Il Russiagate italiano e l’Unione europea

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Il Russiagate italiano e l’Unione europea

La questione dei rubli russi che recentemente ha animato il dibattito al Senato, con le comunicazioni del premier Giuseppe Conte, mi ha davvero sorpreso. Trovo che questo scandalo, spesso chiamato Russiagate, sui presunti fondi neri sia molto interessante e intrigante; non tanto per quello che riguarda la politica interna italiana, che seguo da anni, ma soprattutto perché il caso Salvini si riflette direttamente sulle relazioni in ambito UE. Siccome dispongo solamente delle informazioni pubblicate sui media, non è facile capire come stiano veramente le cose. Perciò, posso soltanto esporre alcune mie riflessioni e osservazioni personali, basandomi appunto sulle informazioni in mio possesso. Innanzitutto, non capisco cosa stia succedendo con la destra italiana, oggi guidata dalla Lega di Salvini. Per quanto ne so, nella storia italiana, la destra tradizionalmente non ha mai avuto buoni rapporti con l’ex URSS prima e con la Russia poi. Buonissime relazioni con questo Paese nel passato le hanno avuto alcuni leader della sinistra italiana, ma non quelli della destra. Ricordo bene che l’ex primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, fu il primo a promuovere stretti rapporti con Putin. Però la destra non ne era molto entusiasta.
Ora c’è da chiedersi come mai la Lega – non più Lega Nord – dimostri un grande interesse per la cooperazione con la Russia. Forse, non lo so, la risposta è molto semplice: Salvini vede in Putin quello che vorrebbe essere lui? In queste circostanze si pone la domanda; quali possono essere i risvolti internazionali di tutto ciò? L’Italia è un membro importante e fedele della NATO ed è uno dei Paesi fondatori dell’UE. Non posso immaginare come il nuovo governo italiano, in queste circostanze, possa avere stretti legami con la Russia. Per il semplice fatto che per l’Italia, in quanto membro della NATO, la Russia attualmente non è uno Stato amico. Per esempio, se Salvini volesse cambiare qualcosa della politica UE, non vedo come potrebbe farlo. Non posso immaginare che il Presidente Putin sia pronto a legare la sua amicizia con l’Italia in modo esclusivo alla Lega e al suo leader Salvini. Putin ha molti amici in Italia che già da anni stanno promuovendo buoni rapporti tra i due Paesi (Berlusconi, Renzi e altri). Sebbene non disponga di dati specifici, non posso credere che il Presidente Putin possa essere coinvolto direttamente in questo business petrolifero. La situazione è alquanto confusa, Salvini cerca di riunire i “sovranisti” in Europa con l’obiettivo, ad esempio, di revocare le sanzioni alla Russia. Dall’altra parte il governo Italiano non ha riconosciuto la legittimità del referendum in Crimea. Ai sovranisti appartiene anche la Polonia, che non accetta l’abolizione delle sanzioni contro la Russia. C’è poi Orbán, un altro “sovranista”, che vuole avere buoni rapporti con Mosca, ma non è d’accordo con Salvini su molte cose. Pertanto non vedo come sia possibile una cooperazione a livello di partiti o nell’ambito di un gruppo parlamentare in ambito UE. Salvini, prima di partire per Mosca, ha visitato gli Stati Uniti per confermare la sua lealtà verso la NATO. D’altra parte, c’è sempre una forte tensione con il Movimento 5 Stelle, che nel Parlamento europeo ha votato per Christine Lagarde – nuovo presidente della BCE e Ursula Von Der Leyen – neopresidente della Commissione europea, molto vicine alla NATO e filostatunitensi. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che l’attuale governo italiano ha seguito la politica dell’UE tre volte, avallando il rinnovo delle misure contro la Russia. Inoltre, penso che Putin sia ben consapevole del fatto che nessun incontro con il vicepremier italiano cambierà sostanzialmente le relazioni tra l’Italia e gli alleati occidentali. Per quanto mi riguarda, ascoltando il dibattito in aula, ho notato ancora una volta la presenza di una crisi grave nel governo italiano, poiché la maggior parte dei senatori del Movimento 5 Stelle non ha partecipato alla sessione. Inoltre, sono rimasto molto sorpreso dal fatto che nemmeno Salvini fosse presente in aula. Quindi, se la magistratura non troverà valide ragioni per avviare un procedimento penale contro i sospettati, mi pare che tutto rimarrà a livello di confronto politico tra maggioranza e opposizione. Però ciò non esclude che nel prossimo periodo siano possibili cambiamenti all’interno della maggioranza.

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