Viktor Lenac. Il 2018 si è chiuso in rosso

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Viktor Lenac. Il 2018 si è chiuso in rosso

Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regonale socio-economico, il presidente Damir Bačinović aveva segnalato come la produzione industriale ed economica a Fiume sia in ginocchio, tirando in ballo la crisi del 3.maj, del Porto di Fiume e del cantiere Viktor Lenac. Lo stabilimento di Cantrida è a un passo dal fallimento, mentre lo scalo fiumano sta facendo i conti con un calo dei traffici e una crisi societaria che vede il presidente del CdA, Jedrzej Mierzewski, al passo d’addio. Le parole di Bačinović sul difficile momento del Viktor Lenac sono state invece prese con riserva visto che il cantiere aveva chiuso il 2017 con un utile netto di 36,5 milioni di kune. Tuttavia, quello navalmeccanico è un settore estremamente imprevedibile e anche in un solo anno tante cose possono cambiare. E così 12 mesi dopo quell’attivo si è trasformato in un passivo di 21,5 milioni di kune. La causa principale di questa flessione è da ricercare nella spietata concorrenza dei cantieri turchi che offrono servizi a prezzi decisamente più bassi, complice anche la svalutazione della lira turca. Per cercare di non perdere troppo terreno con i competitor, anche a San Martino hanno proceduto con una sistematica riduzione dei prezzi dei propri servizi, ma anche così molte compagnie hanno comunque preferito “dirottare” le loro navi verso l’Anatolia.

Proiezioni positive

Dato che questo trend è destinato a durare anche nell’immediato futuro, la direzione del Lenac ha adottato una serie di misure volte ad accrescere la propria competitività e produttività, oltre che a ridurre i costi a partire, come spesso accade in queste circostanze, dalla riduzione del numero dei lavoratori. In data 31 dicembre 2018 il cantiere contava 441 dipendenti, ovvero 47 in meno rispetto a 12 mesi prima. 30 di loro sono andati in pensione o in prepensionamento, mentre per 17 è seguito il licenziamento collettivo. Per quanto invisi, questi provvedimenti hanno iniziato a sortire i primi effetti.
La direzione ha infatti fatto sapere che il 2019 è iniziato in maniera positiva e che le prime proiezioni indicano come i primi quattro mesi dell’anno molto probabilmente verranno chiusi in attivo. Altri indizi in questo senso sono l’ormai consolidata collaborazione con la Marina militare degli Stati Uniti (attualmente nel cantiere si trovano la USS Mount Whitney e il catamarano veloce USNS Trenton), l’arrivo di due importanti compagnie specializzate in servizi nell’industria offshore come Allseas e Subsea 7, oltre al rafforzamento della partnership con la Jadrolinija e la società Jadranski pomorski servis (JPS).

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