Vinistra brindisi all’estate

Il 18 e 20 giugno nell’area della baia di Peschiera a Parenzo la 27ª rassegna del vino, la prima in versione all’aperto, in osservanza delle misure epidemiologiche

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Vinistra brindisi all’estate

Dopo la tradizionale “Giornata delle cantine aperte” in Istria, che il 30 maggio si è svolta con il consueto patrocinio della Regione Istriana e dell’Ente regionale per il turismo, osservando tutte le precauzioni e le limitazioni imposte dal regime pandemico, arriva l’appuntamento principe per gli amanti del vino, i produttori di vino e distillati: Vinistra. Per la 27ª rassegna che si tiene a Parenzo ci sono sia una data nuova, come pure una location inedita: le date da tenere d’occhio sono il 18-20 giugno, nell’area della baia di Peschiera. Un’edizione per certi versi storica perché è la prima che si tiene all’aperto dopo che per anni era stato il Palasport Žatika a fare gli onori di casa a espositori, ospiti e appassionati di eccellenze enologiche.

 

“Vinistra rappresenta un motivo di grande gioia per noi produttori di vino che, nonostante un altro anno incerto, siamo in grado di organizzare la mostra dalla tradizione più lunga in Croazia. In primo luogo ci siamo preoccupati di tutte le misure precauzionali per tutelare la salute dei visitatori e dei viticoltori, quindi osserveremo rigorosamente tutte le raccomandazioni degli epidemiologi. Questo è l’inizio più bello della stagione estiva in Istria, che speriamo sia migliore di quello dello scorso anno”, afferma Nikola Benvenuti, presidente di Vinistra, associazione di viticoltori e viticoltori della regione, alla vigilia dell’evento.

“Vinistra 2021” è una specie di test per la qualità del vino, dopo che a causa della situazione epidemiologica a febbraio 2020 era stato annullato lo zagabrese “En primeur”, una sorta di première dei vini in cui si degustano i novelli che per sommelier e produttori costituisce un’indicazione molto importante sul livello del prodotto finale a invecchiatura conclusa. I segnali che arrivano da varie parti parlano di vini eccezionali, sia bianchi che rossi, dopo una vendemmia straordinaria. E se confermato sarà un risultato veramente da 10 e lode, visti i problemi che hanno affrontato i produttori a causa della crisi dovuta alla pandemia.

Logo dell’edizione di quest’anno

Un mondo di Malvasia, perfetta ouverture

In attesa di Vinistra, il concorso “Un mondo di Malvasia” ha lanciato un nome nuovo sul panorama del vino istriano: è quello di Denis Bernobić di San Marco di Visignano (Markovac), che ha vinto il titolo di campione nella categoria Malvasia fresca, in uno spareggio con altre tre Malvasie eccezionali. Questa è anche la più grande sorpresa nella valutazione del vino e degli alcolici della 12ª edizione della rassegna, che si è svolta tradizionalmente a metà aprile all’hotel Parentium Plava Laguna a Parenzo.

“La vite è sempre stata il fondamento dell’esistenza di noi istriani. La mia famiglia si occupa di vinificazione da quattro generazioni, ma negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata sui vini di alta qualità. Il titolo di campione è un grande successo e, devo ammettere, una sorpresa, ma anche un riconoscimento e un incoraggiamento a continuare nella stessa direzione”, ha detto Denis Bernobić. La sua è una Malvasia potente, quasi adatta alle giornate invernali, macerata con una percentuale alcolica del 14%. Il colore è giallo paglierino, è cristallina, al gusto in bocca lascia sapori di albicocca e pere rinfrescante. Da servire a 10-12 gradi.

La Malvasia Collina del 2016 della cantina Cattunar di Villanova, si laurea campione nella categoria Malvasia invecchiata. È stata prodotta con uve selezionate dalle migliori raccolte delle diverse quattro terre dell’Istria, vinificata con una lunga macerazione e affinata in botti di legno di rovere di grandi dimensioni. La fermentazione viene condotta da lieviti autoctoni e la maturazione del vino si protrae “sur lies” (“sui lieviti”) per circa tre anni. Il vino ha un colore “oro antico”, si presenta intenso al gusto e complesso al naso, spaziando da note primarie varietali di frutta matura ed erbe aromatiche fino a note speziate di affinamento (vaniglia, mandorla, nocciola, miele di fiori di campo). Si consiglia l’ossigenazione in decanter, a testimonianza della possenza di questa Malvasia. Si abbina magnificamente a piatti della tradizione del territorio, a base di pesce (aragoste, scampi, scarpena, scorfano) e carne al forno (vitello, quaglia, faraona).

Tra i rossi, quello uscito della cantina Tomaz di Montona ha vinto il titolo nella categoria Teran fresco. Il suo “Barbarossa” (2020) è prodotto esclusivamente da vitigno Teran dei vigneti della zona: è stato invecchiato 18 mesi in botti di legno. È caratterizzato da un colore rosso rubino, che quando viene fatto roteare nel bicchiere assume sfumature viola. L’aroma è fine, accentuato e riconoscibile. È di un tipico carattere fruttato, dominato dal lampone maturo. Ha un contenuto relativamente alto di acidi totali e una certa presenza di astringenza, che dà a questo vino un gusto caratteristico, pieno, forte, robusto, ma allo stesso tempo piacevolmente amalgamato. Grazie alla consistenza e alla grande quantità di polifenoli, si ritiene che abbia anche proprietà curative. Ideale da servire con i prodotti di carne stagionta, come prosciuto, spalleta, salamini, ecc., formaggi stagionati e piatti a base di carne e selvaggina. Le sue caratteristiche sono meglio pronunciate se viene consumato a una temperatura di circa 16-18°C. In classifica, nella categoria miglior Terrano invecchiato, il “Santa Lucia” dei Kozlović di Momiano, mentre il “Capo d’Istria” della cantina Vinakoper di Capodistria, si afferma come miglior Refosco maturo.

Scene di questo genere quest’anno non sarebbero state possibili. Vinistra è una delle rassegne più amate in genere e visitate. L’area della baia di Peschiera è molto più conforme all’attuale situazione sanitaria

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