Lubiana. «La Slovenia nei manifesti»

La mostra è promossa dall’Ambasciata d’Italia in Slovenia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana

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Lubiana. «La Slovenia nei manifesti»

Promossa dall’Ambasciata d’Italia in Slovenia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana, in collaborazione con la Narodna galerija di Lubiana, il Polo museale del Veneto e il Polo museale del Friuli Venezia Giulia, l’esposizione presenta una selezione di questo vasto patrimonio, un vero e proprio omaggio alla Slovenia, come a suo tempo raccolto da un collezionista italiano curioso e di ampie vedute. Con opere che per la maggior parte furono realizzate tra le due Guerre mondiali, sono qui documentate la diffusione internazionale delle tante fiere e manifestazioni organizzate nell’area, la percezione delle innumerevoli bellezze naturali slovene e, in genere, la vivacità del panorama pubblicitario locale.
Tra gli autori in mostra, molto importante la figura dell’artista, pittore e disegnatore austriaco naturalizzato italiano Franz Lenhart (1898-1992), uno dei maggiori esponenti della cartellonistica pubblicitaria in Italia nella prima metà del Novecento. In ambito stilistico liberty vanno inclusi i bellissimi manifesti di Argio Orell, Glauco Cambon e Ugo Flumiani, artisti triestini di grande levatura, di recente riscoperti grazie a mostre e a studi monografici.

Un settore dell’esposizione riguarda strettamente la pubblicità dei prodotti delle industrie: ecco dunque i manifesti di Janez Trpin per la birra Union del 1933 e del 1941, della profumeria Gregorić di Peter Kocjančič, quelli anonimi per i saponi da bucato Perion, 1930-1939, e per i cappelli di lusso Piccadilly, 1925-1949. Questa sezione “industriale” può essere affiancata ai numerosi manifesti che, in sloveno, croato, italiano, inglese, tedesco e francese, promuovono la Fiera campionaria internazionale di Lubiana. Si segnalano infine i manifesti, in più lingue, per la promozione di manifestazioni, incontri e congressi di vario genere.
Insieme agli autori citati, vanno ricordati fra quelli in mostra Ivan Pengov, l’architetto funzionalista Herman Hus, seguace di Jože Plečnik, e il pittore Božidar Jakac, formatosi a Praga, Berlino e Parigi, primo rettore dell’Accademia di belle arti di Lubiana.
L’insieme offre un interessantissimo spaccato non solo della cartellonistica ma anche della promozione che la Slovenia svolse delle proprie risorse soprattutto naturali e del commercio, nonché della sua ricezione in Italia e in Europa.
L’esposizione sarà visitabile fino al 12 gennaio 2020.

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