«Mondi concertistici». Un Lutosławski elettrizzante

Al Teatro Nazionale Croato «Ivan de Zajc» di Fiume si è tenuto il concerto dell'Orchestra sinfonica fiumana diretta dal Mº Ville Matvejeff. In veste di solista si è esibito il violinista finlandese Jukka Merjanen

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«Mondi concertistici». Un Lutosławski elettrizzante
Jukka Merjanen e Ville Matvejeff. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Il prosieguo della stagione sinfonica al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume, con il concerto “Mondi concertistici”, ha donato al pubblico fiumano lunedì scorso una serata di alto valore artistico. L’Orchestra sinfonica fiumana, diretta dal Mº Ville Matvejeff – che ha… celebrato così il decimo anniversario del suo arrivo nel Teatro fiumano, del quale è oggi occasionale ospite –, ha avuto modo di mettere ancora una volta in mostra tutte le sue qualità in un programma accattivante ed esigente, che ha avuto inizio con il delicato idillio orchestrale “Večer” (Sera) di Vatroslav Lisinski.

Un brano grazioso
Con l’esecuzione di questo brano di Lisinski, che rientra tra le sue pagine più note e più riuscite, l’Orchestra e lo “Zajc” hanno voluto celebrare il 170.esimo anniversario della morte dello sfortunato compositore croato, autore della prima opera nazionale “Ljubav i zloba” nel 1846. Lisinski compose l’idillio orchestrale a Praga nel 1850, dove il brano venne anche eseguito per la prima volta durante un esame al Conservatorio. La graziosa melodia principale e l’immaginosa orchestrazione di questa composizione a programma evocano l’atmosfera serena di una sera estiva nella calma indisturbata della campagna. Il Mº Matvejeff ha dimostrato la sua grande musicalità e cura dei dettagli, guidando l’Orchestra in un’interpretazione eterea, nella quale gli interventi dei vari strumenti e gli slanci dinamici dell’intero organico concorrevano a esaltare i valori romantici dell’amena composizione.
Ha fatto seguito uno dei più belli e celebri concerti per violino orchestra, quello in Mi minore, op. 64 di Felix Mendelssohn, che ha visto in veste di solista il violinista finlandese Jukka Merjanen, il quale si esibisce su un violino Guarneri del 1678.
Mendelssohn compose questo concerto su commissione del celebre violinista Ferdinand David, il quale lo eseguì per la prima volta a Lipsia il 13 marzo 1845, sotto la direzione del danese Niels Gade, in quanto Mendelssohn non poté presenziare all’esecuzione per motivi di salute. Il Concerto venne riproposto il 23 ottobre dello stesso anno, nuovamente da David, ma sotto la direzione dell’autore, e conseguì un enorme successo. In questa composizione Mendelssohn introdusse diverse novità, rinunciando alla tradizionale esposizione orchestrale e facendo iniziare il concerto dal solista. Esso si discosta dalla tradizione anche perché i tre movimenti sono collegati tra di loro, dando vita a un nuovo genere: quello del concerto romantico.

Grande disinvoltura nei passaggi brillanti
Jukka Merjanen è un violinista tecnicamente preparato, che ha eseguito con convinzione ciascuno dei tre movimenti del Concerto. Nelle ampie e vibranti linee melodiche del primo e secondo movimento, che comunicano il carattere passionale del Romanticismo, il solista si è espresso in maniera efficace, mentre nelle cadenze e nei passaggi brillanti ha dimostrato grande disinvoltura. Ciononostante, non sarebbe guastato un maggiore slancio emotivo nell’esecuzione dei temi principali del primo e secondo movimento.
L’Orchestra ha accompagnato Merjanen rispettando il gesto di Matvejeff, il quale ha guidato l’organico nella creazione di un suono compatto e di una gamma dinamica ampia e costruita con cura.
L’apice della serata è stata l’esecuzione, per la prima volta a Fiume, di un vero e proprio capolavoro musicale: il Concerto per orchestra del compositore polacco Witold Lutosławski. Proposto nella seconda parte della serata, l’impegnativo e complesso brano ha rappresentato uno spiccato contrasto con i brani romantici proposti in precedenza. In questo brano, nei panni di maestro concertatore la bravissima Katarina Kutnar è stata sostituita dal suo collega Jukka Merjanen.
Il Concerto venne scritto negli anni 1950-54, su iniziativa del direttore artistico dell’Orchestra filarmonica di Varsavia, Witold Rowicki, al quale è dedicato, ed è un’espressione dello stile folkloristico nell’opera di Lutosławski. Il compositore decise di incorporare nel Concerto elementi del folklore polacco, limitandosi qui soltanto ai temi musicali, ma elaborandoli e trasformandoli in modo da creare un’orchestrazione straordinariamente complessa e incredibilmente ricca d’inventiva.

Un’esecuzione potente e spigliata
L’Orchestra sinfonica fiumana ha risposto alla sfida regalando un’interpretazione sicura, potente e spigliata del brano, seguendo le precise indicazioni di Matvejeff e dando così vita, nel corso dei tre movimenti (Intrada, Capriccio notturno e arioso e Passacaglia toccata e corale), a un dialogo vivace tra le varie sezioni dell’Orchestra, a “onde” di suoni che si… abbattevano sulla platea e a sorprendenti combinazioni di accordi e ritmi che entusiasmano l’ascoltatore. Abbiamo apprezzato in modo particolare la precisione con la quale si susseguivano gli interventi delle varie sezioni dell’Orchestra, il chiaro disegno dinamico emerso in ogni movimento e l’elettrizzante interpretazione.
Alla fine dell’esecuzione, che ha dimostrato ancora una volta l’alta qualità dell’Orchestra sinfonica di Fiume, il pubblico ha premiato con forti e copiosi applausi il valente organico e il Mº Matvejeff.
Ci permettiamo, infine, di osservare che forse sarebbe il caso di pensare alla possibilità di sostituire l’attuale camera acustica semitrasparente, utilizzata da decenni, ma poco consona all’elegante ambiente del Teatro fiumano, con un’altra più esteticamente adeguata.

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