Il riposo eterno dei grandi della musica (foto)

Il Cimitero centrale di Vienna è uno dei luoghi più suggestivi della capitale austriaca e un’attrattiva turistica

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Il riposo eterno dei grandi della musica (foto)
La chiesa di San Carlo Borromeo

In questo periodo dell’anno, il cognome Strauss viene nominato molto più del solito e ci associa al valzer, a Vienna, a Capodanno. Tutto cominciò da Johann Strauss (padre), nato a Vienna agli albori del XIX secolo e morto, sempre a Vienna, nel 1849 all’età di 45 anni. Viene ricordato con l’appellativo di “Padre del valzer”, assieme a Joseph Lanner, e in effetti è stato proprio lui il creatore di quello che oggi conosciamo come “valzer viennese”. Gli va attribuito il merito di averlo saputo portare a livelli di dignità mai raggiunti fino a quel momento e di aver contributo alla sua diffusione nel resto dell’Europa. Il valzer smise a quel punto di essere una “danza contadina” e fece il suo ingresso anche fra i livelli più alti della società, sia come musica da ballo, sia come musica da concerti.

Johann Strauss padre è stato il capostipite della celebre famiglia di compositori viennesi che comprendeva anche i suoi tre figli (Johann, Josef ed Eduard). La sua fama di compositore è legata a tutt’oggi alla Radetzky-Marsch op. 228 (la Marcia di Radetzky), che viene eseguita ogni anno come fuori programma conclusivo durante il Concerto di Capodanno del Wiener Philharmoniker.

Il padre e il re del valzer
Se Johann Strauss padre è stato il “padre del valzer”, Johann Strauss figlio (Vienna, 25 ottobre 1825 – Vienna, 3 giugno 1899) è stato senza ombra di dubbio il “re del valzer”. Alla sua figura e a quella degli altri membri della sua famiglia è dedicato l’annuale Concerto di Capodanno, offerto dal Wiener Philharmoniker e trasmesso in mondovisione dalla sala dorata del Musikverein di Vienna. Johann figlio è stato il più celebre membro della famiglia Strauss che per quasi un secolo dominò le scene musicali viennesi. La fama del “figlio” è legata soprattutto ai suoi valzer, alcuni dei quali ancora oggi celeberrimi, come Wiener Bonbons, Künstlerleben, Geschichten aus dem Wienerwald, Wein, Weib und Gesang, Wiener Blut, Rosen aus dem Süden, Frühlingsstimmen, Kaiser-Walzer e quello che viene considerato il valzer più famoso di tutti i tempi, Sul bel Danubio blu (An der schönen blauen Donau); è questo il motivo per il quale a Strauss è stato universalmente riconosciuto l’appellativo di “re del valzer”.
Fra le altre danze della sua lunga produzione (la lista delle sue opere comprende circa 500 composizioni fra valzer, polke, marce e quadriglie) vale la pena di menzionare Annen-Polka, Leichtes Blut, Éljen a Magyar!, Pizzicato Polka (scritta a quattro mani col fratello Josef), Auf der Jagd!, Unter Donner und Blitz e la Tritsch-Tratsch-Polka. Strauss seppe distinguersi anche nel campo dell’operetta, arrivando a comporne sedici nell’arco di poco meno di trent’anni. Il suo più grande successo l’ottenne con Il pipistrello (Die Fledermaus) che, ancora oggi, è considerata il culmine di quel periodo musicale che venne rinominato l’età d’oro dell’operetta viennese.

Zentralfriedhof, un cimitero suggestivo
Abbiamo dedicato l’introduzione di questo articolo, giustamente, alla famiglia Strauss, per parlare di quello che è il nostro obiettivo principale, ovvero il luogo in cui Johann Strauss padre e figlio sono sepolti e, specialmente, in quale compagnia si trovano. Ebbene, le loro tombe si trovano al Cimitero Centrale (Zentralfriedhof) di Vienna, uno dei cimiteri più grandi d’Europa, che ospita le tombe di numerosi musicisti e compositori di fama mondiale, che andremo a scoprire. Per quanto possa sembrare strano, lo Zentralfriedhof è uno dei luoghi più suggestivi di Vienna. Occupa un’area di 2,5 km quadrati e ha 300.000 tombe che danno sepoltura a più di 3 milioni di defunti. È il secondo cimitero più grande d’Europa. Le impressionanti tombe monumentali catturano il visitatore per la loro imponenza ed eleganza. Gli infiniti viali, i prati e gli alberi e i tanti animaletti che lo popolano lo rendono uno dei luoghi preferiti dai viennesi per fare attività ricreative. Non è raro veder sbucare da un cespuglio cervi, criceti, scoiattoli, tassi, faine e gheppi e incontrare persone che fanno jogging, passeggiate o vanno in bicicletta. Lo Zentralfriedhof è molto più di un luogo di riposo eterno, il suo valore storico e architettonico e gli investimenti costanti della città di Vienna, lo rendono un’attrazione turistica e ricreativa a tutti gli effetti.

