Un sentito omaggio al poeta De André

A Palazzo Manzioli il gruppo musicale «Pane e Refosco» ne ha colto l'essenza

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Un sentito omaggio al poeta De André

A Palazzo Manzioli sono risuonate sabato sera le storie di Marinella, Andrea, Bocca di Rosa e di molteplici altri personaggi protagonisti delle canzoni di Fabrizio De André. Un concerto, promosso dalla Comunità degli Italiani “Dante Alighieri” di Isola, interamente dedicato alla musica del cantautore genovese che ha rivoluzionato la canzone d’autore italiana con brani pungenti che raccontavano le storie degli ultimi, degli sconfitti e degli emarginati da una società spesso malvagia, bigotta e moralista. A dare tono allo spettacolo, a cui hanno presenziato anche il Console Generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello e il deputato al seggio specifico della Comunità Nazionale Italiana al Parlamento sloveno, Felice Žiža, è stato il complesso musicale “Pane e Refosco”, la family band composta da Gianni Pellegrini, Chiarastella Fatigato e dai loro tre figli Giuseppe, Michele e Annamarina, che opera in seno al sodalizio. Una serata letterario-musicale in cui non hanno risuonato solamente le note di colui che viene definito il “poeta della musica”, ma anche parole tratte da diverse pubblicazioni a lui dedicate che Gianni custodisce preziosamente nella sua biblioteca personale, come del resto anche i numerosi vinili che sono stati utilizzati per creare la scenografia. “Per me è stato un maestro, mi ha fatto scoprire e conoscere tante cose”, ha esordito sul palco Gianni Pellegrini, prima voce del complesso, nonché guida artistica e presentatore dello spettacolo. De André è stato una figura importante e per molti continua tuttora ad esserlo, perché ha saputo racchiudere nei suoi versi la crudeltà umana senza veli. Ha dato voce e visibilità a temi che sono tuttora attuali e che dovrebbero essere veicolati anche alle nuove generazioni, come nel caso de “La Guerra di Piero”, che secondo Pellegrini, che di mestiere fa il professore, è un brano da proporre ai ragazzi perché “con una tale semplicità spiega l’assurdità della guerra”.

Le autorità presenti a Palazzo Manzioli

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