«Museum of the Commons». Giustizia e democrazia

Il Museo di Arte contemporanea (MSU) di Zagabria partecipa al nuovo progetto europeo che riunisce una rete internazionale di istituzioni artistiche, organizzazioni culturali e università - L'Internationale

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«Museum of the Commons». Giustizia e democrazia
L’edificio che ospita il Museo di Arte contemporanea (MSU) di Zagabria. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Il Museo di Arte contemporanea (MSU) di Zagabria partecipa al nuovo progetto “Museum of the Commons”, che riunisce una rete internazionale di istituzioni artistiche, organizzazioni culturali e università – L’Internationale. Il progetto si protrarrà fino alla fine del 2026.

L’Internazionale, unione dei grandi musei europei, istituzioni artistiche, centri di ricerca e think-tank, prende il nome dall’inno e dal movimento internazionale dei lavoratori, che invitano a una società nella quale regnano la giustizia e la democrazia. Traendo insegnamenti dalla storia locale e comune, L’Internationale si concentra su ciò che è in arrivo, sull’immaginazione, sullo sviluppo e sulla realizzazione di nuove visioni del futuro, il quale sarà improntato sulla giustizia, sulla democrazia e sulla sostenibilità in tutto il Pianeta.

Inclusi 14 enti
Nei prossimi quattro anni (2023-2026), L’Internationale porterà avanti il progetto “Museum of the Commons”, finanziato dal programma europeo Creative Europe con 2 milioni di euro. L’unione si compone di 14 istituzioni culturali attive in Spagna, Belgio, Polonia, Turchia, Paesi Bassi, Germania, Svezia, Irlanda, Slovenia, Italia, Romania, Ucraina e Croazia. I due partner aggiunti sono un’istituzione irlandese e una belga, nonché l’associazione L’Internationale.
Il progetto “Museum of the Commons” collega tre tematiche trasversali che rispondono alle sfide principali delle società contemporanee: il clima, le organizzazioni stabili e il passato nel presente. Il tema del clima è legato a questioni relative alla crisi climatica che coinvolge tutto il Pianeta, alla sostenibilità delle pratiche istituzionali, artistiche e culturali e ai processi, come pure all’urgenza della trasformazione più ecologica della politica, delle società, della cultura e dello stile di vita. Le organizzazioni stabili riflettono sul ruolo dei musei e delle organizzazioni artistiche quali protagoniste in complesse reti sociali ed ecosistemi, cercando nuovi metodi di democratizzazione delle istituzioni al fine di renderle più aperte, inclusive e utili. Il passato nel presente è incentrato sul ruolo chiave che la storia locale e comune ricopre nella costituzione delle identità contemporanee, della politica, delle società e delle culture, esplorando la stabilità e l’effetto duraturo della storica e contemporanea violenza ecologica e coloniale, inclusa la guerra in Ucraina e la crisi lungo il confine turco-siriano.

Arte e cultura mezzi strategici
L’unione si impegna a mobilizzare l’arte e la cultura come mezzi strategici nei processi di risanamento, ricostruzione e riparazione dei danni inflitti. Questo è il quarto progetto collaborativo europeo nell’ambito de L’Internationale.
Le succitate tematiche indirizzeranno i contenuti delle attività dell’unione, da mostre a scuole nomadiche, da residenze artistiche a laboratori che verranno organizzati nelle varie comunità. Queste esplorano i modelli contemporanei della produzione culturale sostenibile e propongono le basi per nuove forme di creatività culturale comune, contribuendo a una trasformazione ecologica, sociale e artistica. L’unione porta avanti diverse iniziative volte a sostenere direttamente gli artisti, gli operatori culturali e i rifugiati che soffrono le conseguenze dei conflitti globali, e appoggia la solidarietà internazionale tra le istituzioni europee contribuendo a una futura ripresa del settore culturale e della società in generale.

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