«Jesus Christ Superstar». Ovazioni a scena aperta

Al Teatro Nazionale Croato «Ivan de Zajc» di Fiume è andata in scena la celeberrima opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice

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«Jesus Christ Superstar». Ovazioni a scena aperta
Ervin Baučić, Filip Hozjak e Renata Sabljak in prima fila. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Come abbiamo constatato già diverse volte, il musical è un genere amatissimo a Fiume ed è un peccato che il pubblico del capoluogo quarnerino non abbia l’opportunità di vederlo più spesso. Dopo il grande successo di “Sunset Boulevard” ed “Evita” di Andrew Lloyd Webber, nonché di “Kiss me, Kate” (presentato anche nella variante italiana “Kiss me, Cate”) di Cole Porter nelle scorse stagioni del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, che sembravano promettere, o almeno sperare, che questo genere scenico-musicale sarebbe diventato parte imprescindibile del repertorio del TNC anche negli anni successivi, nella stagione 22/23 non è stata proposta nessuna nuova première, né replica di un musical sul palcoscenico dello “Zajc”.

A “salvare” la situazione e a offrire al pubblico fiumano un assaggio di Broadway e del West End è stata l’opera rock “Jesus Christ Superstar” di Andrew Lloyd Webber, andata in scena nel Teatro fiumano giovedì e ieri sera. L’opera rock, prodotta dal Teatro cittadino “Komedija” di Zagabria in collaborazione con “The Really Useful Group Ltd.”, è, come noto, uno dei lavori più famosi del celebre compositore britannico, autore di musical leggendari quali “Cats”, “The Phantom of the Opera”, i succitati “Evita” e “Sunset Boulevard” e tanti altri.

Un capolavoro musicale
Il pubblico fiumano ha risposto con entusiasmo alla possibilità di assistere a un capolavoro di questo calibro e ha riempito giovedì scorso il Teatro fiumano in ogni ordine di posti. L’allestimento del Teatro “Komedija” era stato presentato già nel 2019 sulla Scena estiva di Abbazia e si era rivelato un successo, in quanto in quell’anno, ricordiamo, era stato insignito del premio mediatico del settimanale Story “Story hall of fame” per il migliore spettacolo del 2019, mentre nel 2020 aveva ottenuto il premio del Teatro croato per il migliore spettacolo nel suo insieme nella categoria Operetta/Musical. Sempre nel 2020, il premio del Teatro croato per il migliore ruolo maschile nella categoria Operetta/Musical era stato conferito a Ervin Baučić per il ruolo di Giuda Iscariota, mentre Ivo Knezović era stato premiato per la migliore scenografia nella medesima categoria.
Quattro anni fa, la pièce “Jesus Christ Superstar” presentata sulla Scena estiva di Abbazia, ci era sembrata uno spettacolo di altissimo livello in tutti i suoi aspetti ed è rimasto tale. Gli unici cambiamenti rispetto all’allestimento che abbiamo visto nel 2019 hanno riguardato la distribuzione dei ruoli, in quanto questa volta nei panni di Giuda Iscariota si è esibito Ervin Baučić, in quelli di Gesù Cristo si è presentato Filip Hozjak, mentre a ricoprire il ruolo di re Erode Antipa è stato Fabijan Pavao Medvešek, che ad Abbazia aveva recitato la parte di Giuda. Nell’allestimento zagabrese l’opera rock viene cantata in inglese e tutti i protagonisti, inclusi i membri del coro, possiedono una pronuncia esemplare, oltre che voci eccellenti.

Giuda, il protagonista della storia
Ervin Baučić nel ruolo di Giuda si è imposto con la sua possente voce dal timbro rockettaro e la forte presenza scenica. In quest’opera rock, Giuda è il protagonista della storia e viene descritto come un uomo ispirato da ideali e obiettivi fondamentalmente positivi che, però, è stato usato da Dio affinché si compia il sacrificio di Gesù. Filip Hozjak è stato un Gesù pieno di dubbi sullo scopo del suo sacrificio, anche se consapevole del suo ruolo. Ha emozionato nell’interpretazione dello struggente “Gethsemane (I only want to say)”, un brano vocalmente esigente che il giovane attore a cantante ha eseguito con grande espressività, delineando l’agonia e i dubbi che angosciano il Messia in attesa del suo sacrificio.
Fabijan Pavao Medvešek nei panni del cinico e dissoluto re Erode Antipa è stato uno spasso, basando la comicità sul suo fisico palestrato, mentre anche questa volta Renata Sabljak ha convinto con la sua sentita interpretazione del ruolo di Maria Maddalena. Molto bello è stato il suo duetto assieme al fiumano Dino Antonić (Pietro) nel brano “Could we start again please?”. Dražen Bratulić ha interpretato nuovamente Ponzio Pilato. Ci ha colpiti come la volta scorsa la scena in cui Gesù viene frustrato, mentre Pilato conta fino a 39. Avremmo preferito, però, un’esecuzione più espressiva dello splendido brano “Pilate’s dream”. Adalbert Turner nei panni del Sommo Sacerdote Caifa ha nuovamente impressionato con la sua voce potente e profonda, mentre Jan Kovačić nel ruolo del fariseo Anna è stato altrettanto convincente. Ottimo pure l’intervento di Neven Stipčić nei panni di Simone.

Una regia dinamica
Lo spettacolo si avvale della scenografia firmata da Ivo Knezović (che ha curato anche le luci) e premiata nel 2020. Semplice ma funzionale, è composta da una parete con diverse “porte”, alle quali si giunge per mezzo di una serie di scalinate al fine di rendere visivamente più vivace l’allestimento. La regia di Damir Lončar è dinamica e sfrutta al massimo la scena, che permette un movimento più diversificato degli interpreti. Particolari i costumi di Mirjana Zagorec, in quanto i vestiti indossati dal coro e dai ballerini sono una libera interpretazione di quelli del popolo ebraico all’epoca di Gesù, mentre quelli dei protagonisti sembrano ispirati a ciascun personaggio. Di conseguenza, Pilato indossa un lungo cappotto di pelle rossa, mentre il re Erode Antipa è tutto luccicante d’oro. Gesù è più vicino alla sua immagine tradizionale ed è vestito interamente di bianco.
Bravi i ballerini nelle coreografie firmate da Leo Mujić, mentre l’Orchestra del Teatro “Komedija” ha offerto un’energica esecuzione dell’accompagnamento sotto la direzione del Maestro Dinko Appelt. Puntuali e sicuri pure gli interventi del coro. Ovazioni per tutti i protagonisti.

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