Ulysses, la magia del teatro di qualità

Brioni. Si è conclusa con successo la XXI edizione del progetto firmato Rade Šerbedžija e Lenka Udovički

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Ulysses, la magia del teatro di qualità

Si è conclusa nel fine settimana, con le ultime rappresentazioni teatrali e un emotivo concerto finale di Vlatko Stefanovski, l’avventura chiamata Ulysses. Un’altra eccellente edizione, la XXI per la precisione, del teatro di Rade Šerbedžija e Lenka Udovički, che ha portato alle Isole Brioni il meglio degli artisti regionali tra spettacoli, performance, concerti. È stata di nuovo magia e sinergia, che solo le Brioni, “isola del teatro, del movimento e della musica, un’oasi di lavoro e pace, che promuove la creatività, l’educazione, la comprensione e lo scambio reciproco di preziose esperienze dell’esistenza umana” sanno creare. Grazie anche al pubblico, sempre numerosissimo, che aveva atteso con impazienza un’altra estate teatrale.

 

Sold-out per tutti gli eventi

Ne è prova il sold-out per tutti gli eventi. Ma alle Brioni è sempre così. Un po’ per la qualità che è il Teatro di Šerbedžija, un po’ per la bellezza della fortezza Minor che, da palcoscenico naturale, accompagna ogni esibizione della compagine. Un progetto amato dal pubblico e acclamato dalla critica, che ogni estate arricchisce la scena culturale in Istria.

Programma ricco e interessante

Quest’anno il programma è stato ricco più che mai. L’ottima situazione epidemiologica ha reso possibile lo svolgimento di quanto previsto. L’Ulisse ha portato in scena una première e proposto progetti d’autore e un’interessante collaborazione con teatri regionali. Ma andiamo per ordine. La stagione 2021 era stata inaugurata a metà luglio, con il tradizionale concerto di Rade Šerbedžija e la band Zapadni kolodvor. Sono seguiti programmi ben noti, quali il concerto di Damir Urban e della sua band, le rappresentazioni teatrali “Chi ha paura di Virginia Woolf?” (Tko se boji Virginie Woolf?) e “Re Lear”, i monodrammi dell’attore Zijah Sokolović. Sono stati poi proposti alcuni progetti d’autore: il monodramma “Lulu” di Staša Zurovac, il progetto d’autore “La terra dei lupi” (Zemlja vukova) di Tonka Mršić e Gala Nikolić e lo spettacolo “Bakice” del Kolektiv Igralke e di Tjaša Črnigoj. Edvin Liverić e Nika Ivančić hanno invece proposto il monodramma “Cabaret Valeska”.

Per la prima volta l’Ulisse ha avviato un progetto che ha visto abbracciare vari teatri regionali sotto il nome RUTA Grupa Triglav (Regionalna unija teatara), nell’ambito del quale si sono presentati il Kamerni teatar 55 di Sarajevo (con lo spettacolo “Pozorište za početnike” di Vedran Fajković), il Beogradsko dramsko pozorište (con “Ružni prljavi zli” di Slobodan Obradović e con lo spettacolo “Qualcuno volò sul nido del cuculo”), il Gradsko pozorište Podgorica e Barski ljetopis (con “Don Quijote”), il Dramski teatar di Skopje (con “Hipnoza jedne ljubavi” di Dušan Kovačević) e il Mestno gledališče di Lubiana (con “Iskoristi i odbaci me” di Iza Strehar).

Lenka Udovički ha portato in scena il nuovissimo “Rinoceronte” di Eugene Ionesco, première che sin dalla prima rappresentazione è stata acclamata da pubblico e critica. Un classico del teatro dell’assurdo. Una pièce che entusiasma, fa riflettere, fa paura, fa ridere, ma pone anche domande.

Ci si riconosce quando si sottostà alle tendenze, diventando parte del gregge, della massa, quando ci si inchina di fronte all’opinione pubblica per paura di essere condannati, quando, per salvare la propria carriera, si volge la testa dall’altra parte. Tra le più complesse e interessanti opere del teatro dell’assurdo, tratta di un’immaginaria epidemia di “rinocerontite”, che ha inizio in un piccolo paese di provincia della Francia, che poi si diffonde in tutto il Paese. Brillante metafora delle ascese dei totalitarismi, il testo affronta i temi del conformismo e della resistenza al potere politico. Recitano Bojan Dimitrijević (Bérenger), Mladen Vasary (Botard), Filip Nola/Damir Šaban (Signor Papillon), Maja Posavec (Daisy), Dado Ćosić (Dudard), Deni Sanković (Jean), Anja Sabol (la droghiera, la signora Boeuf), Tonka Mršić (la cameriera), Gala Nikolić (la padrona), Martin Grđan (il pompiere, il padrone del caffè), Vanda Velagić (il droghiere) e Rok Juričić (il filosofo).

Un’altra stagione dell’Ulysses è dietro a noi. Per due mesi, ci ha fatto sognare, riflettere su temi importanti, regalandoci il meglio di sé. Nella fortezza che continua a “promettere una bellezza teatrale incomparabile” e dove “ogni muro è un ricordo, ogni albero una speranza”.

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