Le favole di Esopo in stile cabaret

Alla Casa croata di cultura (HKD) di Sušak è andata in scena la produzione del Teatro dei burattini di Zagabria

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Le favole di Esopo in stile cabaret
Il grillo, la tartaruga e la lepre. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

I teatri per l’infanzia ricorrono a tecniche e approcci sempre nuovi per catturare l’attenzione delle nuove generazioni, abituate agli schermi di televisione, computer e smartphone. Anche se sono sempre più numerosi gli spettacoli con elementi multimediali, musica dal vivo o elementi interattivi, il Teatro dei burattini di Zagabria ha portato a Fiume, nell’ambito della Rassegna dei Teatri dei burattini, uno spettacolo intitolato “Ezopov kolaž” (Il collage di Esopo), che conferma che anche il teatro più classico ha ancora tanto da offrire. La produzione, che porta la firma di Ana Tonković Dolenčić con la regia di Petra Mrduljaš, presenta, come dice il titolo stesso, una carrellata di favole dello scrittore greco antico. Il tutto inizia con il grillo e la formica, che si stanno preparando ciascuno a modo suo, all’inverno. Lo spettacolo, che è pensato per un pubblico dai tre anni in su, punta su diversi elementi. I due personaggi principali, il grillo e la formica appunto, sono due attori che indossano i costumi dei due insetti. Nella messinscena si fa uso, però, anche di burattini veri e propri e altri elementi scenici. Potremmo dire che parte del “Collage di Esopo” è un vero e proprio cabaret con musica e danza sincronizzata. La collaboratrice per il movimento scenico è Ana Herceg, mentre a comporre le melodie è stato Nenad Brkić.

Ma ritornando al contenuto dello spettacolo, il grillo e la formica dibattono sulla necessità non solo di immagazzinare il cibo, ma anche di produrre musica e contenuti culturali per far passare prima i lunghi mesi invernali. Mentre i due discutono, incontrano la lepre e la tartaruga che fanno una gara di corsa, la volpe che tenta di arrivare all’uva e che poi decide di rubare il pasto dell’ignaro e vanitoso corvo. Non manca nemmeno la favola del lupo e del cane, i quali scelgono rispettivamente la libertà e il cibo a costo di rimanere incatenato. È molto bello l’episodio del topolino e del leone, perché viene realizzato con i burattini classici e cattura l’attenzione dei bambini più piccoli che non comprendono ancora che a muovere le marionette sono gli attori. Il lupo torna sulla scena per raccontare la favola del capretto e in conclusione gli attori, Marta Bolfan Ugljen, Ana Herceg, Dinka Vuković, Ivan Bošnjak, Borna Galinović e Adam Skendžić, fanno un bel balletto con degli ombrelli neri che in precedenza erano stati usati per simulare le zampe e le ali del corvo. Il messaggio dello spettacolo viene trasmesso dallo spensierato grillo, che si rivolge alla formica e le dice: “Se mangi per lavorare e lavori per mangiare, dove sta la bellezza?” Senza la cultura e il teatro e tutte le arti che rendono la nostra vita degna di essere vissuta, le nostre esistenze si ridurrebbero alla mera sopravvivenza. Il Teatro dei burattini di Zagabria ha contribuito, con uno spettacolo bello, colorato e pieno di musica, a ribadire questo concetto.

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