Inaugurato due anni prima di Cosala
Lo Zentralfriedhof fu inaugurato nel 1874, soltanto due anni prima del cimitero di Cosala, a Fiume, ed è il più grande cimitero della capitale austriaca. Nel 1863, il Consiglio Comunale di Vienna decise la costruzione di un grande cimitero monumentale poco fuori dalle porte della città che fosse in grado di accogliere un numero enorme di salme. Fu scelto il quartiere Simmering, nella periferia sud-est della città, per due motivi fondamentali: innanzitutto poiché l’espansione urbana non vi era ancora arrivata e quindi si trattava di una zona con poche costruzioni; l’altro motivo è perché, dalle ricerche geologiche, risultò che quel terreno era il migliore in confronto agli altri già ispezionati e che assicuravano una decomposizione abbastanza veloce dei corpi. Il nuovo cimitero centrale di Vienna fu inaugurato ufficialmente il 1º novembre 1874, ma senza la partecipazione dell’arcivescovo di Vienna Joseph Othmar von Rauscher, il quale temeva dei disordini pubblici.
In effetti, già dagli ultimi mesi della costruzione, il cimitero era risultato molto impopolare ed aveva subito forti critiche, anche dopo il collegamento ferroviario diretto fra il centro della città ed il quartiere Simmering. Solo nel 1910, con la costruzione della chiesa di San Carlo Borromeo al suo interno, il cimitero divenne un’importante attrazione per turisti e visitatori. Da allora iniziò a esservi un incremento delle persone sepolte all’interno del camposanto e il cimitero iniziò, dopo circa quarant’anni dalla costruzione, a divenire familiare alla cittadinanza viennese.
Quando fu aperto, le tombe erano solamente di tre tipi. Gli “ospiti” potevano scegliere tra quelle a pozzo per un massimo di 20 salme, le tombe singole o le cripte. I cittadini meno abbienti potevano permettersi solo una croce o una stele in pietra. I ceti medi sceglievano invece di arricchire le proprie tombe con elementi classicistici o neogotici, creando monumenti paragonabili a vere e proprie opere d’arte. Un’ampia sezione del Zentralfriedhof mostra ancora lo sfarzo, il lusso e l’eleganza che famiglie importanti ostentavano anche dopo la morte.

Durante il nazismo
Durante il dominio nazista in Austria, i due camposanti ebraici del Cimitero Centrale di Vienna furono devastati e quasi totalmente distrutti (solo circa 60 000 tombe rimasero intatte). Il cimitero subì altri gravi danni soprattutto durante la seconda mondiale. Nel 1945 fu scena della tragica e sanguinosa battaglia di Vienna, durante la quale fu distrutta gran parte degli edifici e la cupola della chiesa di San Carlo Borromeo bruciò. Sempre nello stesso anno, il cimitero fu chiuso temporaneamente al pubblico perché vi furono giustiziati e poi sepolti in fosse comuni i disertori politici. Fra il 1950 ed il 1990, il Cimitero Centrale di Vienna è stato luogo di un attento restauro – soprattutto i due cimiteri ebraici 2 che lo hanno riportato all’antico splendore e gli hanno dato la possibilità di essere di nuovo riutilizzato come cimitero già dagli anni Cinquanta. Attualmente il cimitero occupa 2,5 km², il che gli permette di essere il secondo cimitero d’Europa per grandezza dopo quello di Amburgo, e accoglie ben 330 000 salme. Non solo è un luogo di culto per le varie religioni e confessioni cristiane che qui hanno i loro cimiteri, ma anche un’attrattiva turistica per i suoi monumenti e la chiesa di San Carlo. Per l’immensa vastità del camposanto, il Comune di Vienna ha creato un servizio navetta all’interno del cimitero: infatti, ogni mezz’ora, durante i suoi orari di apertura, un autobus percorre tutta l’area facendo alcune fermate, come se fosse un autobus di linea vero e proprio. Inoltre, eccetto che i giorni 1 e 2 novembre, si può entrare nel cimitero con l’automobile, però rispettando sempre il limite massimo, ovvero senza superare i 20 km/h.

Le «tombe onorarie»
Il Cimitero Centrale di Vienna è suddiviso in varie sezioni, ognuna per una diversa religione e confessione cristiana. Infatti, in aggiunta alla sezione cattolica, vi è anche un cimitero protestante, una piccola zona per le sepolture ortodosse, un’altra per le sepolture islamiche, e due cimiteri ebraici. Anche se il più antico dei due, istituito nel 1863, fu distrutto dai nazisti durante la Kristallnacht, circa 60 000 tombe sono ancora intatte. Il secondo cimitero ebraico è stato costruito nel 1917 ed è ancora in uso oggi. Inoltre vi si trova anche una sezione buddista con un piccolo tempio circolare in stile moderno.
Fin dai primi anni della sua apertura, ha ospitato con orgoglio le cosiddette Ehrengräber (tombe onorarie) che accolgono le spoglie di personaggi famosi. Sono il motivo principale per cui lo Zentralfriedhof è diventato un’attrazione turistica a tutti gli effetti. Tra i personaggi famosi qui sepolti troviamo, oltre a Johann Strauss padre e figlio, musicisti di fama mondiale che a Vienna hanno trovato il successo e sono proprio loro i protagonisti di questo articolo. Il cimitero è pertanto un luogo importante per gli appassionati di musica che desiderano rendere omaggio a queste icone musicali.

