L’Italianistica di Fiume dalle infinite opportunità

Una delegazione di studenti in visita alla Facoltà di Lettere e Filosofia

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L’Italianistica di Fiume dalle infinite opportunità
Luca Malatesti, Corinna Gerbaz Giuliano e Patrizia Pitacco. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Anche se solitamente si dice che i ragazzi non dovrebbero studiare per il voto, ma per acquisire nuovo sapere, fatto sta che nella scelta di una scuola media superiore o all’iscrizione all’università, i voti e gli esami sono essenziali. Alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume si è tenuto ieri un incontro con gli studenti delle quarte classi delle SMSI di Rovigno e di Fiume, ai quali è stato illustrato quali sono le possibilità offerte dal Dipartimento di Italianistica, dagli altri corsi della Facoltà e dall’Ateneo fiumano in generale. Prima di giungere nella grande aula della Facoltà, gli studenti hanno visitato la mostra “Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso”, allestita nella Galleria Kortil.

Respirare l’atmosfera universitaria
A dare il benvenuto agli ospiti è stata la capodipartimento di Italianistica, Corinna Gerbaz Giuliano, la quale ha dichiarato che i ragazzi hanno già avuto modo di cogliere lo spirito universitario visitando la mensa studentesca e l’area del Campus di Tersatto. Accanto alla capodipartimento ai futuri studenti si sono rivolti anche il vicepreside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Luca Malatesti, nonché Patrizia Pitacco, consulente superiore per la minoranza nazionale italiana presso l’Agenzia per l’educazione e l’istruzione, ieri in veste di rappresentante del settore scuola dell’Unione Italiana.
“Siamo contenti che avete deciso di lanciarvi alla scoperta della nostra Facoltà – ha affermato Malatesti –. Devo dire che quello di Italianistica è un Dipartimento piccolo ma molto attivo e prolifico in tutti gli ambiti. L’offerta per le matricole è varia e vi invito a considerarla con attenzione, perché le opportunità scorrono veloci e bisogna saperle cogliere al momento giusto”.
A parlare più da vicino del corso di studio di Italianistica sono state Maja Đurđulov e Iva Peršić, affiancate dalla lettrice Chiara Cenci e da uno degli studenti del corso, Siniša Pešut.

La parte tecnica
Maja Đurđulov ha tenuto una presentazione di carattere tecnico durante la quale ha esposto tutte le formalità necessarie a iscriversi e ha parlato più da vicino dell’impostazione dei corsi. Il corso triennale di lingua e letteratura italiana, infatti, è un corso combinato e deve venire affiancato a uno degli altri corsi messi a disposizione dalla Facoltà, come quello di Lingua e letteratura croata, tedesca o inglese, storia, Filosofia o altro. Per quanto riguarda le lauree magistrali, gli studenti possono scegliere una laurea in Lingua e letteratura italiana, oppure il corso di Traduzione. Đurđulov ha descritto ai ragazzi la sede del Dipartimento, la pagina web, quali sono i collaboratori interni e quali quelli esterni e ha fornito loro i contatti in caso volessero scrivere a lei o alla capodipartimento. Un dettaglio estremamente importante e che non è stato trascurato è quello degli sbocchi lavorativi. I ragazzi con una laurea triennale possono trovare lavoro in diversi settori, da quello culturale, all’editoria. Agli studenti presenti in sala Iva Peršić ha illustrato anche quali sono i criteri di valutazione per l’iscrizione. Quello che sicuramente ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai ragazzi è il fatto che non c’è un esame di ammissione, però si valutano la media dei voti, il voto alla maturità di Stato ed eventuali gare alle quali i ragazzi hanno partecipato.

Un sostegno anche economico
Un dato sicuramente molto interessante è quello delle borse di studio, fornite dall’Unione Italiana agli studenti che vorranno intraprendere questo percorso di studio, ma anche le collaborazioni con l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, le borse di studio fornite dalle associazioni di esuli per i ragazzi che vorranno studiare in Italia o i premi per le migliori tesi di laurea. Gli studenti del Dipartimento di Italianistica, inoltre, possono prendere parte al programma Erasmus+ e visitare una delle Facoltà firmatarie del contratto di collaborazione. La parte che solitamente tutti i ragazzi preferiscono è quella delle gite, che permettono agli studenti di toccare con mano le città più belle dello Stivale.
In conclusione dell’incontro ai presenti si è rivolto Siniša Pešut, laureando del corso di Italianistica, il quale ha spiegato che, proprio per il fatto che si tratta di un collettivo piccolo, l’atmosfera che si respira è quella di una famiglia. Ciò non vuol dire che non bisogna studiare, ma con un po’ di impegno si possono superare tutti gli ostacoli.

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