Spalato. Le erbe nella tradizione culinaria mediterranea

Alla «Dante Alighieri» si è parlato di spezie e frutti della natura in occasione della Settimana della Cucina italiana nel mondo

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Spalato. Le erbe nella tradizione culinaria mediterranea
I partecipanti alla conferenza. Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Nella sede dell’associazione “Dante Alighieri” di Spalato ha avuto luogo un incontro culturale sul tema delle erbe e dei frutti della natura in occasione dell’ottava edizione della Settimana della Cucina italiana nel mondo, che quest’anno si è svolta dal 13 al 19 novembre. Ospite della serata è stata Helga Zglav – Martinac, consulente museale in pensione, che ha proposto una vasta panoramica delle molteplici specie di erbe, dei fiori e dei loro frutti utilizzati nelle varie cucine del mondo e in particolare nella tradizione culinaria italiana.

Le piante nella mitologia
Le erbe, i frutti e i fiori vengono utilizzate in vari modi nella gastronomia italiana. Helga Zglav – Martinac ha parlato delle erbe e dei frutti che hanno una funzione importante nella mitologia greca e romana, come pure del legame tra il mondo vegetale e i simboli cristiani nel Medioevo. Nel corso dei secoli, molti sono stati rappresentati nella storia dell’arte, come ad esempio il melograno, simbolo di fertilità o del martirio di Gesù nell’iconografia cristiana. Nell’antica Grecia, la pianta sacra di Venere e Giunone fu la pigna, simbolo portafortuna, di buon auspicio e di prosperità, mentre l’alloro fu sacro ad Apollo, simbolo di vittoria e trionfo.
Nel corso della serata si è parlato anche della simbologia dei fiori, come ad esempio il gladiolo, considerato nell’antica Roma simbolo di forza. Il suo nome deriva dal termine latino “gladiolum” che indicava il “gladio romano”, una spada corta usata dai soldati romani e dai gladiatori. La consulente museale si è in seguito soffermata sulle proprietà medicinali di alcune piante e la trasformazione di molte di esse insieme ai loro fiori, frutti o semi in vari tipi di spezie, tisane, succhi e liquori. Questi sono poi utilizzati nelle varie produzioni nazionali e regionali e fanno parte degli ingredienti di prodotti gastronomici che finiscono sul mercato nazionale e internazionale con l’etichetta “Made in Italy”.

La cucina che unisce i popoli
L’incontro si è concluso con l’assaggio di alcuni liquori a base di semi di alloro, di noce, di nespola, con focaccia di olive, mandorle tostate al cacao chiamate “Sassi d’Abruzzo”, fatte da Helga Zglav – Martinac, la quale ha osservato infine che le erbe insieme ai semi, ai fiori e ai frutti e il loro utilizzo uniscono i popoli dell’Adriatico occidentale nella tradizione culinaria mediterranea. “Anche se siamo due Paesi distinti, Croazia e Italia, divisi geograficamente, l’unicità dei nostri popoli dalla gastronomia molto simile si è sviluppata nei secoli tramite i rapporti commerciali, le vicende storiche e le migrazioni del popolo della Dalmazia che, stabilitosi sulle coste adriatiche e nelle aree dell’Abruzzo, del Molise e della Puglia ha contribuito allo scambio e allo sviluppo di nuove conoscenze gastronomiche sull’utilizzo dei frutti e delle erbe della Dalmazia”, ha concluso Helga Zglav – Martinac.

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