Il settore dei grandi musicisti
Nel Cimitero centrale è sepolto ad esempio Ludwig van Beethoven, uno dei compositori più influenti della storia della musica. La sua tomba è un luogo di pellegrinaggio per gli amanti della musica classica. Anche il celebre compositore austriaco Franz Schubert riposa qui. La sua musica è ampiamente apprezzata per le sue composizioni vocali e strumentali. Nelle vicinanze troviamo anche la tomba del compositore tedesco Johannes Brahms, noto per le sue sinfonie, musica da camera e composizioni per pianoforte. Vi troviamo anche Anton Bruckner, compositore austriaco noto per le sue grandiose sinfonie, figura musicale di spicco. Vi riposa anche Arnold Schönberg, uno dei pionieri della musica del XX secolo, noto per le sue innovazioni nell’atonalità e nella dodecafonia. Andando avanti ci imbattiamo in Johann Georg Albrechtsberger, compositore e insegnante di Beethoven, e Anton Stadler, clarinettista per il quale Mozart scrisse alcune delle sue opere. Al Cimitero centrale di Vienna riposano anche le salme del compositore tedesco Christoph Willibald Gluck, attivo soprattutto come operista, uno dei maggiori iniziatori del cosiddetto periodo della storia della musica che va sotto il nome di Classicismo nella seconda metà del XVIII secolo, e del compositore austriaco Hugo Wolf, nato a Slovenj Gradec, ai piedi dei monti Pohorje.
Tra i grandi della musica troviamo anche Franz von Suppé, pseudonimo di Francesco Ezechiele Ermenegildo de Suppé, compositore e direttore d’orchestra austriaco, di origine dalmata, nato a Spalato il 18 aprile 1819 e morto a Vienna il 21 maggio del 1895. Ottenne la notorietà di compositore grazie soprattutto al genere dell’operetta, nel quale ebbe grande fortuna, arrivando a far rappresentare 30 opere. Scrisse anche musiche di scena, opere liriche, quartetti, Lieder e musica sacra, tra cui la Missa Dalmatica. Ancora oggi però, il nome di Suppé è indissolubilmente legato a quello delle sue effervescenti ouverture, decisamente le sue creazioni più note, eseguite molto spesso dalle orchestre di tutto il mondo; alcune di queste ouverture sono diventate particolarmente note al pubblico grazie al loro impiego in svariati film, pubblicità e cartoni animati.

C’è anche Falco
Sebbene non sia un musicista classico, nel Cimitero Centrale di Vienna è sepolto il famoso cantante pop-rock austriaco Falco, noto per la canzone “Rock Me Amadeus”. Amadeus? Ma il grande Mozart non c’è? Eh no. Lui riposa al Cimitero di St. Marx, non molto distante, ma tra i sepolcri dei più grandi musicisti è stato eretto anche un monumento commemorativo in suo onore. Nello Zentralfriedhof, oltre a Falco riposa Udo Jürgens, famosissimo cantante e attore austriaco che rappresentò per tre volte l’Austria all’Eurovision Song Contest. La tomba che accoglie la sua urna ha la forma di un pianoforte a coda da concerto in marmo bianco.
Lungo il perimetro del cimitero, poco dopo la Chiesa Russa, troviamo Antonio Salieri (Legnago, 18 agosto 1750 – Vienna, 7 maggio 1825), musicista eccezionale e ottimo insegnante, il cui nome, però, è rimasto legato nell’immaginario collettivo a una presunta rivalità con Mozart, che alimentò voci su accuse di plagio e perfino di aver causato la morte del compositore salisburghese, supposizione priva di qualunque fondamento storico, ma riproposta da Peter Shaffer nel dramma Amadeus del 1979 e poi dal regista Miloš Forman nel film omonimo del 1984.
Insomma, se avete l’opportunità di visitare Vienna, non perdete l’occasione di fare una tappa, anche piuttosto lunga, allo Zentralfriedhof. Ne vale la pena…

La tomba di Hugo Wolf

Tra i grandi musicisti troviamo anche Franz von Suppé
La tomba di Johann Strauss padre, piuttosto lontana da quella del figlio
Le tombe di Johann Strauss figlio e Johannes Brahms una accanto all’altra
L’ultima dimora di Franz Schubert
Anche Falco è ospite del Cimitero centrale di Vienna
La tomba del grande Ludwig van Beethoven

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