3. maj. A un passo dal processo fallimentare

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3. maj. A un passo dal processo fallimentare

FIUME | Dopo i lavoratori polesi anche le maestranze fiumane del cantiere navale 3. maj ieri alle 13 hanno incrociato le braccia. Ha avuto pertanto formalmente inizio lo sciopero pure allo stabilimento navalmeccanico di Cantrida, parte integrante, almeno finora, del Gruppo Uljanik. I sindacalisti hanno addotto come motivazione ufficiale dell’agitazione il fallimento del processo di conciliazione e il mancato versamento degli stipendi, anche se ormai è chiaro che i problemi dei due cantieri sono molto più radicati e non riguardano soltanto l’erogazione dei salari, quanto le incognite sulla loro sopravvivenza. Il presidente del Comitato di sciopero, Veljko Todorović, ha affermato che il processo di conciliazione è naufragato, che i salari non sono stati corrisposti e che i lavoratori sono pertanto di nuovo scesi in sciopero. L’agitazione, ha ribadito il sindacalista, continuerà a oltranza fino alla corresponsione degli stipendi. “Oggi (ieri, nda.) è stato l’ultimo giorno previsto a termini di legge per la conciliazione, iniziata la scorsa settimana. Il processo però è fallito, per cui i Sindacati hanno deciso di dare inizio allo sciopero”, ha confermato Veljko Todorović, aggiungendo che oggi i lavoratori del cantiere navale si riuniranno per decidere in merito a ulteriori azioni di protesta e sensibilizzazione dell’opinione pubblica e del mondo politico sui problemi di fondo. della cantieristica, che a questo punto rischia davvero il collasso.
Infatti si rischia l’avvio del processo fallimentare per lo stabilimento navalmeccanico di Cantrida. Finora non ci sono novità per quanto concerne lo sblocco dei conti bancari del cantiere bloccati dai creditori. A nulla sono valsi, almeno fino a questo momento, gli appelli lanciati dai sindacalisti. Si avvicina pertanto a grandi passi la data fatidica del 24 ottobre, quando scadranno i 61 giorni dall’inizio del blocco dei conti del 3. maj. Se nulla dovesse succedere nel frattempo, ovvero nelle prossime 24 ore, a quel punto matureranno le condizioni previste dalla legge per l’avvio ufficiale del processo di liquidazione del cantiere navale fiumano. Naturalmente l’inizio del procedimento formale di liquidazione non significa ancora la fine degli impianti produttivi: c’è sempre la possibilità di risalire la china. In ogni caso è evidente che lo storico stabilimento quarnerino sta vivendo i giorni più difficili e fose decisivi della sua storia.

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