I giudici pronti a esprimersi

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I giudici pronti a esprimersi

ZAGABRIA  I giudici costituzionali sono consapevoli di non poter restare alla finestra nel caso dei due controversi referendum che negli ultimi mesi tengono banco sulla scena politica nazionale. Il presidente della Corte costituzionale Miroslav Šeparović ha voluto rassicurare i cittadini dicendo che la Corte, in merito all’iniziativa referendaria promossa dall’Iniziativa civica “Verità sulla Convenzione di Istanbul”, si pronuncerà in maniera equa e indipendente, così come del resto avviene sempre quando è chiamata a deliberare. “I cittadini possono avere fiducia nelle istituzioni della Repubblica di Croazia. Posso garantire a tutti i cittadini che la Corte da me presieduta, senza cedere ad alcuna pressione, arriverà a una decisione in piena sintonia con la Costituzione. Una decisione che potrà essere positiva, ma anche negativa”, ha dichiarato Šeparović. Il giudice ha confermato che la Corte costituzionale ha rigettato il ricorso presentato dagli attivisti dell’Iniziativa civica riguardante la Città di Fiume, ovvero la denuncia per la presunta mancata possibilità di raccogliere le firme sul territorio municipale. “Abbiamo constatato che i promotori hanno avuto a disposizione gli spazi necessari per la raccolta delle firme e che la decisione dell’amministrazione cittadina non ha messo in discussione la possibilità dei cittadini di pronunciarsi in merito all’iniziativa referendaria”, ha sottolineato. Non ha voluto commentare l’altro referendum, quello promosso dall’Iniziativa civica “Il popolo decide”. “Si tratta di una questione completamente diversa. Le firme sono state consegnate al Sabor e il procedimento continua”, ha rilevato. “Dobbiamo vedere cosa deciderà il Sabor, se chiederà o meno l’intervento della Corte costituzionale. Se il Sabor decidesse di indire il referendum senza interpellare la Corte, quest’ultima potrebbe comunque pronunciarsi in merito nel caso lo ritenesse necessario, anche senza una richiesta specifica da parte del Parlamento”, ha spiegato il presidente Šeparović.

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