L’eccellenza italiana in un dialogo di culture

Al Museo nazionale di Zara verrà inaugurata la mostra «Il mestiere delle arti in Italia. Capolavori da Palazzo Madama» che proporrà un centinaio di oggetti

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L’eccellenza italiana in un dialogo di culture
Un vaso da farmacia. Foto fornita dall'IIC di Zagabria

Grazie alla collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Zagabria, il Museo nazionale di Zara e Palazzo Madama-Museo Civico d’Arte Antica di Torino – una delle più importanti istituzioni museali italiane, situata in un complesso architettonico proclamato nel 1997 patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO – e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Croazia, il pubblico zaratino avrà l’opportunità di vedere da vicino un centinaio tra le più preziose opere italiane nel campo delle arti suntuarie.
La mostra “Il mestiere delle arti in Italia. Capolavori da Palazzo Madama”, organizzata da Glocal Project Consulting, verrà inaugurata domani e potrà essere visitata presso il Museo nazionale di Zara fino al prossimo 21 maggio. Il progetto espositivo, curato da Emilio Alberti e Mauro Zocchetta, è stato concepito in modo da instaurare un dialogo tra le opere dei Musei Civici di Torino (per la maggior parte conservate a Palazzo Madama) e le collezioni del Museo di Zara, creando un interessante percorso per l’osservatore.
Le declinazioni artistiche dei materiali
La mostra si articolerà in una serie di ambienti che illustreranno ciascuno un materiale e le sue declinazioni artistiche, come spiegato nel catalogo della mostra curato dalla direzione e conservatoria di Palazzo Madama. Dalla storia dell’avorio, ai temi della tarsia, della microscultura e dei mobili intarsiati, dalle gemme, cammei e paste vitree medievali e neoclassiciste alla storia delle maioliche, per arrivare alla porcellana e agli aspetti del ricamo e dei tessuti, al pubblico di Zara verrà offerta un’immagine approfondita e minuziosa dell’artigianato e delle arti italiane dal tardo Medioevo al Settecento.
Affinità tra le istituzioni museali
Il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Zagabria Gian Luca Borghese ci ha raccontato com’è nata la collaborazione tra l’IIC di Zagabria, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e il Museo nazionale di Zara: “Vi è una certa affinità tra le due istituzioni museali, perché sia Palazzo Madama a Torino, sia il Museo nazionale di Zara hanno, fra i molti obiettivi, anche quello di conservare e documentare la cultura artistica e materiale locale nel tempo. Certo, le distruzioni subite dal Museo di Zara soprattutto nel XX secolo, in particolare a danno del Palazzo del Provveditore e del Palazzo del Rettore che appartengono al Museo stesso, rendono a Zara più difficile il compito. Tuttavia, è già stato fatto moltissimo per il recupero e la conservazione di quanto è stato prodotto o ha circolato in Croazia per quanto riguarda le arti applicate e la collaborazione intermuseale con un’istituzione come Palazzo Madama può contribuire a dare risalto e prestigio all’operato del Museo nazionale di Zara. D’altro canto, non sarebbe stato possibile trovare struttura più indicata del Palazzo del Rettore per accogliere la mostra di cui oggi parliamo, un palazzo prestigioso già sede da tempi remoti del governo veneziano della città e che dobbiamo immaginare un tempo abbellito e impreziosito da tante suppellettili della qualità di quelle esposte”.
A suo avviso, quali saranno le opere (o le sezioni dell’allestimento) che il pubblico troverà più interessanti?
“Senza indicare alcune specifiche opere piuttosto che altre, penso che il pubblico in generale apprezzerà molto gli oggetti caratterizzati dall’uso di materiale pregiato, come il legno di palissandro, o propriamente prezioso, come l’oro o il corallo, cui un talento e una perizia manuali eccezionali hanno conferito un inestimabile valore aggiunto. Sono queste in definitiva le componenti fondamentali dell’opera d’arte applicata per le epoche e i contesti che la mostra vuole illustrare”, ha concluso Borghese.
Fioritura dell’amicizia italo-croata
Pierfrancesco Sacco, Ambasciatore d’Italia in Croazia, si è soffermato sull’importanza della presentazione della mostra “Il mestiere delle arti in Italia. Capolavori da Palazzo Madama” nel contesto dei rapporti bilaterali tra Italia e Croazia, osservando come “una mostra di questa bellezza e importanza s’inserisce perfettamente nell’ulteriore fioritura dell’amicizia italo-croata che sta avvenendo nel 2023. In tutti i campi sono in corso sviluppi a cui lavoriamo senza sosta, dalla promozione della lingua italiana alla maggior presenza dei nostri prodotti alimentari nei supermercati croati, dal raccordo sempre più stretto sui temi politici europei e regionali alla collaborazione fra Forze di Polizia a quella in campo scientifico. Lo splendido mondo delle arti applicate italiane che proponiamo al pubblico croato e ai turisti di Zara impreziosirà molto questo quadro”.
Quali sono le nuove opportunità che una collaborazione come quella tra Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, il Museo nazionale di Zara, l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria e l’Ambasciata d’Italia a Zagabria potrebbe far scaturire?
“Mi auguro che questa mostra, per la quale segnalo con piacere la collaborazione di PBZ per il catalogo, sia solo un inizio. C’è moltissimo da far conoscere dell’arte italiana in Croazia e viceversa, in particolare di quella straordinaria civiltà adriatica a cui entrambi i Paesi devono così tanto. Zara sarebbe il punto di partenza ideale”.
Attenzione alla storia
Il direttore di Palazzo Madama, Giovanni Carlo Federico Villa, ha fatto riferimento a uno degli aspetti chiave della mostra che, stando a quanto annunciato, riguarderà il dialogo con le collezioni del Museo nazionale di Zara. In che modo verrà articolata questa interazione e qual è l’immagine che una combinazione dei due fondi è in grado di offrire?
“Il Museo nazionale di Zara – ha dichiarato – presenta una collezione caratterizzata dall’attenzione alla storia, all’identità di un territorio e delle sue abilità artistiche. Si è quindi deciso di portare un formidabile insieme di opere che, dal Medioevo al Settecento, potesse narrare in parallelo le medesime vicende articolate all’interno delle grandi botteghe d’arte italiane. Così da evidenziare quell’unità creativa che collega le città adriatiche e ha nel Mediterraneo un luogo di scambio che diviene dialogo di culture”.
L’allestimento dell’esposizione presuppone una serie di problematiche tecniche riguardanti, in particolare, la cura e la tutela delle preziosissime opere d’arte. Quali sono state le sfide maggiori nell’organizzazione, in questo senso, e in che modo è stata garantita la salvaguardia delle opere?
“Il Museo nazionale di Zara, fin dalla prima visita e dal dialogo con la direzione e il curatore, ha immediatamente compreso l’importanza dei prestiti che sarebbero giunti da Palazzo Madama, ponendo in essere una mirabile attenzione alla tutela e alla salvaguardia di quanto presentato. E siamo rimasti molto colpiti dalla magnifica qualità dell’intervento di restauro e musealizzazione del Palazzo del Rettore, che presenta caratteristiche di conservazione che lo pongono a livello dei grandi musei europei. E l’ha confermato in ogni fase di strutturazione dell’esposizione e allestimento della mostra”.

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