La seconda vita del patrimonio industriale

Al Palazzo dello Zucchero (Museo civico di Fiume) si è tenuta una conferenza alla quale sono stati presentati diversi esempi di rivitalizzazione di ex fabbriche situate nel capoluogo quarnerino

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La seconda vita del patrimonio industriale
Ervin Dubrović durante l’apertura della conferenza. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

La rivitalizzazione del patrimonio industriale è stato il tema della conferenza tenutasi ieri al Palazzo dello Zucchero (una delle sedi del Museo civico di Fiume) con l’obiettivo di presentare esempi di ex fabbriche sottoposte a interventi di restauro, alle quali è stata conferita una nuova funzione. La conferenza si è svolta nell’ambito del progetto “Valorizzazione turistica dei monumenti rappresentativi del patrimonio industriale fiumano”, mentre la decisione di organizzarlo proprio nello splendido palazzo non è stata un caso, in quanto, come noto, lo stabile fa parte del prezioso lascito industriale di Fiume rinnovato e messo in funzione della cultura. La conferenza è stata organizzata dal Centro per il patrimonio industriale attivo in seno all’Università di Fiume, dall’associazione Pro Torpedo e dal Museo civico fiumano.

Nuovi contenuti
Con i cambiamenti dei processi tecnologici e l’interruzione della produzione industriale, che fu spesso il risultato della privatizzazione negli anni Novanta del secolo scorso, tantissimi stabilimenti industriali in tutta la Croazia sono stati abbandonati alla loro sorte, trasformandosi in rovine, nonostante diversi possiedano un notevole valore architettonico, senza contare quello simbolico. Negli ultimi anni, però, grazie all’opera di sensibilizzazione degli storici dell’arte appassionati di architettura industriale, in diverse città croate sono stati recuperati dei preziosi esempi di ex fabbriche che hanno accolto dei nuovi contenuti.
A inaugurare la conferenza è stato il direttore del Museo civico fiumano, Ervin Dubrović, il quale ha sottolineato il fatto che in seno all’ente del quale è a capo si tenga molto al patrimonio industriale. “Nel corso degli anni, abbiamo capito che un aspetto importante dell’identità di Fiume è proprio il suo lascito industriale, come l’Arena è per Pola e il Palazzo di Diocleziano è per Spalato – ha osservato il direttore -. Il Palazzo dello Zucchero e l’ex Zuccherificio sono simbolicamente il segmento più prezioso nella ricchissima storia industriale di Fiume e dobbiamo conservarli”, ha concluso.

Tutela del lascito industriale
Julija Lozzi Barković, a capo del Centro per il patrimonio industriale dell’Università di Fiume, ha spiegato che questo è stato fondato nel 2013 e ne fanno parte i membri più giovani dell’associazione Pro Torpedo, grande promotrice delle ricerche del lascito industriale fiumano e della sua conservazione. Alcune delle attività principali del Centro sono la ricerca, l’attività educativa, la digitalizzazione e la presentazione del patrimonio industriale e il tutto viene finanziato tramite progetti nazionali e internazionali. Ha infine annunciato la nona edizione della Conferenza sul patrimonio industriale che si terrà a Fiume a maggio del 2023 alla Facoltà di Lettere e Filosofia. A nome dell’associazione Pro Torpedo, ai presenti si è rivolta Kristina Pandža, la quale ha ricordato che quest’opera è attiva da vent’anni e riunisce esperti che hanno contribuito alla promozione del patrimonio industriale come un segmento importante e prezioso della storia fiumana, sensibilizzando così anche un ampio pubblico.

La Centrale «Energana»
Il primo esempio di rivitalizzazione presentato alla conferenza è stato il progetto di recupero della Centrale termoelettrica (la cosiddetta “Energana”) dell’ex Cartiera fiumana, presentato dalla consulente per lo svolgimento di progetti e di attività promozionali del Dipartimento per l’Imprenditoria della Città di Fiume, Iva Ribarić, la quale ha spiegato che l’enorme stabile ospiterà un Incubatore per le tecnologie creative e l’industria IT. I lavori all’interno della struttura sono iniziati quest’estate e dovrebbero concludersi entro l’inizio di luglio 2023, mentre l’inaugurazione, salvo imprevisti, è pianificata per il mese di dicembre, sempre del 2023. Il progetto è stato avviato nel 2018.
L’edificio avrebbe dovuto inizialmente ospitare contenuti culturali, ma in seguito è stato deciso di destinarlo all’imprenditoria e allo sviluppo tecnologico. La Centrale venne costruita nel 1931 e possiede una ciminiera alta 85 metri. Al termine dei lavori la struttura avrà tre piani di spazio utile e offrirà tutta una serie di servizi ai piccoli e medi imprenditori. “Abbiamo deciso di adibire questo stabile all’imprenditoria, in quanto si tratta di un settore che ha bisogno di spazi per svilupparsi, in armonia con gli obiettivi della Strategia di sviluppo di Fiume per i prossimi cinque anni – ha puntualizzato Iva Ribarić -. Al suo interno si troverà una sofisticata attrezzatura adeguata allo sviluppo di videogiochi, della robotica, dell’intelligenza artificiale, della fotografia e della videoarte”, ha rilevato Ribarić, aggiungendo che il progetto è stato finanziato in gran parte dai fondi europei, mentre il suo valore complessivo ammonta a poco più di 46 milioni di kune. Una volta aperto, l’edificio verrà chiamato “Sinergana”.

Dharma: un progetto sostenibile
Il secondo progetto di rivitalizzazione a Fiume è stato presentato da Andro Stošić e Vera Lončar, proprietari dell’ostello Dharma, sito nell’ex fabbrica di impianti navalmeccanici e fonderia “Vulkan” nel rione di Pećine. Stošić e Lončar hanno parlato della genesi del progetto, il quale si distingue per la sua sostenibilità. L’idea di realizzare un ostello nell’ex fabbrica è nata nel 2011, mentre la struttura ha iniziato a ospitare i turisti nel 2013. Oltre all’ostello, l’ex stabilimento contiene pure una grande sala che viene data in affitto per diversi tipi di attività. Dal 2015 fino a oggi, l’ostello è stato insignito di numerosi premi e riconosciuto come “top choice” dalla prestigiosa guida turistica Lonely Planet.
Ha fatto seguito lo storico dell’arte Vlatko Čakširan del Museo civico di Sisak, il quale ha parlato dei progetti di restauro del ricco patrimonio industriale della città, mentre Nada Milas Bosanac, direttrice del Museo di Belišće, ha illustrato l’opera di restauro della sede museale. Sabrina Žigo del Museo civico fiumano si è soffermata sull’intervento di recupero del Palazzo dello Zucchero, mentre Vlado Frančić, docente della Facoltà di Marineria di Fiume, ha parlato del Laboratorio educativo Torpedo. I partecipanti alla conferenza hanno quindi visitato il Palazzo dello Zucchero, la Casa dell’infanzia e la futura Biblioteca civica nel complesso Benčić.

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