Le musiche di Smareglia colpiscono in pieno

Nella Casa delle Forze armate a Pola si è tenuto un concerto in occasione del 20º anniversario del debutto dell’opera «Oceàna» al TNC locale

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Le musiche di Smareglia colpiscono in pieno
Il pubblico nella Sala concertistica. Foto: FREDY POROPAT

Nel 20.esimo anniversario della première al Teatro Popolare Istriano di Pola dell’opera “Oceàna” del celebre compositore nostrano Antonio Smareglia, in suo onore si è svolto ieri un concerto nella nuova Sala concertistica della Casa delle Forze armate, proposto dal Dipartimento di Pianoforte dell’Accademia di Musica polese. Purtroppo l’evento, ad ogni modo ben riuscito, è trascorso senza la prevista relazione “Oceàna – genesi di un progetto” del Maestro Zoran Juranić, compositore, dirigente, accademico nonché socio dell’Associazione “Smaregliana”, di Zagabria, impossibilitato a intervenire a questa piccola, ma sentita manifestazione organizzata dalla “Smaregliana”, in collaborazione (e grazie al lungo legame) con la Biblioteca universitaria e l’Accademia di Musica dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola.

Ricordi e testimonianze del Mº​ Juranić
Dettosi molto dispiaciuto per la mancata presenza, il Maestro ha comunque inviato una lettera (letta al pubblico da Tijana Barbić Domazet, della Biblioteca universitaria e socia della “Smaregliana”), con la quale ha illustrato le proprie esperienze legate al compositore e al suo opus musicale, che ha cercato in ogni modo di rivitalizzare (riuscendoci per quanto possibile). In breve, Juranić ha ricordato che ancora mentre frequentava la scuola media, per caso, in un cassetto della zia, ha trovato due estratti dalle opere di Smareglia “Oceàna” e “Abisso”, dopo aver conosciuto in precedenza l’opera “Le nozze istriane”, presentata dall’Opera di Fiume agli inizi degli anni Sessanta. Tutto ciò ha fatto divampare in lui un enorme interesse per questo misterioso compositore. Iniziati gli studi a Zagabria, nella biblioteca dell’Accademia di Musica, Juranić ha trovato le note di altre opere quali “Il vassallo di Szigeth”, “Pittori fiamminghi”, “La falena” ecc., decidendo di destare un maggior interesse nelle nostre parti per il compositore che era poco conosciuto. All’inizio ha scritto un articolo musicologico sulle sue opere uscito nel ‘76 nella rivista “La battana”, pubblicata dalla nostra Casa editrice Edit e poi l’anno successivo nella collezione “Arti musices” a Zagabria. Alcuni anni più tardi, avendo la possibilità di dirigere l’Orchestra sinfonica di Fiume, ha scelto la favolosa overture dell’“Oceàna”, dopo aver trovato lo spartito scritto a mano. Nell’occasione è venuto a sapere che a dirigere l’“Oceàna” prima di lui erano stati solamente quattro brillanti dirigenti: Arturo Toscanini, Hans Richter, Richard Strauss e Bernardino Molinari. Tra l’altro, in qualità di direttore dell’Opera del Teatro Popolare di Osijek, e in coproduzione con il Teatro Popolare Istriano, al tempo diretto da Gorka Ostojić Cvajner, nel ‘94 si è avuta la possibilità di proporre le “Nozze istriane”, dirette dal defunto Maestro Krunoslav Cigoj e con grande successo, a Pola e Osijek. Prendendo in mano le redini dell’Opera del Teatro Nazionale Croato di Zagabria nel 2002, gli è venuto in mente di proporre (quindi dirigere) l’anno successivo, in anteprima in Croazia, l’“Oceana” a Pola e poi a Zagabria (dove ha avuto 4-5 repliche), contando anche sulle ricorrenze del 2004, che combaciavano con il 150.esimo anniversario della nascita e il 75.esimo della morte.

Un repertorio azzeccato
Ritornando al concerto, seguito da un consistente numero di spettatori tra cui il vicesindaco di Pola in quota CNI, Bruno Cergnul, questi, in quanto al repertorio scelto e la bravura degli studenti e mentori, è stato ampiamente azzeccato. Andando per ordine, si è iniziato con la “Musica magiara” (intensa e vivace, andante e infine intrigante e movimentata) tratta dall’opera “Il vassallo di Szigeth” e suonata a quattro mani da Dorijan Jarnjak e Silvija Novak; “Danza zingaresca” (bizzarra, altalenante nel ritmo e nell’armonia con finale in crescendo) tratta dall’opera “Preziosa” proposta dal duo pianistico Monika Štangl ed Helena Tkalčec; la sentimentale e a tratti malinconica “Barcarola per pianoforte” (si tratta dell’unico brano scritto solo per questo strumento da Smareglia) eseguita da Tena Benjak; “Canzone alla dormente” dell’“Oceàna (passionale, lenta e profonda) interpretata dal duo Tea Holi e Matko Lušetić; l’impegnativa “Danza delle ondine” sempre dell’“Oceàna” con riadattamento per pianoforte di Gino Tagliapietra, nella quale emergono in pratica tutte le caratteristiche musicali di Smareglia e suonata in modo ineccepibile dalla prof.ssa e mentore Charlene Farrugia Bozac. Gran finale con la stessa pianista e il formidabile mezzosoprano Sofija Cingula, che hanno proposto “Una mesta sospirando” e “Nell’onde chiare”, tratte dal ciclo “Liriche per voce e pianoforte”. Scroscianti e lunghi applausi infine per tutti i bravissimi esecutori.

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