961. Questo derby regionale è tradizionalmente un appuntamento sentito dai tifosi fiumani, che regolarmente sovrastano per numero e per la forza del tifo i sostenitori di casa. “Ci rendiamo conto che quella a Pola sarà una trasferta insidiosa come lo è sempre stata. Tra di noi nello spogliatoio e in allenamento regna un’atmosfera molto positiva e gli ultimi risultati ci hanno fatto ritrovare la consapevolezza delle nostre qualità. Anche con l’Istra 1961 quello che ci interessa sono i punti. Sono le vittorie quelle che danno la tranquillità e che poi ci consentono a mettere in mostra un bel calcio. Il nuovo allenatore, con la sua esperienza, i suoi successi precedenti e l’autorità, ci ha fatto ritrovare la serenità”.

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