La genuinità del rapporto con la figura materna

La semplicità delle forme e del progetto di Darija Žmak Kunić, esposti alla Galleria «Juraj Klović» di Fiume, imprime nei lavori un effetto di solitudine e unicità del bagaglio di conoscenze personali

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La genuinità del rapporto con la figura materna
Foto: ORETTA BRESSAN

È stata allestita nei giorni scorsi, nella Galleria “Juraj Klović” – gestita dalla sede di Fiume dell’Associazione nazionale degli artisti visivi (HDLU) – la nuova mostra personale di Darija Žmak Kunić, nota artista fiumana e professoressa presso l’Accademia di Arti applicate del capoluogo quarnerino. Intitolata “Iz ormara” (Dall’armadio), l’esposizione presenta una decina di lavori che si situano a metà strada tra installazione e scultura e che esprimono una vicenda del tutto personale dell’autrice.

Unione tra passato e presente
Allestite nella Galleria “Juraj Klović”, le opere di Darija Žmak Kunić della serie “Dall’armadio” fanno dello spazio espositivo un ambiente particolare, segnato da una felice armonia tra minimalismo e intricatezza, in ogni senso del termine. Si tratta, infatti, di una serie di trecce, di diverse dimensioni e artefatti realizzati con l’utilizzo di una varietà di materiali tessili che, posti su uno sfondo neutro come le pareti della Galleria, mettono in risalto la variopinta eterogeneità dei lavori. La peculiarità dell’esposizione risiede nel valore emotivo e personale di ciascun elemento compreso nell’allestimento: tutte le opere presentate sono state create con delle stoffe conservate dalla madre dell’autrice. Tagliando a strisce i tessuti per poi intrecciarli, l’artista offre un omaggio al rapporto con la madre, simbolicamente unendo passato e presente, ricordi e realtà. È un’immagine semplice, ma inequivocabile, di un legame profondo e complesso, che prescinde dallo scorrere del tempo.

Un’esperienza intima
Con la mostra “Dall’armadio”, Darija Žmak Kunić trasporta in uno spazio pubblico la più intima tra le esperienze private. Un’intimità, questa, che indubbiamente comunica con l’osservatore da un punto di vista altrettanto personale. Il calore dei colori delle sculture vengono associati all’affetto, la comprensione, la generosità, l’amicizia e la felicità che permeano la memoria del rapporto con la figura materna. La semplicità delle forme e del progetto espositivo, dall’altro lato, imprime nei lavori un effetto di solitudine, di unicità del bagaglio di esperienze personali – in riferimento tanto al visitatore della mostra, quanto all’autrice. Il lavoro centrale dell’allestimento è composto da un insieme di trecce che pendono dal soffitto della Galleria, differenti in termini di lunghezza, robustezza, gamma di colori e materiali. Un’opera interattiva, che in un certo senso offre all’osservatore, per un brevissimo istante, un contatto diretto con i sentimenti che compongono la base del progetto artistico di Žmak Kunić.

Il lascito simbolico della madre
Un’altra scultura assai interessante è quella data dalla più lunga treccia di tessuti dell’allestimento, posta all’entrata della “Juraj Klović” come per introdurre i visitatori all’intero progetto espositivo. Variopinta, lunga diversi metri e priva di un nodo finale, l’opera rappresenta l’immagine più evidente e tangibile di quello che è l’atteggiamento dell’artista nei confronti del lascito – simbolico e concreto – della madre: un rapporto che prosegue dando vita a nuovi intrecci e andando in profondità di una memoria che contraddistingue il presente dell’autrice. È curioso notare che la treccia più lunga e massiccia è collocata di fronte alla parete che contiene l’unica treccia completamente bianca, posta su un telo altrettanto bianco, che così imprime nell’osservatore una sensazione di tranquillità e purezza, rimandando dunque alla genuinità e all’innocenza del rapporto di ciascun individuo con la figura materna. Il progetto espositivo è arricchito, inoltre, di una pila di tessuti, ordinatamente disposti l’uno sopra l’altro e situati al centro della Galleria, indicando così la prima tappa del lavoro che ha portato alla mostra “Dall’armadio”. Al contempo, il cumulo di stoffe riprende il binomio che caratterizza l’esposizione, un nesso tra passato e presente, tra semplicità e complessità, tra limpidezza e mescolanza. La mostra di Žmak Kunić rappresenta l’espressione di un’intimità genuina dell’autrice che, a differenza di tanti altri progetti espositivi in cui l’esternazione dell’individualità dell’artista stenta a instaurare un effettivo legame con il pubblico, viene afferrata in modo naturale da chi si trova a osservarla. “Dall’armadio” di Darija Žmak Kunić può essere visitata ancora oggi e domani alla Galleria “Juraj Klović” di Fiume, a ingresso gratuito. L’esposizione è stata co-finanziata dal Ministero della Cultura e dei Media della Croazia, dalla Regione litoraneo-montana e dal Dipartimento per la Cultura della Città di Fiume.

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