La fisicità della musica di Luigi Dallapiccola

Al Teatro Popolare Istriano (INK) di Pola si è concluso il progetto musicale del pianista Giovanni Bellucci

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La fisicità della musica di Luigi Dallapiccola
Il Maestro Giovanni Bellucci in un momento della sua esibizione. Foto: FREDY POROPAT

Con il talk recital “Il Corpo – La Danza”, tenutosi nel Teatro Popolare Istriano di Pola, si è concluso il progetto “Crocevia Dallapiccola: la Mente – l’Anima – il Corpo”, realizzato dal direttore artistico e pianista di fama mondiale Giovanni Bellucci, e che ha avuto un percorso di grande successo articolatosi tra il Friuli Venezia Giulia e l’Istria. Il particolare evento, in pratica un omaggio al compositore italiano Luigi Dallapiccola (Pisino, 3 febbraio 1904 – Firenze, 19 febbraio 1975) nella ricorrenza del 170º anniversario della nascita e del 50º della morte – organizzato dal Circolo di cultura istroveneta “Istria” di Trieste, presieduto dal giornalista Ezio Giuricin e realizzato grazie ai mezzi concessi dalla Legge 2001 e successive modifiche, ha trattato in primo luogo le tre opere per pianoforte scritte da Dallapiccola, tra i maggiori esponenti della musica classica italiana contemporanea: “Il quaderno musicale di Annalibera” (la Mente); “Sonatina canonica sui capricci di Paganini” (l’Anima), nonché “Tre episodi del balletto Marsia” (il Corpo), con i quali a Pola è stato portato a termine il progetto che, oltre che al convegno al Conservatorio di Trieste, ha portato il Maestro Bellucci a Pirano, Trieste, Pisino (città natale di Dallapiccola, dove per il pianista – come dai lui stesso puntualizzato – è stato un particolare onore esibirsi), Rovigno e infine a Pola.

Un evento culturale d’eccellenza
Il talk recital è stato anticipato dai brevi interventi di Giuricin, nonché da Jessica Acquavita e Bruno Cergnul, rispettivamente vicepresidente della Regione istriana e vicesindaco di Pola in quota CNI, i quali hanno rilevato che è un vanto poter presentare al Teatro polese uno tra i più grandi compositori della musica classica contemporanea italiana qual’è Dallapiccola, e nell’insieme il valore di questo progetto culturale che ha accomunato le due succitate regioni grazie anche all’eccelso pianista Giovanni Bellucci, la cui bravura e la maestria sulla tastiera sono a dir poco formidabili.
Durante il concerto – conferenza, il Maestro si è soffermato inizialmente sui primi due temi trattati nelle tappe precedenti, analizzando gli illustri compositori del romanticismo che hanno lasciato il segno su Dallapiccola, tra cui Schumann, Liszt, Paganini e Albéniz, illustrando minuziosamente le loro peculiarità e specificità, paragonandoli tra loro e raccontando diversi aneddoti legati a questi famosi musicisti.

Un trittico musicale
“Il progetto legato al trittico per Dallapiccola – ha rilevato Bellucci – in realtà non è una sua monografia. Ho avuto l’intenzione di fare tre percorsi che culminassero con l’ultimo relativo al ‘corpo’, ossia alla danza. Iniziando con la ‘mente’ visto che Dallapiccola era un compositore intellettuale proponendo opere composte nelle scale in B, A, C, H che infine definiscono il cognome di Bach; poi con i capricci di Paganini, con la visione ‘cubista’ del compositore che amava la pittura, tanto che Picasso gli ha lasciato un’importante impronta nella musica. Il trittico si conclude con il balletto di ‘Marsia’. La musica infatti attraverso il corpo ha una fisicità che ispira – ha osservato Bellucci –, come appunto la pittura e la letteratura”.
Nel proporre al pianoforte brani di Schumann, Liszt, Chopin e Albéniz, in pratica i pianisti più esigenti e impegnativi in quanto a preparazione tecnica, è stata ineccepibile la bravura, la dimestichezza, l’abilità e la destrezza di Bellucci, a tratti impetuosa. Il Maestro ha proposto infine tre episodi del balletto “Marsia” di Dallapiccola: “Danza magica”, “Ultima danza di Marsia” e “La morte di Marsia”. Scroscianti applausi del pubblico alla fine di questo interessantissimo evento.

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