Cura dell’anziano. Insieme Slovenia, FVG e Veneto

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Cura dell’anziano. Insieme Slovenia, FVG e Veneto

TRIESTE | “Il progetto CrossCare, Interreg Italia-Slovenia, accrescerà l’intensità della cooperazione transfrontaliera nell’area di Programma tra i cittadini e le autorità pubbliche competenti per gli interventi sociosanitari destinati alla cura dell’anziano. Il primo risultato principale consiste nell’incrementata capacità nella cooperazione transfrontaliera delle autorità pubbliche sociosanitarie e dei portatori d’interesse competenti per gli interventi dedicati alla cura dell’anziano”.

È una bella sfida che, nella progettazione europea, diventa una possibilità, con il contributo dei soggetti coinvolti. Non è facile mettere in moto un processo come questo con aspettative alte, ma con forze riunite, tutto è possibile. Ed è quanto si sta facendo, procedendo passo per passo.

Conferenza nella Sala Predonzani

Anche con conferenze di presentazione come quella svoltasi ieri mattina a Trieste, nella Sala Predonzani con il coinvolgimento di autorità, ma anche di operatori del settore. Con quali obiettivi? Il primo in assoluto, la firma di un protocollo d’intesa transfrontaliero che sperimenti un nuovo modello di presa in carico delle persone anziane e delle loro famiglie. Ed è stato questo il tema principale dell’incontro di ieri mattina nell’ambito del progetto inserito nel programma Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020. Numerosi gli interventi: di Sebastiano Callari – assessore alla funzione pubblica, semplificazione e sistemi informativi dell’FVG, Carlo Bramezza – direttore generale Azienda Ulss n.4 Veneto Orientale, Orietta Antonini – presidente Cooperativa sociale Itaca e Aldo Pahor – presidente Asp Itis Trieste. Il tutto con i migliori auspici del Ministero del Lavoro, Famiglia e Affari Sociali della Repubblica di Slovenia e della Direzione per la cura a lungo termine del Ministero della Salute sloveno.
Il tutto per sottolineare il coinvolgimento di oltre 400 operatori formati, 9 “Punti di servizio” rivolti agli anziani ed alle loro famiglie già avviati – all’interno delle strutture residenziali coinvolte nel progetto – tra FVG, Veneto e Slovenia e al contempo anche aperti al territorio. L’obiettivo è comune, favorire la presa in carico delle persone in maniera personalizzata, globale e continuativa sia a livello regionale sia transfrontaliero. È lo stato dell’arte del progetto CrossCare, che punta a riscrivere nell’ottica dell’invecchiamento attivo il welfare a livello transfrontaliero.

Progressivo invecchiamento

Guidato dalla Cooperativa sociale Itaca in partenariato con Asp Itis Trieste, Residenza Francescon Portogruaro, Odu Koper-Casa costiera del pensionato Capodistria, società Deos e l’Irssv – Istituto nazionale sloveno per il welfare, CrossCare beneficia del valore aggiunto ricoperto dai partner associati, Regione FVG – Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria, politiche sociali e famiglia, Regione del Veneto – Direzione Servizi Sociali, Ministero del Welfare della Repubblica di Slovenia, Ministero della Salute della Repubblica di Slovenia, Città di Sacile – Residenza Protetta per anziani, Uti Livenza – Cansiglio – Cavallo (ex Ambito Distrettuale 6.1 di Sacile), Azienda Assistenza Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale di Pordenone, Azienda Unità Locale Socio Sanitaria n. 4 Veneto Orientale e Casa della sanità di Capodistria.
“CrossCare. Approccio integrato transfrontaliero nella cura dell’anziano” nasce con l’obiettivo di elaborare soluzioni congiunte che affrontino il progressivo invecchiamento della popolazione in atto sia in Italia sia in Slovenia.
Avviati dunque tutti i PSA – “Punti di servizio” rivolti agli anziani e alle loro famiglie, quelli attivi – aperti anche al territorio – si trovano nelle sedi della Residenza Protetta di Sacile (Pn), Asp Itis di Trieste, Residenza Francescon di Portogruaro (Ve), Casa costiera del pensionato Capodistria (Slovenia) e in cinque strutture del territorio di Lubiana gestite da Deos, con un care manager itinerante. Avviata, altresì, la sperimentazione di ausili tecnologici domiciliari che permettano di registrare in tempo reale informazioni sulle attività dell’anziano, nonché il supporto alla gestione del lavoro di cura.
L’attuale panorama demografico europeo evidenzia un costante trend di crescita della popolazione anziana. Si prevede che nel 2030 le persone over 65 anni costituiranno il 25% della popolazione complessiva, dato particolarmente significativo se relazionato alla percentuale di anziani presenti in UE nell’anno 2000, pari al 15%.
Anche quest’“Analisi del Welfare in Europa”, sulla ricerca qualitativa sociale è stata realizzata nell’ambito del progetto CrossCare, documento che rappresenta un punto di partenza per comprendere, in linea generale, il funzionamento dei differenti sistemi di welfare presenti all’interno della Comunità Europea.
Attraverso la ricerca, CrossCare ha posto particolare attenzione alla comprensione delle diverse strategie di presa in carico dell’anziano fragile e alle possibilità di orientamento cui i sistemi sociali possono aderire al fine di definire servizi orientati all’efficacia e all’efficienza. Le moderne politiche sociali hanno individuato nei servizi a domicilio un indirizzo adeguato per fronteggiare il rischio di istituzionalizzazione dell’anziano, con conseguente incremento dei costi di assistenza.
L’analisi evidenzia, altresì, la tendenza – maggiormente presente nei modelli nord-europei – di investire nella prospettiva di presa in carico domiciliare, intesa come risposta elettiva per i differenti bisogni legati alla non autosufficienza.
Di fronte alla consapevolezza di una popolazione con aspettative di vita sempre più lunghe, l’analisi e le risposte alle contingenze rappresentano un banco di prova delle capacità del territorio di gestire e gestirsi mirando ai più alti livelli di cura e assistenza.

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