La Croazia vuole… stanare l’orso russo

0
La Croazia vuole… stanare l’orso russo

Undici anni fa – stadio Wembley – la Croazia di Slaven Bilić batteva l’Inghilterra (3-2) sbattendole in faccia la porta dell’Europeo, traghettando la Russia verso la rassegna continentale. Stipe Pletikosa e Ivica Olić all’epoca militavano in squadre russe e dissero di averlo fatto, ovviamente, per la Russia. Mai si è avuta conferma, benché stiamo parlando di un segreto di Pulcinella, ma sembra che la Russia avesse ringraziato i croati con otto milioni di dollari. Ovviamente spartiti tra giocatori e staff tecnico. Soldi per tutti! Ricordo che quando lo dissi a un membro dell’allora “Bilić staff”, questi prima negò, poi si arrabbiò una volta appreso che un collega aveva ricevuto un premio più consistente. Tempi passati. La Croazia conquistò allora una vittoria storica facendo felici i russi.
Croazia e Russia incroceranno le armi sabato prossimo nei quarti. Una partita da dentro o fuori, dopo che entrambe sono passate alla lotteria dei rigori grazie alle parate dei portieri Subašić e Akinfeev, lasciando largamente a desiderare sul piano del gioco. Soprattutto la Russia. Un giornalista di casa ha scritto che il gioco è una vergogna. Come se gli amanti di musica classica ascoltassero lo scricchiolio di vecchie porte arrugginite… Il fine giustifica i mezzi, decisamente, ma siamo a un Mondiale. Difesa-bunker e contropiede sono l’arma dei deboli in un campionato. Una cosa è difendersi con ordine, un’altra non giocare.
Ha deluso anche la Croazia, dopo tante lodi del girone di qualificazione dove disintegrò l’Argentina di Leo Messi. La Danimarca l’ha… mangiata a centrocampo, malgrado il trio Brozović, Rakitić, Modrić sia il più forte del mondo. Una giornata negativa, con la squadra ostaggio della paura di non perdere. Una guerra psicologica della Croazia contro la… Croazia. Di Subašić oggi parla tutto il mondo, ma è stato Rebić il migliore della nazionale di Dalić. Rebić e Perišić, due ali, hanno macinato chilometri su entrambe le fasce, dando man forte alla difesa. Rebić poi si è
procurato anche il rigore (il lancio di Modrić l’unica sua giocata…), non realizzato poi dal capitano. La Croazia contro la Danimarca non è esistita sul piano dell’organizzazione di gioco.
A caval donato… Va bene, ma sabato a Sochi ci vorrà molto più intensità offensiva, aggressività e fantasia per aprire la scatola di sardine russa. Difficilmente i giocatori di Cherchesov, consapevoli delle proprie debolezze, andranno all’attacco, piuttosto metteranno in pratica la tattica “difesa e contropiede”. Veloci nelle transizioni, cercheranno di colpire la difesa croata che contro la Danimarca ha traballato parecchie volte. Malgrado Perišić e Rebić facessero i terzini…
La Croazia non può sbagliare partita due volte. Superata la barriera psicologica degli ottavi di finale, dovrebbe liberarsi della paura. La strada verso la semifinale è aperta, a vent’anni dal bronzo conquistato dai ragazzi capitanati da Zvone Boban e guidati da Ćiro Blažević.
Dalić e i giocatori sono convinti che sia arrivato il momento giusto per scrivere le pagine più belle del calcio croato.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display