La «Storia di Fiume» di Stelli incontra il lettore croato

Il volume di Giovanni Stelli è stato tradotto in lingua croata da Damir Grubiša. Ora ci vuole un dialogo aperto e critico sul libro da parte degli storici della maggioranza

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La «Storia di Fiume» di Stelli incontra il lettore croato

La storia di Fiume, in tutta la sua complessità, i cambiamenti burrascosi, i colpi di scena, gli incontri tra culture e identità, non può venire raccontata in maniera esaustiva ed imparziale senza tener conto, appunto, di tutte le sfaccettature e di tutti gli aspetti, spesso controversi, degli eventi storici che l’hanno interessata.

 

Giovanni Stelli, nato a Fiume nel 1941, presidente della Società di Studi Fiumani e direttore editoriale della rivista “Fiume. Rivista di studi adriatici”, ha pubblicato il proprio obolo al dialogo culturale sorto sin dal 1990 tra la Società di Studi Fiumani e la città di origine Fiume, ora in Croazia. Il volume “Storia di Fiume”, edito pure in lingua croata con il titolo “Povijest Rijeke”, rafforza il dialogo e ribadisce l’importanza di un’interpretazione spassionata delle vicende storiche legate alla città. La traduzione del testo è del prof. Damir Grubiša (già Ambasciatore della Repubblica di Croazia a Roma), mentre la prefazione è di Melita Sciucca, presidente della Comunità degli Italiani di Fiume. Promotori dell’iniziativa editoriale sono la locale Comunità degli Italiani in veste di editore, il ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI), l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste, l’Ufficio della Repubblica croata per le minoranze, il Consiglio della minoranza italiana per la Regione litoranea-montana, la Città di Fiume e la Società di Studi Fiumani di Roma.

La copertina del libro originale di Stelli

Il libro in stand-by
Anche se il libro è uscito dalle stampe due mesi fa, considerata la difficile situazione epidemiologica, non è stato ancora presentato ufficialmente. La presidente della CI di Fiume, Melita Sciucca, ha spiegato che si sperava di poter fare un incontro dal vivo in occasione della festività di San Vito, anche per poter ospitare l’autore del libro. Non sapendo, però, come si svilupperà la situazione nei prossimi mesi, per il momento i lettori vengono informati della pubblicazione.
“La Storia di Fiume in lingua croata di Giovanni Stelli è un volume troppo importante per non venire presentato con l’attenzione che merita – ha spiegato Sciucca -. Per questo motivo ero propensa ad aspettare tempi migliori per dedicare alla presentazione e agli incontri con l’autore e il traduttore tutto l’impegno e lo spazio, anche fisico, che un’opera di questo tipo richiede. Vedremo prossimamente se, però, si anticiperanno i piani e se si preferirà fare una presentazione su Zoom, piuttosto che aspettare l’estate. In ogni caso mi congratulo con tutti coloro che hanno lavorato a questa ristampa in croato e ringrazio persone ed enti che hanno sostenuto il progetto”, ha concluso.

 

Un dialogo senza pregiudizi
Del libro ci ha parlato pure Damir Grubiša, che lo ha tradotto in lingua croata e che ha collaborato strettamente con Giovanni Stelli nell’ampliamento e arricchimento del materiale.
“Ho avuto l’occasione di parlare, pubblicamente, del libro di Stelli sia a Roma, che ad un convegno organizzato da Franco Papetti sul lago Trasimeno, ancora quando facevo l’Ambasciatore croato a Roma, anni fa – ha esordito Grubiša -. Il libro mi piacque subito per l’apertura di spirito del professor Stelli, che ha scritto un’‘opera aperta’, come direbbe Umberto Eco, che parla di storia ma è rivolta al futuro, al dialogo senza pregiudizi sul passato travagliato di Fiume e dei suoi abitanti. E quando mi è stato proposto di far conoscere il libro anche al pubblico croato, e specialmente quello fiumano, ho accettato ben volentieri di tradurlo e di presentarlo ai lettori croati. Per me questo libro è importante, perché nonostante il patriottismo italiano e fiumano del professor Stelli, che naturalmente esprime una nostalgia per il passato culturale e politico italiano di Fiume, non incappa nella rete dei nazionalismi contrapposti che hanno segnato la storia di Fiume, e dell’Europa, nel secolo scorso.
Per me, che sono di padre croato e madre italiana, questo libro rappresenta una base solida per un confronto e un dialogo aperto e sobrio tra storici italiani e croati, proprio per affrontare i nodi cruciali della storia del secolo XX: i nazionalismi, i totalitarismi, le pulizie etniche, le epurazioni, l’intolleranza etnica e culturale, e tutto quello che è scaturito da questo. E poi, come direbbe Fulvio Tomizza, che parlava del suo sangue italiano e della sua anima slava che coesistono nello stesso tempo in lui, io quando mi trovo a confronto con i nazionalismi, reagisco così: quando mi viene il sentore del nazionalismo croato, mi sento italiano: quando, invece, mi viene il sentore del nazionalismo italiano, mi sento croato.

La copertina dell’opera tradotta

Fonti italiane, croate e ungheresi
Naturalmente – continua il traduttore -, la parte più interessante del libro è la storia del secolo scorso, e particolarmente tutto quello che è successo dopo la fine della Grande guerra fino ai nostri giorni. Stelli è in primis un filosofo per vocazione, e la sua storia di Fiume riflette un sistema di valori che trascende le divisioni tra la gente, i popoli, le nazioni, le ideologie e la politica. Egli è un umanista moderno, e ciò gli permette di affrontare anche i temi più scottanti con obiettività e distacco, ma non perdendo mai di vista la propria identità e il proprio patriottismo.

Il lettore fiumano, e quello croato, avranno occasione di conoscere il punto di vista dello storico italiano e fiumano, e così di apprendere un narrativo storico taciuto dalla storiografia croata, ma che si sta facendo strada negli ultimi decenni.

Qui penso a tutti quei temi che sono stati ‘tabù’ durante il periodo del bolscevismo comunista in Jugoslavia, ma anche nel periodo della democratizzazione del socialismo jugoslavo. Dunque, dall’impresa di D’Annunzio in poi, il fascismo, la guerra, il dopoguerra immediato con le vendette sommarie, le foibe, l’esodo – fino al ‘ritorno culturale’ degli esuli fiumani nella città d’origine, o dei loro genitori e nonni. E poi, questa è la prima storia di Fiume nella quale un autore italiano usa anche le fonti in lingua croata, e non minimizza la storia della componente croata all’interno della città, ciò che è molto importante se si vuole un confronto aperto, sine ira et praejudicio”.

 

Dalla memoria divisiva a quella divisa
“Questa edizione in lingua croata è stata arricchita, appunto, con delle note a piè di pagina che riportano il lettore alle fonti storiche sia italiane che croate, ma anche quelle provenienti da terze parti, dalla storiografia ungherese.

Per ora, è importante fare un passo avanti, e questo vuol dire muoversi dalla memoria divisiva a quella divisa, che poi su questa si può costruire anche una memoria condivisa. Il primo passo è stato fatto da Stelli. Ora ci vuole un dialogo aperto ma anche critico sul libro di Stelli da parte degli storici croati, e poi, naturalmente, vedremo!”, ha concluso Grubiša.

Il volume non è ancora in vendita nelle librerie, ma si può prendere in prestito presso la biblioteca della Comunità degli Italiani di Fiume, al terzo piano di Palazzo Modello.

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