ROBE DE MATTEONI Verso il cambio di mentalità del giocare per vincere

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ROBE DE MATTEONI Verso il cambio di mentalità del giocare per vincere

Dopo la sconfitta dell’Istra 1961 contro il Gorica non c’è stato un abbattimento generale al Drosina. I tifosi hanno capito che la società non ha ancora completato la rosa e che fino alla chiusura del mercato (31 agosto) bisognerà pazientare con i risultati della squadra. Restando in tema di mercato, il giorno prima del match con i “tori” è arrivato un giocatore che è legittimo definire rinforzo. Il russo Serder Serderov, 27 anni, è un’ala molto prolifica, che in passato aveva già fatto vedere cose interessanti anche nella Prima Lega croata. Qualche anno fa Serderov era stato il miglior giocatore dell’Inter Zaprešić con 16 centri in 43 presenze, aggiungendo al suo bottino anche diversi assist. Tre reti le ha infilate pure ai polesi… Quanto agli altri, da Collao, Marin, Daničić, Matić, Mlinar, Mišković, Iličić e fino all’ultimo arrivato Obanor (a proposito, ma dopo 45 giorni avrà finalmente ricevuto il visto!?) parliamo comunque di volti nuovi che devono appena dimostrare il loro valore, e non di rinforzi veri e propri.
Non ci vuole quindi molto a capire che Gonzalo Garcia non è soddisfatto del mercato. Me lo ha confessato in più di un’occasione, precisando però che le somme si tireranno soltanto alla fine di agosto. Quando gli ho chiesto del punto di vista della società, questa è stata la sua risposta: “Loro sanno che cosa ci serve. Ne abbiamo parlato più volte. Non è facile portare a Pola giocatori che possono invece prendere più soldi altrove. Piuttosto aspettano la fine del mercato e a quel punto, se non ci sono offerte, accettano casomai di venire qui. All’Istra le cose funzionano così perciò comprendo i problemi della dirigenza. Ma io non voglio giocatori soltanto per fare numero, bensì rinforzi di peso e dopo Serderov e Obanor ne voglio ancora altri cinque…”.
Insomma, tutto allora rinviato a settembre quando sapremo con quale rosa Garcia disputerà il campionato fino a gennaio. E sul piano del gioco che tipo di Istra vedremo? Il mister è stato molto chiaro: “Avverto dello scetticismo nei confronti del gioco che prediligo e lo comprendo. Ho notato che in Croazia diverse squadre, e non solo quelle di bassa classifica, optano per una tattica più difensiva basata sulle ripartenze. La mia idea del calcio è scendere in campo per fare gol. Vengo da una scuola che del calcio offensivo ha fatto la sua dottrina. Se lei mi dice che non abbiamo giocatori adatti per il 4-3-3 e il possesso, non mi trova d’accordo. Io i miei ragazzi li vedo ogni giorno in allenamento e li vedo assorbire i nuovi concetti, ma alla base c’è un problema di fiducia perché non credono fino in fondo di potersela giocare con tutti. E in tutta onestà non ne capisco il perché…”.
Garcia andrà quindi avanti per la sua strada anche se i risultati non saranno all’altezza? La risposta è sì perché ci crede eccome. La sua mentalità è questa. Spero proprio che la dirigenza gli dia l’aiuto necessario perché sarebbe un peccato perdere un allenatore che ha idee, carattere e il coraggio di osare. Sono d’accordissimo con lui sul fatto che bisogna cambiare la mentalità. La gente vuole più spettacolo, un gioco propositivo, e quante più emozioni. Ed è stanca del difensivismo, del non giocare e ottenere un punto. Con gli innesti giusti proporre un calcio più offensivo sarà sicuramente più facile. Mi auguro vivamente che quest’estate ci sia finalmente un mercato in entrata decente e in linea con le idee di un allenatore valido e preparato come Garcia. E sarebbe già questo il primo passo verso la mentalità del giocare per vincere, e non più del giocare per non perdere.

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