Gibonni e Abbazia: un amore incondizionato

Quattro anni dopo l’ultima esibizione sulla Scena estiva, il cantautore spalatino fa ritorno nella Perla del Quarnero assicurando al pubblico una serata indimenticabile

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Gibonni e Abbazia: un amore incondizionato

Scena estiva di Abbazia gremita per il concerto del grande cantautore spalatino Gibonni, il quale, sabato scorso, quattro anni dopo l’ultima esibizione sul territorio quarnerino, ha proposto dinanzi al pubblico della Perla del Quarnero una serata memorabile. Il tutto esaurito anche questa volta era scontato e l’atmosfera straordinaria. Nonostante le condizioni meteorologiche incerte previste per la giornata di sabato, il sole al tramonto dietro il Monte Maggiore faceva sperare in una serata spettacolare, illuminata da una grande mezzaluna. A irraggiare ulteriormente il cielo sono stati i fuochi d’artificio (lanciati dal Lido di Abbazia) che hanno introdotto il grande spettacolo atteso da tempo. Inizio alle 21.20.

 

Il benvenuto con “Onako, od oka” e “Sve ću preživit”, brani che assicurano un’atmosfera incandescente che riscalda la fresca serata. Con “Činim pravu stvar” i posti a sedere previsti per le vigenti restrizioni antipandemiche, si trasformano in… posti in piedi. Ed è subito festa! Inimmaginabile un concerto di Gibonni stando seduti per tutta la serata.

I fan, provenienti da tutte le parti della Regione, dalla vicina Istria e dalla Slovenia, vengono trasportati in uno straordinario viaggio di suoni, sensazioni e immagini, quelle create dagli splendidi acquerelli delle canzoni intramontabili.

Si continua con “Dvije duše” e cavalli di battaglia uno dietro l’altro. Applauditissima la canzone “Kiša (Z’naab)”, un inno alla musica rock; una fusione della Dalmazia e dell’Africa, incisa sull’ultimo album “U po’ ure”. Ospite del brano è il musicista Haddis Alemayehu Haddinqo, che si esibisce al “masinko”, uno strumento a corda etiope simile al liuto. Ad affiancare i due sul palco sono i membri dell’Oktobar band, il produttore Nikša Bratoš alla chitarra e ovviamente, il complesso di Gibonni. La sorpresa è molto gradita dal pubblico, come pure la dedica al compianto Oliver Dragojević del quale interpreta “Cesarica”, scritta 30 fa proprio da Gibonni e portata al successo da Dragojević.

Un ritorno quindi al 2002 con “Mirakul”, singolo girato sulla Scena estiva di Abbazia con Geoffrey Oryema. Tratta dal nuovo cd anche “Lažu fotografije”, che, a detta di Gibonni, diventerà una hit tra qualche anno.

Non è mancata “Sreća”, incisa sul cd pluripremiato “Familija”, un album di gran classe che Oliver e Gibonni avevano messo assieme e con un arrangiamento davvero sopraffino. Presentate all’unisono con il pubblico “Judi, zviri i bestimje”, “Ko si, da si”. “Tempera”, “Libar” e “Nisi više moja bol”. Sono le 23.10. Gibonni scende dal palco e s’immerge tra il pubblico che approfitta per fare foto da postare sui social.

E si prosegue con il resto del concerto basato su parte dei successi, tutti più o meno, incentrati sull’amore, come “Ne odustajem” e “Vrime da se pomirim sa svitom”. Commovente l’interpretazione di “Tko sam ja da ti sudim”, che Gibonni vuole dedicare al compositore Jure May Stanić, scomparso qualche giorno fa.

Due ore e mezzo di concerto possono bastare? Non per Gibonni, tantomeno per i fan. Ed ecco che si ritorna sul palco per alcuni bis. Prima però Gibonni ha voluto invitare tutti a un sicuro ritorno a casa.

Infiniti applausi del pubblico che ha avuto occasione di godersi le perle dell’eccezionale discografia di Zlatan Stipišić Gibonni. Gibo, grazie per questa serata tanto desiderata dai tuoi fan. Alla prossima!

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