«LockClown». Una pièce all’insegna della comicità

Il Dramma Italiano del TNC «Ivan de Zajc» ha portato in scena al Centro Gervais di Abbazia il progetto di Angelo Cecchelin e Davide Calabrese

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«LockClown». Una pièce all’insegna della comicità
Elvia Nacinovich, Bruno Nacinovich e Stefano Surian vestiti da clowns. Foto: HNK IVAN ZAJC

In chiusura del 2021 il Dramma Italiano aveva organizzato una lettura scenica di “LockClown”, il progetto di Angelo Cecchelin e Davide Calabrese, con regia e adattamento di Davide Calabrese. L’incontro con il pubblico era pensato come un regalo di fine anno per ridere di tutte le difficoltà vissute a causa della pandemia. A circa sei mesi di distanza la situazione è migliorata e il debutto dello spettacolo è potuto avvenire in sicurezza, al Centro Gervais di Abbazia.
“LockClown” è una commedia particolare sia nella forma che nella lingua e nell’approccio a temi di attualità e a differenza della lettura scenica, lo spettacolo si è svolto in maniera molto più sciolta, ma sempre all’insegna della comicità, scorrettezza e censura. I personaggi in scena sono tre clown, impersonati da Bruno ed Elvia Nacinovich, nonché Stefano Surian. L’azione avviene all’inizio della pandemia, ovvero ai tempi del primo lockdown, al quale allude anche il titolo. I cittadini devono stare in casa e se vengono fermati dai vigili devono avere un motivo valido per essere in strada. Il tema della legalità è sicuramente una delle colonne portanti dello spettacolo, nel quale vigili e giudici hanno a che fare con ladri e bugiardi incalliti. I personaggi non sono sempre gli stessi, ma i tre attori in scena presentano una serie di sketch umoristici nei quali i ruoli cambiano per dare vita a situazioni esilaranti.
Visto che tutti e tre gli attori hanno un background musicale, “LockClown” è uno spettacolo nel quale la musica la fa da protagonista. Un’altra particolarità dello spettacolo è il fatto che tante, se non tutte, le scene sono in dialetto triestino, un dialetto non contaminato dall’italiano standard e quindi difficile da tradurre, il quale basa la sua comicità sui giochi di parole, le assonanze e le incomprensioni, dovute anche ai problemi di udito di alcuni personaggi. Un’altra colonna portante del progetto in preparazione sono gli analfabeti funzionali, i virologi di formazione facebookiana, gli ignoranti contrari a tutto e a tutti. Il profilo dell’utente di Facebook medio purtroppo ci è ben noto e trova il suo posto immancabilmente anche in questo spettacolo facendo ridere, seppur di un riso amaro, lo spettatore.
Dopo il debutto di Abbazia, il 9 giugno sarà la volta di Fiume, alle 19.30 al TNC “Ivan de Zajc”.

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