Ordine dei giornalisti in piazza a Zagabria

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Ordine dei giornalisti in piazza a Zagabria

“Siamo dei giornalisti che vogliono lavorare nell’interesse pubblico. Non vogliamo essere al servizio del Governo, che si tratti di quello attuale, di quelli del passato o del futuro”, è quanto dichiarato da Hrvoje Zvonko, presidente dell’Ordine dei giornalisti (HND), in occasione della protesta andata in scena sabato a Zagabria.

Al motto “Avete occupato i media, il giornalismo non ve lo diamo” un migliaio di manifestanti si è riunito per sfilare per le vie della città e in particolare davanti alle sedi del ministero della Cultura, dell’Università degli Studi di Zagabria, del Municipio e del Governo, per dimostrare l’attaccamento alla causa portata avanti dall’Ordine dei giornalisti: la libertà dei media.

L’Ordine ha avanzato otto richieste al Governo, ritenute fondamentali per migliorare la situazione e ritirare la protesta, scoppiata in seguito alle oltre trenta denunce sporte dalla dirigenza della Radiotelevisione pubblica nei confronti di singoli giornalisti e testate, rei di aver accusato l’emittente pubblica di praticare la censura.

“Per prima cosa vogliamo che atti interni delle testate giornalistiche vengano ripuliti da tutte quelle parti incostituzionali che vietano ai giornalisti di parlare delle pressioni alle quali sono sottoposti, come pure delle imposizioni che ricevono nel trattare le notizie”, ha affermato Zvonko.

L’Ordine chiede inoltre una modifica della Legge sui media, con un articolo che dovrebbe rendere obbligatorio per i giornalisti il denunciare le pressioni alle quali sono sottoposti, garantendo loro che per questa denuncia non ci possano essere ripercussioni, quali una rescissione di contratto, l’abbassamento del salario, un cambio di categoria o altro.

Fra le richieste c’è anche una revisione del processo con il quale vengono nominati i membri del Consiglio per i media elettronici, con l’inserimento nella procedura decisionale dell’Associazione dei giornalisti croati e l’inclusione della cittadinanza interessata.

I manifestanti hanno anche chiesto le dimissioni dei vertici della Radiotelevisione pubblica, abbinati a una modifica della Legge che ne regola il funzionamento. “Pretendiamo che l’RTV sia indipendente dalla politica di chi sta al Governo e che ai suoi giornalisti sia consentito di fare il loro lavoro. In questo momento la televisione pubblica croata è nel bel mezzo di una grande crisi programmatica, abbinata a problemi nel campo delle risorse umane. L’attuale Legge permette al Governo di avere la televisione al suo servizio, con i giornalisti che sono alla mercè di che al potere in quel momento, nonostante delle normative che dovrebbero garantire la loro autonomia”, ha affermato Zvonko.

L’Ordine vorrebbe anche che venga modificato il sistema di finanziamenti ai media locali, in quanto a detta loro, con il modello attuale, chi gestisce le unità di autogoverno locale è in grado di scegliere quali case giornalistiche finanziare. L’Ordine sostiene che in questo modo chi ha il potere può scegliere di dare mezzi finanziari alle case amiche, arrivando addirittura a modificare gli importi se le notizie risultano più o meno propagandistiche.

In fine, si chiede che vengano individuati, processati e puniti, tutti quei soggetti che versano pressioni di una qualche tipo sull’operato dei giornalisti e sulla loro libertà di espressione. Mentre al Governo viene chiesto di mettere in atto un sistema di finanziamenti dedicati alla pubblica informazione che dovrebbe permettere alle case giornalistiche di non inseguire il profitto, bensì di permettere loro di fare informazione nella maniera più trasparente possibile, con lavori di ricerca giornalistica e con notizie al servizio dei cittadini.

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