Assemblea UI. A Pola una nuova lista

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Assemblea UI. A Pola una nuova lista

POLA | Svelato l’arcano dell’annullamento delle pratiche di acquisizione delle candidature da Pola per le elezioni dell’Unione Italiana: se n’è discusso giovedì sera in seno alla Giunta esecutiva della Comunità degli Italiani di Pola, su convocazione del presidente Fabrizio Radin, che ha fatto il punto della situazione e chiarito alcuni aspetti del “meccanismo elettorale in corso” e i dubbi su “chi siano gli illustri anonimi che hanno avanzato le proprie candidature ai seggi UI, benché non abbiano mai messo piede in Comunità, né fatto attività a suo favore o per suo conto”.
Stando dunque al presidente Radin, la Commissione elettorale di Pola, presieduta da Loredana Lazarić, ha ricevuto una sola candidatura valida per le elezioni UI ed è quella di Valmer Cusma. Senonché al termine del procedimento, e quindi a fatti compiuti, si è venuti a conoscenza tramite i giornali che da Pola era partita una seconda lista (chiamata “Lista Pola per l’Unione”, con Zoran Peruško e altri), entrata in lizza per i seggi dell’Assemblea “passando per vie traverse”, eludendo cioè la regolare procedura elettorale: difatti la lista è stata presentata alla Commissione elettorale centrale via e-mail. A quel punto è scattato il ricorso della Commissione elettorale locale, che ha chiesto di invalidare la lista Peruško. E così è stato. La Commissione centrale ha dichiarato la lista non valida, ma ha anche deciso di prolungare il termine per l’acquisizione delle candidature di altri cinque giorni, in modo da dare il tempo a quanti volessero mettersi in riga col regolamento di farlo. In capo a pochi giorni, la Commissione elettorale di Pola ha ricevuto e accolto la lista Peruško, ora pienamente in regola per la consultazione benché giudicata dall’Esecutivo Radin “per niente rappresentativa della Comunità degli Italiani di Pola”, visto che i candidati in parola non entrano nel novero degli habitué del sodalizio.
Stando a Radin, “la stessa decisione di allungare l’iter sarebbe stata illegale perché non in linea col regolamento, ma cosa fatta capo ha”, per cui adesso, per contestare quelle che si reputano essere null’altro che “candidature fantocce”, i vertici della Comunità degli Italiani di Pola hanno deciso di accettare la sfida, tornare in gioco per l’imminente appuntamento elettorale e mandare in campo una squadra “ufficiale” con tanto di “volti, nomi, cognomi, legittimità e quindi diritto di rappresentanza della CI in seno all’Unione”. Di più, il presidente Radin ha puntato il dito contro coloro che ritiene siano “i veri autori del progetto della lista civetta”, precisamente Maurizio Tremul ed Ezio Valenti, sostenendo che, il primo dei due, “laddove incontra ostilità e non è in grado di assicurarsi la totale subordinazione, agisce di sotterfugio in quanto fonda la propria autorità sul servilismo e il clientelismo”.
Tamara Brussich è intervenuta per spiegare il motivo dell’assenteismo elettorale della CI di Pola in prima istanza: “Nella mia duplice veste di presidente delle due Assemblee, quella della Comunità degli Italiani di Pola e quella dell’Unione Italiana negli ultimi mesi, dopo l’esperienza allucinante che ho vissuto personalmente nel rapporto con il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, non ho trovato giusto mandare i nostri attivisti in Assemblea a vivere situazioni di costante umiliazione e impotenza. In quattro anni di legislatura non siamo riusciti a fare niente soltanto perché non siamo servili e ubbidienti nei confronti del presidente. Tutte le nostre proposte, le nostre istanze, le nostre richieste sono state regolarmente cestinate. E il trattamento riservato dalla Giunta alla nostra associazione si è allargato di riflesso anche al resto delle istituzioni italiane a Pola, per cui ci hanno rimesso anche le scuole del territorio. Andare in cerca di altri quattro anni di mandato a queste condizioni? Nossignori. Ce ne saremmo rimasti a casa a badare agli interessi di questa Comunità senza essere presi per i fondelli. L’ultima trovata della lista civetta è scandalosa. Ma bisogna dire che manipolazioni di questo genere non sono un precedente. Pressioni sulla base sono all’ordine del giorno da anni anche in altre Comunità che hanno osato criticare il presidente, a Rovigno come a Zara e altrove. Ma bisogna dirglielo a chiari termini che le Comunità degli Italiani sono soggetti giuridici che operano in autonomia e con responsabilità, e pertanto non hanno intenzione di essere manipolate oltre. Ci accusano di voler bloccare e danneggiare o, peggio, distruggere l’Unione – ha concluso Tamara Brussich – e non è vero. È in nostro potere soltanto partecipare alle elezioni o non parteciparvi ed è in tal senso che cerchiamo una via d’uscita”. Ebbene dopo un lungo e acceso dibattito, la Giunta Radin ha deciso di ritrattare la sua precedente posizione assenteista e ha deliberato di imbastire una lista di “connazionali attivi e presenti in Comunità”, che egli stesso non vuole guidare perché preferisce “mandare avanti le generazioni dei trentenni e dei quarantenni polesi che finora non hanno avuto l’occasione di emergere perché il sistema dell’unico ed eterno candidato eletto vita natural durante ha sbarrato loro la strada”.

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