«Il Capo dello Stato tuteli la Costituzione»

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«Il Capo dello Stato tuteli la Costituzione»

ZAGABRIA | Il sostegno manifestato dal Capo dello Stato, Kolinda Grabar-Kitarović al referendum sulla modifica del sistema elettorale ha suscitato non poca perplessità tra quanti ritengono che i quesiti referendari proposti dall’Iniziativa civica “Il popolo decide” siano anticostituzionali, perché lesivi dei diritti delle minoranze nazionali. Pur ribadendo di non avere alcuna intenzione di ingerirsi nel referendum, il Presidente della Repubblica ha infatti sottolineato che “la volontà del popolo dev’essere rispettata”, aggiungendo che in merito alla costituzionalità dei quesiti referendari può decidere soltanto la Corte costituzionale, senza alcuna pressione della politica.
Hanno reagito immediatamente alle posizioni espresse dal Capo dello Stato i parlamentari delle minoranze italiana e serba, Furio Radin e Milorad Pupovac, nonché il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel. “Quando il garante della Costituzione afferma che bisogna dare uno scossone alla vita politica in Croazia, allora viene spontanea la riflessione se questa sia davvero una garanzia del rispetto della Carta costituzionale”, ha dichiarato Furio Radin, rilevando che dovrebbe essere il Capo dello Stato a proteggere la Costituzione. 

A Roma ben altre dichiarazioni

Furio Radin si è detto pure sorpreso delle esternazioni di Kolinda Grabar-Kitarović, in quanto durante la loro recente visita a Roma il Presidente gli aveva ribadito di essere contrario a qualsiasi intervento lesivo dei diritti delle minoranze.
Il parlamentare della minoranza serba e leader dell’SDSS, Milorad Pupovac, ha evidenziato pure che la dichiarazione del Capo dello Stato sull’iniziativa referendaria è molto preoccupante. Pupovac ha affermato pure che ogni statista che dimentica che tra lui e il popolo ci sono la Costituzione e le leggi spiana la strada a processi incontrollati e pericolosi, per cui ha espresso l’auspicio che Kolinda Grabar-Kitarović non vada in questa direzione.

Vojko Obersnel preoccupato

Molto duro è stato anche l’intervento del sindaco di Fiume. Vojko Obersnel, rilevando che il Capo dello Stato ha manifestato con chiarezza il suo sostegno al referendum e ai quesiti referendari, ha dichiarato di essere preoccupato in quanto “l’istituzione del Presidente della Repubblica che dovrebbe tutelare la Costituzione non può dare appoggio a modifiche costituzionali con le quali verrebbero ridotti in maniera tangibile i diritti delle minoranze nazionali.

Il ministro contrario al referendum

Sul nodo della consultazione della discordia è intervenuto ieri anche il ministro della Giustizia, Dražen Bošnjaković, rilevando che non è un bene che si vada a incidere nei diritti delle minoranze nazionali, che sono stati regolamentati in maniera valida con la Legge costituzionale, una normativa che ha incontrato il favore dell’Unione europea. Pertanto, ha puntualizzato il ministro della Giustizia, non è positivo il fatto che venga offerta qualche altra soluzione ricorrendo a un’iniziativa referendaria.
Attualmente si stanno conteggiando le firme a sostegno della consultazione raccolte dall’Iniziativa civica “Il popolo decide”. In quest’ambito il ministro Dražen Bošnjaković ha evidenziato che visti i dubbi suscitati nell’ambito dell’opinione pubblica dai quesiti referendari, questi saranno inviati molto probabilmente al vaglio della Corte costituzionale, alla quale poi spetterà il compito di dire l’ultima parola in merito alla loro costituzionalità.

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