Quando ironia, poesia e irriverenza stanno a economia, politica e clima

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Quando ironia, poesia e irriverenza stanno a economia, politica e clima

FIUME | È tutto pronto per “Effetto farfalla”, spettacolo del Dramma Italiano, co-prodotto dall’Associazione Interdisciplinare delle Arti – La Confraternita del Chianti, una produzione dai toni neri e satirici che affronta argomenti sull’ambiente e che debutta domani, giovedì, in prima assoluta alla Casa di Cultura Croata di Sušak (ore 19.30).

Alla vigilia della prima abbiamo interpellato Chiara Boscaro, che firma la drammaturgia del lavoro assieme a Marco Di Stefano, anche regista dello spettacolo, per scoprire ancora qualche particolarità sul lavoro. I due, oltre a essere compagni di vita, sono anche fondatori della Confraternita del Chianti.

Come nasce “Effetto farfalla”?

“Quando abbiamo proposto al Dramma Italiano una coproduzione con la nostra compagine, avevamo molte idee e molta voglia di metterci in gioco. Per noi la drammaturgia nasce dal progetto; in questo caso si parlava già di un cast misto, di uno spettacolo che avesse una circuitazione internazionale, di un tema che potesse parlare a pubblici diversi in diversi Paesi. In questo momento storico saggiamo con mano le conseguenze delle strette correlazioni tra economia, politica e clima. Non volevamo, però, fare un lavoro di denuncia: da qui la scelta di una storia – è vero – di pura invenzione, ma che mescola con ironia, poesia e irriverenza un caleidoscopio di personaggi e situazioni che ci portano nel cuore dell’attualità”.

Qual è il messaggio che trasmette?

“Il lavoro mio e di Marco Di Stefano, quando curiamo un progetto, non è mai volto a trasmettere messaggi, semmai a lasciare domande. Preferiamo che il pubblico si crei le proprie risposte con l’approfondimento, con il pensiero, con il confronto diretto, fuori dalla sala teatrale. Nel caso di ‘Effetto farfalla’ abbiamo toccato temi complessi, come il cambiamento climatico o le storture dell’economia attuale e i legami tra politica e impresa. Non si tratta di denuncia, ma di un tentativo di spingere lo spettatore a ‘collegare i puntini’, come si dice in enigmistica, a ragionare per cause e conseguenze, non di pancia. Volenti o nolenti, facciamo tutti parte di un sistema globale e dobbiamo imparare ad assumerci responsabilità rispetto ai nostri consumi, alle politiche che avalliamo, alle scelte anche più piccole della vita quotidiana”.

Che cosa cela il titolo dello spettacolo?

“È un concetto matematico che arriva dalla Teoria del Caos, rappresentato da un’immagine fortissima utilizzata dallo studioso Edward Lorenz in una conferenza negli anni ‘70: ‘Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?’”

Quali ricerche ha svolto per la stesura del lavoro?

“Poco prima di lavorare a ‘Effetto farfalla’ siamo stati in residenza artistica alla SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste per il progetto UFO, curato da Marcela Serli per il Teatro La Contrada. In quell’occasione abbiamo potuto confrontarci con studiosi di altissimo calibro, come il direttore Stefano Ruffo e il professore Daniele Amati, e abbiamo capito che il teatro e la scienza hanno molti punti in comune, come la scienza fa parte della vita quotidiana di tutti anche se non ce ne rendiamo conto. Sul fronte letterario ci siamo ispirati ad autori come Sinisterra e Spregelburd, per trasformare queste correlazioni quasi matematiche tra scienza e società in una black comedy che, tra le risate, conduca il pubblico a rendersi conto di quanto il mondo sia piccolo”.

Ritratto Chiara
Il testo vede anche l’apporto drammaturgico del regista, Marco Di Stefano. Come funziona questa scrittura a quattro mani?

“Io e Marco lavoriamo insieme da quasi dieci anni, ma ogni progetto porta la propria metodologia e un diverso tipo di collaborazione. In questo caso abbiamo lavorato fianco a fianco al progetto e alla stesura del testo, che è stato verificato in dicembre con gli attori a Fiume. Questa prima parte di prove mi è stata fondamentale anche per impostare la drammaturgia, che ora Marco sta verificando in sala durante l’allestimento. Le prove le sto seguendo via Skype da Milano, dato che il nostro bambino è venuto alla luce poco più di un mese fa, ma posso testimoniare che lo spettacolo sarà davvero molto divertente. Alla prima saremo in sala sia io che il piccolo Samuele”.

Che cosa porta di artistico al suo lavoro questa seconda collaborazione con il Dramma Italiano?

“Le professionalità artistiche si nutrono di incontri. Una seconda collaborazione con il Dramma è un onore e un piacere: non posso che ringraziare chi ha permesso quest’incontro e tutto lo staff che ci sta supportando con serietà e sollecitudine”.

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