A Palazzo Fritzi di Lussinpiccolo si è tenuta una conferenza alla quale l’archeologo dell’Istituto nazionale di restauro (HRZ) Andrej Janeš ha presentato i ritrovamenti archeologici della necropoli romana a Ossero. Durante i lavori di rifacimento della strada Neresine-Ossero sull’isola di Lussino nel 2022, è stata scoperta e successivamente esplorata gran parte dell’antica necropoli che si estende a sud-ovest di Ossero. Sono state indagate oltre 200 tombe degli abitanti dell’antico insediamento di Apsorus. Sono state identificate due modalità di sepoltura, ovvero la cremazione con oltre 180 sepolcri, mentre i resti dei defunti sono stati rinvenuti in quindici tombe. Nelle tombe sono state rinvenute grandi quantità di vasi in ceramica e vetro, oggetti in metallo e osso, reperti numismatici e resti organici di frutti secchi. Dal tipo dei ritrovamenti è stato stabilito che l’area della necropoli fu utilizzata per la sepoltura dei defunti dalla fine del I secolo d.C. al secondo quarto del II secolo. Il relatore ha fatto notare che le ricerche archeologiche a Ossero iniziarono nel 1860. Vennero poi portate avanti dal mons.Giovanni Quirino Bolmarcich dal 1870 al 1880, in seguito da Otto von Benndorf e Anton Ritter Klodich, poi da Stefano Petris dal 1894 al 1897 e da Carlo Marchesetti, che ha gestito gli scavi nella necropoli nel 1901.
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