Avaria sulla Haksa In salvo l’equipaggio

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Avaria sulla Haksa In salvo l’equipaggio

ZAGABRIA | Stanno tutti bene, i 13 membri dell’equipaggio della petroliera turca Haksa, 8 dei quali sono stati trasportati a Spalato dalla Guardia costiera, dopo essere stati tratti in salvo dalla petroliera italiana Valcadore. L’SOS è giunto nelle prime ore di ieri, alle 4 circa, al Centro per il controllo e l’amministrazione del traffico marittimo di Spalato. Nel messaggio si specificava che, nei pressi dell’arcipelago del Pomo (Jabuka), entrava acqua da una falla nella sala macchine della petroliera. Il Centro di Spalato ha immediatamente contattato il Centro nazionale per il coordinamento delle ricerche e il salvataggio in mare di Fiume, spiegando che l’avaria interessava una petroliera turca di 85 metri di lunghezza con 13 membri d’equipaggio (11 turchi e due indiani), battente bandiera turca.

Il Centro nazionale ha diramato il messaggio d’emergenza a tutte le stazioni radio lungo la costa, allargandolo anche al Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, visto che le acque dell’arcipelago sono, in parte, esterne al territorio croato. Al Centro italiano quello di Fiume ha richiesto di tenere in stato di allerta gli equipaggi di due rimorchiatori, che in caso di bisogno sarebbero stati chiamati a partecipare alle operazioni di salvataggio. Al momento dell’incidente, la petroliera Valcadore si trovava a circa 4 miglia nautiche di distanza, per cui il Centro di Fiume ha provveduto a fornire a quest’ultima le coordinate della Haksa. A meno di un’ora dall’SOS, l’equipaggio era già a bordo della Valcadore, eccetto il capitano e altri 4 membri, che hanno deciso di rimanere sulla petroliera turca finché le condizioni lo permetteranno, per cercare di tappare la falla allo scopo da poter trainare la nave in un porto. Ad affiancarli negli sforzi è rimasta una pilotina della Port authority spalatina, fino a quando non sono arrivate le unità di salvataggio.
Oltre ad allertare la Valcadore, il Centro nazionale con sede a Fiume ha deciso di includere nelle operazioni di salvataggio sia la Port authority sia la polizia marittima di Spalato, i cui uomini sono subito partiti verso il punto in cui si è verificata l’avaria sulla Haksa. Inoltre, nelle azioni di salvataggio sono stati inclusi i rimorchiatori della Brodospas ed è stata informata la Guardia costiera, che ha provveduto ad allertare tutte le proprie imbarcazioni. Una di queste si è poi affiancata alla Valcadore, perché l’equipaggio della Haksa potesse salirvi a bordo per essere trasportato al porto di Spalato.
Intanto, il capitano e gli altri marinai rimasti a bordo hanno tentato di tappare la falla, compito molto arduo anche con tutte le pompe in funzione. Le pilotine della Guardia costiera si sono subito messe a ispezionare le acque intorno alla petroliera, ma non è stato individuato alcun inquinamento causato dalla petroliera turca. Questa, infatti, stava trasportando 3mila tonnellate di magnesio di sintetizzazione e nei serbatoi aveva anche circa 70 tonnellate di carburante. A scopo precauzionale, la Direzione per la sicurezza della navigazione del ministero della Marineria, del Traffico e dell’Infrastruttura, ha dato il via a tutti i protocolli per impedire e risanare eventuali inquinamenti del mare causati da questo incidente.
In aiuto è arrivato anche un rimorchiatore da Lissa (Vis), il cui equipaggio si è messo subito al lavoro con quello turco e il livello dell’acqua nella sala macchine ha iniziato a scendere, mentre si provvedeva anche a ridurre l’ampiezza della falla. Di conseguenza, l’armatore turco ha potuto contattare il cantiere navale di Traù (Trogir) ed è stato concordato che nella notte la Haksa sarebbe stata trainata nel porto per le debite riparazioni.

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