Un percorso musicale costellato da successi

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Un percorso musicale costellato da successi

FIUME | Il violinista fiumano Ivan Graziani è il vincitore del primo premio all’ultima edizione di “Istria Nobilissima” nella categoria Esecuzione strumentale. I brani da lui scelti per l’occasione erano il “Poema”, di Chausson e due movimenti dalla “Suite”, di Boris Papandopulo. Noi ce lo ricordiamo da piccolino, in occasione di un concerto a Palazzo Modello, tutto compito nell’impeccabile vestito da sera con il suo minuscolo violino; mostrava già i segni evidenti di un talento precoce.

Nato a Fiume da genitori connazionali nel 1997, Ivan Graziani ha studiato alla SM “Ivan Matetić Ronjgov” e, parallelamente seguiva i corsi di Leonid Sorokov all’Università di Vienna. Già da adolescente, nel 2010, 2012 e 2014 conquista i primi premi al Concorso nazionale di musica e danza e nel 2015 ottiene il primo premio a “Istria Nobilissima”.
A quindici anni debutta con un recital a Sebenico nell’ambito delle “Serate musicali di maggio”, quindi si esibisce a Ragusa e a Osijek. Più di una volta ha tenuto concerto alla Comunità degli Italiani di Fiume, l’ultimo dei quali risale al dicembre scorso con il giovane e talentuoso pianista fiumano Ivan Vihor, riscuotendo una calorosa reazione della platea.
Segue regolarmente i master dei noti pedagoghi, prof. Marina e Leonid Sorokov e i seminari del prof. Evgenije Ephstein a Spalato e Vinkovci, città in cui ha suonato più volte con successo.

Come hai scoperto la tua attrazione per la musica?

“Certamente sono stato influenzato da mio fratello Marco che studiava il violino, e oggi è un noto violinista e assistente all’Accademia di musica di Zagabria. A quattro anni mio padre mi regalò un piccolo violino con il quale mi divertivo a giocare e a ‘suonare’. Nessuno dei miei familiari è musicista di professione, però amano la musica e sono impegnati in cori amatoriali. Ho iniziato lo studio del violino alla Scuola di musica di Fiume all’età di otto anni sotto la guida del prof. Vilko Jutt e della prof.ssa Maja Veljak. Attualmente frequento il quarto anno dell’Accademia di musica di Zagabria con Leonid Sorokov. Ultimato il quinto anno otterrò la laurea magistrale. In ogni caso ho intenzione di frequentare un secondo master, onde formarmi e crescere ulteriormente. Sto guardandomi in giro alla ricerca di un maestro che potrebbe fare al mio caso, come approccio musicale e tecnico; ogni pedagogo in realtà ha una propria ‘scuola’, un bagaglio particolare di esperienze e conoscenze”.

Quali concerti per violino hai suonato finora?

“In questo momento sto studiando il ‘Concerto’ di Jean Sibelius per violino e orchestra. Negli anni passati invece avevo preparato i concerti di Saint-Saens e Hatchaturjan. Certamente i grandi concerti di Tchaikovski e Brahms, che rappresentano la corona dell’arte del violino, rimangono degli obiettivi da raggiungere”.

Come ti vedi nel futuro? Come musicista da camera, come solista…?

“Amo molto la musica da camera. Ti dà la possibilità di imparare molto musicalmente, di ascoltare ‘l’altro’. Quando frequentavo la Scuola media facevo parte di un quartetto d’archi che era molto attivo. Mi piace suonare anche in duo con il pianoforte, oppure in trio. Naturalmente mi attira molto il ruolo di solista con l’orchestra. Penso che più avanti, nell’arco della mia carriera opererò in tutti questi campi. Non esclusa la pedagogia che pure mi attira.
Oltre a ciò sono vivamente interessato all’arte della costruzione del violino, la liuteria: il costrutto dello strumento e la produzione del suono, come funziona… Tempo fa avevo contattato il noto liutaio abbaziano Marinko Baljak, (costruttore di copie di strumenti antichi ad arco basati su originali d’epoca, nda) insieme al quale ho costruito, in buona parte, il mio primo violino. È un discorso rimasto in sospeso che comunque intendo continuare”.

Su quale strumento suoni?

“Il mio è un pregevole violino costruito dal liutaio Mathias Thir nel 1778, e devo ammettere che risponde a tutte le mie esigenze acustiche e tecniche”.

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