Debiti. Arriva il colpo di spugna

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Debiti. Arriva il colpo di spugna

ZAGABRIA | Finalmente buone notizie in arrivo in Croazia per le centinaia di migliaia di cittadini che si ritrovamo con i conti bancari “bloccati”. Il governo di Andrej Plenković ha presentato ieri un pacchetto di misure, che contempla tre proposte legislative, con le quali s’intende affrontare uno dei maggiori problemi sociali che affliggono il Paese. I cittadini con i conti bloccati infatti hanno ormai superato quota 325mila. Il primo ministro Andrej Plenković ha sottolineato che con queste misure, sulle quali l’Esecutivo lavora da mesi, si punta a ridurre il numero di cittadini che si ritrovano in gravi difficoltà a causa dei conti correnti praticamente inutilizzabili. “Il governo è determinato a compiere ciò che è di vitale importanza per il Paese, ovvero migliorare il tenore di vita dei cittadini e puntare alla crescita e allo sviluppo economico. Con un unico pacchetto di leggi, vogliamo dare un impulso per superare il problema dell’insolvenza che affligge numerosi nostri concittadini i cui conti sono bloccati da molto tempo. Questo è un problema che è presente da anni, che ha preso piede soprattutto durante la crisi economica che ha segnato l’ultimo decennio. Colgo l’occasione per lanciare un chiaro messaggio: il governo farà la propria parte, ma chi si trova a dovere pagare debiti ha l’obbligo di saldarli: questo è un principio che va rispettato”, ha dichiarato Plenković. Come ribadito dallo stesso premier siamo di fronte una problematica che soffoca il Paese da anni. Basti dare un’occhiata ai numeri per capire la sua entità: i cittadini con i conti bloccati sono complessivamente 325.254, mentre il debito totale è pari a 45,37 miliardi di kune.

Il tetto delle 10mila kune

Come sottolineato in apertura, il governo si prepara ad affrontare l’emergenza con tre leggi. La prima riguarda l’annullamento del debito delle persone fisiche, con il quale si punta a dare ossigeno ai cittadini che si sono visti bloccare i conti dallo Stato e dalle unità locali e regionali di autogoverno, ma anche da entità legali ad esse associate, come HEP, HRT e compagnie del gas. “Vogliamo che i cittadini con i conti bloccati, senza il bisogno di esibire alcun documento e senza intoppi burocratici, vengano esonerati dal pagamento dei debiti fino a 10.000 kune (capitale primario), in modo che subito 11.000 persone si vedano sbloccare i propri conti. I cittadini coinvolti non avranno di che preoccuparsi: di tutto il procedimento si occuperà la FINA”, ha precisato il primo ministro. Come spiegato, i debiti fino alle 10mila kune (capitale primario) verranno automaticamente cancellati a tutti, anche alle persone che possiedono un qualche tipo di bene. I soggetti privati che annulleranno il loro credito nei confronti dei cittadini fino alle 10mila kune, beneficeranno di sgravi fiscali statali. Al creditore che effettuereà la cancellazione dell’importo, quest’ultimo verrà convertito in una spesa riconosciuta a fini fiscali. La misura potrebbe includere più di 100.000 cittadini. Per quanto riguarda invece gli importi superiori alle 10mila kune, questi verranno rifinanziati dai cittadini entro i termini prescritti dalla legge.

Bando ai pignoramenti

La seconda misura è la Legge sul pignoramento dei conti bancari, il cui scopo, come ha detto il premier, è di scoraggiare l’esecuzione del pignoramento del debito che non è stato riscosso da anni. Se non verrà inoltrata la richiesta entro tre anni, la FINA non procederà con il blocco dei conti, a condizione però che nessun reclamo sia stato presentato negli ultimi sei mesi. La probabilità che un creditore nell’ambito di tale scenario riesca a recuperare il proprio credito è inferiore all’1 per cento. “Con questa misura non toccheremo il debito di base, ma ridurremo il numero dei cittadini con i conti bloccati di 71.000 unità, mentre l’importo totale del debito con queste prime due leggi verrà ridotto di circa 32 miliardi di kune”, ha sottolineato Plenković.

Bancarotta personale

La terza misura è costituita dalle modifiche alla legge sulla bancarotta dei consumatori, con le quali si vuole introdurre una procedura fallimentare semplificata. Il gruppo target al quale si rivolge questa misura è costituito da cittadini il cui capitale primario di debito supera le 20.000 kune, con il presupposto però di avere i conti bloccati per più di 3 anni. “Stiamo parlando di circa 80mila persone che si ritrovano in questa situazione”, ha sottolineato il primo ministro. Il responsabile del dicastero delle Finanze, Zdravko Marić, ha presentato i dati relativi ai “bloccati”: l’1,4 per cento dei cittadini (4.694) sono titolari di debiti superiori a 20 miliardi di kune, ovvero il 50 per cento del debito totale. Il maggior numero di persone con i conti bloccati si ritrova in questa situazione a causa dei debiti nei confronti delle compagnie di telecomunicazioni. Il 97 per cento dei conti correnti bloccati è dovuto a debiti a lungo termine.

100mila persone coinvolte

A spiegare le novità riguardanti la Legge sulla bancarotta dei consumatori è stato il ministro della Giustizia Dražen Bošnjaković. “Ci aspettiamo che questa misura coinvolga 100mila persone. Per sapere il numero esatto dovremo attendere che vengano dapprima applicate le prime due misure. I procedimenti verranno avviati dalla FINA, ma il cittadino avrà la possibilità di scegliere o meno se proclamare la bancarotta, mentre ora è la singola persona a dovere avviare la procedura”, ha spiegato il ministro. Nel governo sono ben consapevoli che vi sono persone che di continuo si indebitano oltre le proprie possibilità. Per questo motivo il ministro delle Finanze ha voluto lanciare un chiaro messaggio: “Prenderemo nota dello stato dei debiti in data 31 dicembre 2017. Questa misura è una tantum, sicuramente non la ripresenteremo più”. Come spiegato da Marić ora il pacchetto legislativo passerà al dibattito pubblico, con i cittadini che avranno la possibilità di esprimersi in merito.
Il tema dei cittadini con i conti bloccati è stato cavalcato finora da numerose forze politiche e anche il Capo dello Stato, Kolinda Grabar-Kitarović si è interessato spesso alla questione. Il principio della cancellazione seppure parziale dei debiti sicuramente è destinato a suscitare vasta eco anche oltre i confini nazionali. Si tratta sicuramente di un buon esempio, per quanto rischioso, giacché potrebbe indurre parecchi a sperare anche in futuri colpi di spugna, per quanto esclusi attualmente dal premier.

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