«Scuola di canto tradizionale»: concluso il progetto europeo

Sono stati presentati a Castua i risultati dell'iniziativa realizzata dall'Associazione «Kanat», con le klape femminile e maschile Kastav. Le attività di base sono state l'insegnamento, l'abilitazione e lo studio

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«Scuola di canto tradizionale»: concluso il progetto europeo
Stella Defranza. Foto: Goran Zikovic

Nel bocciodromo “Slavko Stanić” di Castua si è tenuto l’evento finale di diffusione dei risultati del progetto ERASMUS+ “Scuola di canto tradizionale – Cantiamo come ci hanno insegnato” per adulti di cui è capofila l’Associazione “Kanat”, con le klape femminile e maschile Kastav, con il sostegno dei partner, ovvero la società culturale “Čemba” con la sezione della klapa maschile “Dičaki” (Austria), “Undi Horvát Egyesület” con la klapa femminile “Biseri” (Ungheria), “Chorvátsky kultúrny zväz na Slovensku – Unione culturale croata in Slovacchia” con la klapa maschile “Ravnica” e quella femminile “Rožica”, nonché la klapa “Mali grad” di Kamnik, in Slovenia.
A dare il benvenuto agli ospiti è stata la cantante, nonché vicepresidente dell’associazione “Kanat”, Đurđica Zoretić.
“È un grande onore e un grande piacere per noi, in vista della fine di questo progetto, presentare a tutti gli interessati lo stile di canto tradizionale e tutte le attività svolte negli ultimi due anni – ha dichiarato –. Credo che uno dei traguardi più importanti di questa iniziativa sia la redazione del manuale di canto tradizionale, che sarà il nostro lascito per le future generazioni, ma anche il laboratorio al quale hanno potuto partecipare tutti coloro che volevano imparare queste tecniche di canto”.
Un saluto ai presenti è stato porto pure dal vicesindaco di Castua, Dean Jurčić, il quale ha dichiarato che gli fa particolarmente piacere che i risultati di questo progetto vengano presentati in concomitanza con la festa del vino novello, Bela Nedeja, perché entrambi mostrano quanto la Città di Castua tenga alle tradizioni. Jurčić si è complimentato con i membri dell’associazione “Kanat”, che sono il baluardo della tradizione castuana.
“Finché esiste l’associazione ‘Kanat’ non dobbiamo temere per il futuro della nostra tradizione”, ha ribadito, concludendo che la Città sosterrà sempre iniziative di questo genere e che è importante preservare tutte le tracce di quello che si sta facendo.
A esporre tutto ciò che è stato fatto è stato il presidente dell’associazione, Saša Matovina, il quale ha spiegato che questa iniziativa ha le sue radici nel progetto “Zakantajmo kako su nas vadili” (Cantiamo come ci hanno insegnato), che dal 2016 al 2020 si è svolto nelle scuole. Le klape visitavano le seste classi, che nel curriculum di studio per la materia di musica avevano, appunto, il canto tradizionale. Con lo scoppio della pandemia è stato realizzato un video per poter incontrare i ragazzi da remoto ed è stato proprio questo video a girare il mondo e a destare l’interesse dell’Europa, per la precisione dei colleghi austriaci.
“Per poter realizzare un corso per adulti abbiamo dovuto preparare prima un manuale e poi pure un curriculum di studio – ha spiegato Matovina –. I mezzi ci sono stati approvati nel 2021 e all’inizio del 2022 il progetto stava già decollando. Anche se i nostri partner arrivano da quattro Paesi relativamente grandi, è stato lodato il fatto che le città coinvolte sono piccole e sensibili al problema del patrimonio. Nel corso del progetto le parole chiave erano insegnamento, abilitazione e studio e su queste attività abbiamo puntato maggiormente. Abbiamo ottenuto numerosi risultati, ma il manuale è sicuramente il più significativo”, ha concluso Matovina. La serata si è conclusa con la consegna dei diplomi ai frequentanti, ma anche con la dimostrazione pratica di tutto ciò che hanno imparato.

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