Cittadinanza croata: nuove norme

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Cittadinanza croata: nuove norme

ZAGABRIA | Le autorità di Zagabria cambiano rotta. L’inesorabile calo della popolazione dovuto all’esodo strisciante e alla ridotta natalità, nonché la scarsa propensione ad accogliere migranti provenienti da Paesi lontani, spingono chi detiene il potere in Croazia a fare leva sulla diaspora per cercare di colmare i vuoti demografici. Soltanto il tempo potrà dire se si tratti di una scommessa vincente. In ogni caso quello che conta è che stiano per essere depennate alcune norme capestro, quali la conoscenza della lingua, della cultura e dell’ordinamento statale, che di fatto finora impedivano spesso alle seconde e alle terze generazioni di emigrati di ottenere il passaporto con la scacchiera. In futuro pertanto dovrebbe essere molto più agevole acquisire la cittadinanza croata. Le agevolazioni rivolte ufficialmente agli appartenenti al popolo croato all’estero e agli emigrati croati e ai loro discendenti dovrebbero entrare in vigore per il tramite delle modifiche alla Legge sulla cittadinanza croata che il governo presieduto da Andrej Plenković ha inviato ieri all’esame del Sabor. Anche se praticamente dappertutto si parla di appartenenza al popolo croato e si fa riferimento alla diaspora croata, il fatto stesso che non si chieda più quale precondizione la conoscenza della lingua, della scrittura e della cultura croate nonché dell’ordinamento sociale della Croazia può rendere più agevole il percorso in genere ai discendenti degli abitanti delle terre dell’Adriatico orientale che hanno abbandonato in passato questi territori e che magari vorrebbero ottenere il passaporto con la scacchiera per rinsaldare il legame affettivo con le zone di origine o per acquistare più facilmente immobili oppure per avviare con maggiore semplicità attività economiche. Le maglie possono sembrare strette, ma alla fine tutto dipende dall’interpretazione più o meno restrittiva che si vuole dare alle norme. Con le modifiche legislative proposte dall’Esecutivo si innalza a 21 anni l’età massima per l’iscrizione nella lista dei cittadini croati dei giovani nati all’estero con almeno un genitore in possesso della cittadinanza della Repubblica di Croazia. Si propone anche la semplificazione dell’iter per dimostrare l’appartenenza al popolo croato per coloro che non dispongano in quest’ambito di prove sufficienti, nel caso in cui sia accertato che i genitori appartengano alla nazione croata. Il doppio richiamo al popolo croato e all’emigrazione croata può essere visto anche come un modo per non rendere troppo stringenti i criteri per l’acquisizione del passaporto. In fin dei conti è nell’interesse del Paese attirare quanta più gente dall’estero che abbia attinenza con queste terre. Non va dimenticato a questo proposito che le rimesse degli emigrati sono una fonte d’introiti tutt’altro che indifferente per la Croazia (ma anche per altri Paesi mediterranei), che contribuisce eccome al riequilibrio della bilancia dei pagamenti.

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