Campi da golf. Timori per l’ambiente

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Campi da golf. Timori per l’ambiente

LUSSINPICCOLO | Il progetto legato alla realizzazione dei campi da golf nella zona di Matalda (Cherso) ha suscitato l’interesse dell’opinione pubblica di Cherso e Lussino. L’argomento è stato trattato nel corso della tribuna convocata a Lussinpiccolo nell’ambito del dibattito pubblico connesso alle prime modifiche del Piano ambientale della Regione litoraneo-montana e allo studio sull’impatto ambientale del suddetto progetto.

Uno dei principali timori degli abitanti delle due isole quarnerine riguarda la sorte delle riserve di acqua potabile. A tale proposito i rappresentanti dell’Istituto litoraneo-montano per la pianificazione del territorio hanno rilevato che l’acqua del lago di Vrana – la principale fonte di approvvigionamento idrico degli abitanti di Lussino e Cherso – non potrà essere impiegata per l’irrigazione dei campi da golf. Un’operazione, quest’ultima, per la quale i gestori dovranno ricorrere all’acqua marina desalinizzata. L’acqua del lago di Vrana, invece, potrà essere impiegata esclusivamente per il rifornimento degli impianti d’accoglienza annessi ai campi da golf.
Nei documenti regionali attinenti alla pianificazione del territorio la zona destinata a ospitare i campi da golf, inizialmente era stata individuata nei pressi del villaggio di Ustrine, sulla costa occidentale di Cherso. Tuttavia, successivamente, la Jadranka, ha rivolto lo sguardo verso l’area di Matalda, situata sulla costa orientale dell’isola. Di conseguenza la società alberghiera di Lussinpiccolo si è rivolta alla Regione litoraneo-montana chiedendo che vengano apportate le necessarie modifiche al Piano ambientale della Contea.
L’area complessiva del nuovo sito risulta maggiore a quella del precedente. Di conseguenza gli investitori hanno annunciato l’intenzione di procedere alla realizzazione di due campi da golf professionali, da diciotto buche ciascuno. D’altro canto non è stato previsto un aumento della capienza delle strutture ricettive, più correttamente il numero dei posti letto è rimasto invariato e ammonta a 800. In seno alla Jadranka sono convinti che la realizzazione del progetto consentirebbe di aumentare i flussi turistici e di allungare la stagione turistica.
Al fine di tutelare al massimo l’ambiente è stato deciso che il 65 p.c. dell’area interessata dall’intervento dovrà mantenere un aspetto immacolato dal punto di vista paesaggistico. I muri a secco dovranno essere salvaguardati. I piazzali che in occasione dei tornei potrebbero essere trasformati in parcheggi provvisori non dovranno essere asfaltati. La superficie complessiva dei bacini artificiali per la raccolta d’acqua non dovrà essere superiore a 1,5 ettari. Nell’eventualità che sulla costa si proceda alla realizzazione di un approdo per le imbarcazioni, il medesimo non potrà essere provvisto di diga frangiflutti né di strutture ausiliarie annesse.
Nel corso del dibattito sono state avanzate numerose altre richieste e osservazioni. Nada Mužić e Franko Kučić, ad esempio, hanno suggerito di porre come condizione per l’avvio del progetto l’ampliamento del tratto di strada che da Ossero conduce a Punta Croce, ossia alla baia di Baldarin, e non solo fino a Matalda.
Il sindaco di Lussinpiccolo, Ana Kučić, a sua volta, ha osservato che il progetto deve essere inteso innanzitutto come un’opportunità per stimolare la rinascita dei borghi più piccoli e delle aree meno densamente popolate.

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