Lo specchio come mezzo d’espressione

Nella sede di Prokultura a Spalato è allestita la mostra dell’artista fiumana Edita Burburan

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Lo specchio come mezzo d’espressione
Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Nella sede di Prokultura a Spalato è allestita la mostra personale dell’artista fiumana Edita Burburan incentrata sullo specchio, elaborato in diverse forme e dimensioni. Burburan non è solo pittrice, ma anche poetessa e giornalista. L’esposizione è stata inaugurata dalla presidente dell’associazione Nansi Ivanišević, che ha presentato brevemente l’autrice e illustrato i suoi lavori. Ad arricchire l’evento è stata l’attrice Arijana Čulina, che ha recitato alcune poesie scritte da Edita Burburan.
In seguito, i visitatori sono entrati in un mondo di superfici riflettenti frammenti di luce e corpi colorati. Lo specchio è interpretato come un monolite che racconta i momenti e descrive i cambiamenti del nostro corpo con il passare del tempo. Uno specchio frammentato riflette la realtà circostante. Edita Burburan raccoglie questi frammenti e crea composizioni astratte che portano l’immaginazione del visitatore nello spazio creativo delle opere che rappresentano esperienze di vita solitaria. L’artista ha spiegato di essere affascinata dagli specchi e da tutto ciò che è legato agli specchi. “Come disse Picasso, ogni cosa che possiamo immaginare è reale. Ma la vita che immaginiamo è davvero reale o quello che accade intorno a noi è la realtà? Lo specchio è il primo incontro con una specie di illusione è questo è ciò che mi affascina”, ha rilevato, aggiungendo che “lo specchio come materiale è molto interessante perché è solido da un lato e fragile dall’altro. Credo che tutti noi abbiamo due lati e viviamo la vita attraverso momenti belli e brutti. Io mi sono concentrata sul lato bello della vita, anche se tutti noi portiamo delle cicatrici”.
Per quanto riguarda la sua produzione poetica, Burburan ha osservato che scrive poesie da sempre, “ma per il momento non credo sia necessario realizzare una raccolta di tutte le mie poesie perché credo che si legga poco. Condivido le mie poesie su Facebook con i miei amici e credo che siano più lette in questa forma, per cui non è necessario distruggere gli alberi per produrre carta per libri”.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 14 luglio.

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